Al Campo Mezzosangue era una delle tante giornate d'autunno, ma nell'aria frizzava l'atmosfera di festa: tra pochi giorni era finalmente Halloween!
Persino il signor D. si era deciso a lasciare un po' di respiro ai semidei e concedersi una pausa dal pesante lavoro.
Ormai non si poteva parlare di altro, anche se le idee per la festa erano tutte in conflitto, e non si era deciso ancora nulla.
Leo, senza volerlo, si era preso il compito di mettere d'accordo tutte le teste, ma ormai nemmeno lui ci capiva più qualcosa.
Allora decise di chiamare il Campo Giove. I semidei romani erano più organizzati e precisi, poteva chiedere un consiglio a Piper, o a Hazel.
Le ragazze, però, erano impegnate, allora Leo provò a contattare Nico, ma lui non ci capiva molto di feste e divertimento, provò a sentire Annabeth, ma era impegnata con lo studio e con Percy.
Leo non sapeva più dove sbattere la testa, aveva chiesto alle persone più fidate, ma nessuno lo poteva aiutare!
Decise di fare per conto suo.
Stese un piano dettagliato per finire entro cinque giorni, poi organizzò il materiale, ma mancava qualcosa.
C'erano poche decorazioni. Infatti non molto spesso si riusciva a festeggiare al campo, tra una battaglia e l'altra si faceva il possibile, ma raramente c'erano veri momenti di svago totale.
Decise di partire per il mondo mortale a fare qualche spesa, lasciò Calipso al Campo, che si era offerta volontaria con i dolci.
Il primo negozio da visitare era per ragnatele e teschi. I ragni erano esclusi, i figli di Atena non l'avrebbero presa bene.
Se l'era cavata con dieci dollari, ma i teschi di plastica non erano neanche lontanamente spaventosi. Prese un appunto mentale.
Passò anche da un supermercato per comprare zucche, candele e cappelli.
Quando arrivò al Campo, nascose il materiale dentro a un capanno, voleva prima assicurarsi di avere tutto.
Calipso aveva dato fuoco per sbaglio al forno, quindi la cucina era inutilizzabile e i dolci erano perduti.
Anche le ninfe erano venute a sbirciare, c'era molto movimento.
Alla fine, anche ninfe e satiri aiutarono cucinando dolcetti strani a base di vegetali, non sembravano particolarmente invitanti, ma per educazione Leo li accettò comunque.
Poi lui pensò di rendere tutto più eccitante con delle invenzioni tecnologiche, quindi chiese ai suoi fratelli aiuto per degli scheletri e armature mobili.
Stanco dalle due giornate, Leo si ritirò alla sua casa, ma una persona inattesa lo aspettava: Nico.
«Ehi fratello, ti sei perso?» gli chiese subito.
«Ehm, no. Volevi una mano?»
«Fammi indovinare: Will ti ha obbligato a venire.»
«Esatto. Quindi vediamo di sbrigarci, così torno da lui.»Per almeno mezz'ora discussero solo sui teschi, e alla fine Nico acconsentì a dipingere con la vernice insieme a Leo.
Entrarono nel capanno, al buio.
Nico evocò uno scheletro, per prenderlo come esempio.
Dipinsero attentamente, e Nico si rivelò un vero artista. Riuscirono a ridipingere tutti i teschi, e alla fine presero anche un tè verde.
Poi Nico lo salutò, per ritornare da Will. Leo andò subito a dormire, stanco.
«Mancano meno di due giorni ad Halloween, e non so proprio cosa fare!» Spiegava Leo ad Annabeth, tramite un messaggio Iride.
STAI LEGGENDO
Halloween Con Percy Jackson
General Fiction🥇Vincitore del contest di discord "Halloween al Campo Mezzosangue"