Capitolo 12-

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Busso alla porta di Alessandro come per sfondargliela. Mi apre un Alessandro con i capelli scompigliati e senza maglietta. Giurerei che mettendolo al sole potrei vedergli attraverso. Alessandro mi guarda.
- Che vuoi? - dice scontroso.

- Sono venuta qui per dirti una cosa.
Ti vantavi sempre con tutte quante di avere un pene così lungo da poterci stendere i panni sopra, ma sai una cosa? Una delle poche cose che mi ricordo di quella sera è che ce l'avevi piccolissimo - gli tiro un ceffone quasi per staccargli la testa e me ne vado a pugni stretti.

Quello stronzo se lo merita, nemmeno a darti un po' di piacere, si è divertito solo lui .-.

Si, ma ora voglio solo trovare un padre per mia figlia, non voglio che cresca senza un padre.
Cammino per la strada con la testa fra le nuvole e vado a finire per perdermi. Vedo un ragazzo alla fine della strada.

Chiediamo aiuto a lui :)

- Mi scusi-

- Si?-

- Mi sono persa-

- Chi?-

- Io-

- Lei cosa?-

- Mi sono persa-

- Dove?-

- Qui-

- Qui dove?-

- Nella strada!!!-

- Anche io sono nella strada!-

- Si ho capito ma soto dicendo di essere persa-

- Piacere Persa! Io sono Claudio-

- Ma non mi chiamo persa!-

- Ma se sei stata tu a dire di esserlo-

- Intendo che non so dove mi trovo!-

- Ahhh. Ma è semplice. Vicino alla statale-

- Ma che cazzo...... povera la tua ragazza-

- La mia ragazza? Si chiama Elena ed ha come sorella una certa Alessia che ti assomiglia-

Non può essere o.o

-Abita vicino al bar "Dodici e uno sconto"-

Non può essere o.o

- Ah. Gli piacciono i gelati grandi- sorride.
Mi allontano e corro a casa a prendere a botte mia sorella :)

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