Capitolo 1 - Piecurosa

278 18 11
                                    



Premessa

Ij p' me, tu p' te è una raccolta di one shot sui Piecurosa/Espoiazzo. 
Ogni volta che mi capita di vedere foto o video su di loro, l'immaginazione viaggia e l'unico modo per dar sfogo ad essa è scrivere, trarne una storia, estrarre tutti i pensieri e trascinarli su carta far si che loro in un certo senso prendano vita.
Non so ancora quanto aggiornerò questa raccolta, probabilmente nel momento in cui mi sentirò ispirata da qualcosa su di loro, lo farò, scriverò fino a sentirmi sazia. 
Questa raccolta avrà il rating rosso, quindi ci saranno scene un pò spinte, per cui magari se non avete piacere nel leggere potete saltare. 
Ma ci saranno anche capitoli tranquilli, la fantasia è infinita. 
Le parti in corsivo sono i pensieri di Carmine, come saranno quelli di Massimiliano nelle one shot Espoiazzo.
Per cui spero che chi leggerà questa one shot vi piaccia, e come sempre se vi va lasciate una stellina e un commento. 

A presto! :)






Piecurosa: Famm verè c' sai fà!



Sapevo che Di Salvo sarebbe rimasto da solo in laboratorio, mentre sciacquavo le mani sotto l'acqua corrente ho sentito Tonino dirgli che oggi è il suo turno di pulizia.
E quale occasione meglio di questa per prendere la mia vendetta.
Per questo appena tutti sono usciti mi sono nascosta e ho aspettato, ed eccolo lì o' Piecr con uno straccio tra le mani entra nello sgabuzzino, ignorando la mia presenza.
Recupero un coltello dal cassetto ed entro chiudendo la porta alle mie spalle, la scalcio  con il piede.
La sorpresa di vedermi qui è evidente, i suoi occhi cadono sul coltello che stringo con forza nel pugno, sorrido divertita e subito lo attacco.
Lui para il mio colpo e poi quello successivo, è bravo, ma lo sarà ancora per poco.
Giriamo intorno al tavolo, mi beffo di lui dicendogli che invece di affrontarmi scappa ed il soprannome che gli hanno dato, gli calza a pennello.
Alzo il coltello e sto di nuovo per colpirlo ma lui stringe il mio braccio e finisco sopra il bancone, sotto di lui mentre mi tiene ferma.
Sento una sensazione di freddo e poi rabbia, doveva già morire e invece è ancora vivo, devo spezzare la sua vita prima che Maddalena o altri vengano a cercarci.
<<M' vuo verè muort...è accussí?>>
<<Di Salvo...tu e accis a fratm, p'chest miert e murí>>
<<Accussì s' cumport a famiglj toj...>>
<<Eh...accussì>>
Solo le gambe riesco a muovere, forse, le braccia sono bloccate dalle sue mani, ha una stretta molto forte. Cerco di tirargli un calcio per liberarmi, non ci riesco.
<<Vuj accerit...condannat a gent sul pcchè nun v' ven aret>>
<<Accirem!>> Gli dico a denti stretti, non posso uscire da quì dentro senza prendermi la sua vita, lo devo a mio fratello, ma se non ci riesco sarò io a pagare.
<<Nun voglj a vita toj...murenn, fratet nun torn. Pur si m' liev a vit, iss nun torn a viver>>
Piego il ginocchio e lo colpisco al fianco, lui accusa il colpo ma non cade come avevo sperato, anzi la sua stretta si intensifica e io allento la presa e il coltello cade con un tonfo secco sul pavimento. Tutto rimbomba nella stanza, i nostri respiri a fatica si intrecciano, il mio petto si alza e si abbassa, i suoi muscoli ben visibili e un profumo forte e deciso entra nelle mie narici.
È peggio di quando ci si droga, quella forse si riesce a gestirla.
I nostri occhi fissi l'uno nell'altra, si osservano, si studiano, cercano di anticipare la mossa dell'altro appena uno dei due decide di muoversi.
Il suo respiro mi solletica il viso, l'istinto mi dice di togliermelo di dosso mentre l'altra parte di me desiste, come se tutto questo stargli cosi vicina, gli piacesse.


Per la prima volta la sentivo così vicina, ed è strano, il modo in cui ci stavamo guardando senza sapere cosa fare o come comportarci.
Sapevo solo che volevo provocarla, vedere fino a dove si sarebbe spinta per uccidermi. 


<<Famm verè c' saj fa>> Dice lui smettendo di stringere così forte le mani contro le mie braccia, e una volta liberati i polsi lo spingo letteralmente di lato, lui mugola per la botta alla testa ed io recupero il coltello.
Mi basta solo un colpo per ferirlo e poi un altro, per porre fine alla sua vita, così potrò vendicare mio fratello.
Riesco a ferirlo al braccio, il taglio non è profondo, un rivolo di sangue scorre lungo la sua pelle macchiando la canottiera larga, con una piccola corsa sono di nuovo pronta all'attacco, ma mi distraggo e lui mi sbatte contro il muro.
Mi sovrasta con il suo corpo, con le sue spalle enormi due volte più grandi delle mie, ferma la mano dove impugno il coltello e avvolge la lama lacerandosi la pelle.
Socchiudo gli occhi appena il suo sangue caldo incontra la mia pelle, la macchia e scorre sopra di essa, tremo, non so nemmeno il perchè ma lui è spaventato quanto lo sono io, nessuno dei due ne conosce il motivo.
<<...a vendett nun è a scelta miglior...>> Sussurra lui ad un passo dal mio viso. Potrei giurare di sentire il battito del suo cuore galoppare più veloce del normale, e il mio, seguirlo come se si stessero rincorrendo per vedere chi arriva per primo al traguardo.
Non mi rendo nemmeno conto di non star più stringendo il coltello, di come dalle mie mani sia passato alle sue, e che su di esso vi sono delle gocce del suo sangue.
<<C' vuò fa mo?>> Alzo lo sguardo e sottovoce sussurro queste parole, non so nemmeno come ho avuto la forza di pronunciarle, ma l'ho fatto e adesso siamo fin troppo vicini. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Ij p' me, tu p' te: One Shot Piecurosa/EspoiazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora