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Ciao Liam, scusa, non ti vorrei disturbare... So che probabilmente sarai molto impegnato ora ma come dico alle persone sono sempre stata più brava a scrivere che a parlare, e comunque non saprei con chi farlo. Vorrei parlare con te, vorrei dirti così tante cose e anche se tu non hai idea di chi sono io, io so quello che tu hai fatto per me.
Ero nel bagno a casa di mia nonna quando ho sentito per la prima volta what makes you beautiful, forse era il 2012 o il 2013... non lo ricordo neanche più. Da quel momento ho scoperto voi, non dei semplici cantanti di una boy band ma degli amici. So che può sembrare strano ma per me gli amici sono quelle persone che ti accompagnano nei giorni belli e, soprattutto, che restano durante quelli buoi e voi ci siete sempre stati. Sempre.
Il tuo sorriso così contagioso, la tua voce, il modo in cui i tuoi occhi si illuminavano quando sorridevi veramente...
Ricordo che quando avete cominciato a parlare degli abusi subiti durante gli anni della band ho sentito il cuore sprofondare per il senso di colpa, perché ho ricordato i momenti in cui me ne stavo da sola nella mia cameretta a cercare e trovare conforto in voi quando voi, invece, stavate soffrendo ma non potevate mostrarlo.
Ci ho messo un po' per digerire la cosa e il senso di colpa, che è tornato più forte di prima mentre ti guardavo sprofondare lentamente e inesorabilmente. Da solo, senza nessuno accanto, perché puoi essere circondato da mille persone che ti ripetono quanto tu non sia solo e quanto ti amino ma la solitudine è personale. Lo so, l'ho provata sulla mia pelle e la provo tuttora e voi eravate gli unici in quei momenti che mi hanno sempre fatto sentire meno sola.
Nessuno dovrebbe provare l'odio che è stato inflitto a te, nessuno dovrebbe sentirsi così solo, nessuno dovrebbe trovare conforto nell'unica cosa che potrebbe ucciderlo.
So che non è la stessa cosa ma ho iniziato a fumare quando ero solo un'adolescente e quando una persona mi chiese perché avessi cominciato, la mia risposta è stata "perché la sigaretta è sempre qui quando ne ho bisogno, non mi delude mai."
Sei stato la mia ancora, il mio conforto quando nessuno sapeva o riusciva a capirmi, il sorriso di cui avevo bisogno quando mi guardavo allo specchio chiedendomi "perché?"
Vorrei averti potuto abbracciare come tu hai fatto con me, perché gli abbracci non sono sempre fisici ma spesso ti riscaldano comunque il cuore nei momenti più freddi.
Quanto vorrei che tu avessi trovato la luce in fondo al tunnel, la forza che così tanto hai cercato fino alla fine... quanto vorrei che tu non fossi stato solo...
Scrivo questa lettera qui perché questo è uno dei miei safe space e anche se non si può tornare indietro e non posso fare altro che stare seduta qui, questo è l'unico modo in cui posso ricordarti. L'unico posto e l'unico modo in cui posso darti uno spazio e il lieto fine che meritavi.
Grazie per tutto quello che hai fatto per me e anche se non sono religiosa e non credo nel paradiso, spero che tu sia lì. Spero che tu abbia trovato un po' di pace e conforto, spero che tu veda quante persone davvero ti amano. Sei sprofondato, accompagnato da mani che ti hanno porto solo cattiveria e che non ti hanno mai davvero capito, spingendoti verso il baratro. Ma c'erano anche tanti mani pronte ad aiutarti, a sorreggerti, anche se forse non erano abbastanza. Spero che tu ora le veda, che tu abbia trovato la felicità che meritavi e che ti hanno strappato ingiustamente tanti anni fa.
Spero che scriverai una canzone su questa felicità e che un giorno me la farai ascoltare con quella voce che mi ha accompagnato per così tanto tempo.
Scusa se questa lettera non ha molto senso ed è a tratti delirante, non la rileggerò perché non ho la forza di farlo ma sto davvero provando a buttare fuori questo dolore. So che un giorno comincerò a ricordarti e a guardare indietro con un sorriso, ma per ora non ce la faccio ancora. Per ora posso solo ringraziarti e abbracciarti.

Grazie, amico mio, ti voglio bene.

Michela

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