Capitolo 2: Il viaggio

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L'Ombra Lesta viaggiava nel vuoto dello spazio a velocità luce, un'ombra tra le stelle. Il ronzio costante dell'iperguida riempiva l'aria, creando un ritmo monotono che faceva da sottofondo ai pensieri di Daren Voss. Seduto nella sua cabina, fissava un punto indefinito sul pavimento, immerso nei ricordi del passato. La missione che stavano per intraprendere lo disturbava più di quanto volesse ammettere.
L'antico artefatto Sith. Solo il pensiero risvegliava qualcosa di oscuro dentro di lui, un'eco del passato che aveva cercato di dimenticare.Un leggero bussare alla porta lo strappò dai suoi pensieri. Era Lena."Non ti dispiace se entro, vero?" disse la Twi'lek, senza aspettare una risposta. Il suo tono scherzoso era una costante presenza, ma dietro i suoi occhi brillanti c'era una preoccupazione sottile che solo chi la conosceva davvero poteva cogliere."Stai bene, capo?" chiese, facendo un passo avanti e prendendo posto su una delle sedie della cabina.Daren annuì lentamente. "Sto solo riflettendo.""Su cosa?" incalzò Lena, incrociando le braccia e inclinando la testa, i suoi lekku ondeggianti con il movimento. "Questa missione ti mette più a disagio del solito. Lo capisco. Ma siamo sopravvissuti a situazioni peggiori.""Sì, ma questa è diversa," rispose lui, distogliendo lo sguardo. "I Sith... non sono come gli altri nemici. E tu lo sai."Lena sorrise debolmente, avvicinandosi un po' di più. "Non sei più da solo. Non devi portare tutto il peso sulle spalle. Ehi, siamo una squadra, ricordi?"Il suo sorriso era una piccola luce nell'oscurità che avvolgeva i pensieri di Daren. Anche se non voleva ammetterlo, Lena aveva ragione. Non era più il Jedi solitario, in fuga dalle ombre del passato. Ora aveva un equipaggio, persone che contavano su di lui. E per quanto il peso della missione fosse schiacciante, non avrebbe permesso che il lato oscuro lo sopraffacesse di nuovo.
Nel compartimento principale, Zaalra stava affinando il suo equipaggiamento con meticolosa attenzione. Il cacciatore di taglie Grask la osservava con un'espressione di impazienza, seduto su una delle casse di armi."Ci metti troppo," grugnì il Trandoshano, aggrottando la fronte. "Le armi vanno bene così come sono. Quello che conta è come le usi."Zaalra non alzò nemmeno lo sguardo mentre sistemava un fucile blaster pesante, emettendo un grugnito basso e gutturale che Grask riconobbe come disapprovazione. Il Wookiee aveva un senso dell'ordine e della preparazione che superava di gran lunga la pragmaticità di Grask."Non importa quanto tu sia forte," mormorò Grask, inclinando leggermente la testa, "se un colpo ti arriva prima che tu possa reagire."Zaalra lo fissò con uno sguardo che avrebbe potuto far gelare il sangue a chiunque. Grask, però, non era facilmente intimidito. "D'accordo, d'accordo," disse, alzando le mani in segno di resa. "Ma dobbiamo essere pronti per qualunque cosa. Un artefatto Sith? Non è una cosa da prendere alla leggera."A quel punto, Rynn Fey'lya fece il suo ingresso nella stanza, i suoi occhi attenti come sempre. La Bothan non parlava molto, ma quando lo faceva, le sue parole erano spesso più taglienti di una lama di vibrospada."Il problema non è solo l'artefatto," disse, posizionandosi vicino ai terminali di bordo, senza guardare né Zaalra né Grask. "È chi lo sta cercando. Se l'Impero ha mandato i suoi migliori agenti, potremmo trovarci a combattere forze ben al di sopra delle nostre possibilità."Grask fece schioccare la lingua contro i denti affilati. "Bene, è così che mi piace. Il rischio rende tutto più interessante." Si alzò in piedi, scrutando Rynn con un sorriso tagliente. "Ma dimmi, spia... hai già un piano o dovremo solo reagire agli eventi?"Rynn rispose senza battere ciglio. "Sto lavorando a delle possibili opzioni. Ma, per quanto tu possa essere abile a combattere, Grask, se non sei preparato, anche il migliore può cadere. Soprattutto contro nemici come questi."Il Trandoshano ridacchiò. "Non cadere mai. È una regola che seguo da sempre."Zaalra emise un altro suono basso, chiaramente scettica.
Nel frattempo, TK-94 monitorava la rotta dalla cabina di comando. Il droide imperiale riprogrammato sembrava completamente assorto nel suo lavoro, ma il suo processore analizzava costantemente i comportamenti dell'equipaggio, cercando di comprendere le dinamiche emotive che si sviluppavano attorno a lui. Da quando era stato riprogrammato, TK-94 aveva faticato a trovare il suo posto. Essere un droide, ma sentirsi parte di una squadra così complessa, era una cosa a cui non era stato abituato."Ho notato che i tuoi livelli di ansia sono aumentati del 20%, capitano," disse TK-94, quando Daren entrò nella plancia. "Posso essere di qualche assistenza?"Daren sospirò, guardando fuori dall'oblò. "Sto bene, TK. Solo... preparati a qualsiasi cosa. Quello che stiamo cercando non è solo un altro pezzo di storia.""Naturalmente, signore. Ho accesso a oltre tremila registri sull'artefatti Sith e le loro proprietà letali. Consiglio cautela estrema."Il silenzio calò nuovamente tra loro, rotto solo dal bip degli strumenti. Daren restò in piedi accanto al droide, scrutando l'orizzonte stellato davanti a loro.
Poche ore dopo, il segnale del pianeta divenne chiaro sui sensori. Un mondo oscuro e misterioso apparve davanti a loro, circondato da dense nubi e tempeste energetiche."Ci siamo," disse Lena dalla plancia, il suo tono serio come mai prima d'ora. "Il pianeta delle rovine Sith."Daren si sollevò dalla sua sedia. La tensione era palpabile in ogni angolo della nave."Preparatevi per l'atterraggio," disse, facendo scivolare lo sguardo sui membri della sua squadra. "Questo è solo l'inizio."Mentre l'Ombra Lesta si avvicinava al pianeta, un senso di inquietudine si insinuava tra l'equipaggio. Nessuno parlò, ma tutti sapevano che stavano per addentrarsi in un territorio pericoloso, dove l'oscurità li avrebbe messi alla prova come mai prima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 20 ⏰

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