Era il giorno dei diplomi, l'intera sala era ghermita da studenti e genitori commossi e entusiasti di vedere i loro diplomandi. Una sala che brulicava di studenti con una lunga toga blu, cappelli squadrati con il cordoncino dorato che pendeva e dondolava a ogni movimento. Stiles era lì, con il suo diploma stretto tra le mani, solo e senza nessuno a congratularsi con lui. Ne era felice, in parte, mentre stava seduto a osservare solo gli altri, con la lunga tunica e il cappello posato in grembo.
Con suo padre non aveva un buon rapporto, era come se tutto si fosse freddato alla morte di sua madre, il bambino troppo iperattivo e chiacchierone era divenuto un peso così ingombrante che aveva preferito metterlo da parte. Dopo la morta di sua madre Claudia, lo sceriffo aveva rischiato il posto per colpa del suo alcolismo, tutti credettero che avesse smesso per il figlio, in realtà aveva solo fallito il suo suicidio sentendosi così obbligato ad adempire ai suoi doveri di padre e uomo protettore di Beacon Hills.
Era l'estate dei suoi sette anni, Stiles aveva ancora in mente il volto rilassato e dormiente della madre, la veglia fu dolorosa nel vedere suo padre piangere e bere, le parole piene di odio e accusa nei suoi confronti. Si sentì strano e spaesato in quel posto sperduto, era solo un bambino che stava vivendo un terribile lutto e si era ritrovato a stare in un posto sconosciuto lontano da tutti.
Il padre aveva deciso di portarlo qualche giorno fuori, in una cittadina sperduta della Pennsylvania. Il piccolo Stiles non sapeva che, in quei giorni, il padre meditava per uccidersi e lasciare da solo il figlio nel motel dove avevano alloggiato. Gli diede quel giorno un po' di monete “vai a giocare, figliolo” gli disse. E Stiles non si pose domande, gli andava bene così, trascorrere del tempo a giocare al cabinato installato in una piccola sala giochi del motel era per lui un’ottima idea.
Il padre era sparito da ore, Stiles non sapeva più cosa fare. Aveva giocato per tutto il tempo, divertendosi ma annoiandosi poco dopo aver perso almeno tre partite. Decise quindi di tornare nella sua stanza, la porta era aperta e suo padre se ne stava seduto sul letto a piangere con la pistola di ordinanza in mano. Stiles non sapeva nulla, non poteva capire, si era solo avvicinato al padre che aveva il corpo sconquassato dal pianto.
Per fortuna lo sceriffo aveva fallito. Ma al giorno dei diplomi, Stiles, mentre strangolava con le mani quel pezzo di carta, una macerata sensazione di fastidio dovuta al fatto che almeno un minimo sforzo di venire poteva farlo il padre, il desiderio che fosse morto montava sù fino a soffocarlo.
Si guardò intorno un'ultima volta, vide Scott avvolto tra le braccia della madre Melissa, la neo fidanzata Kira al suo fianco, con i genitori di lei orgogliosi alle sue spalle. Notò anche il padre di Scott, i coniugi Mccall per quel giorno sembravano una comune coppia felice e fiera dei risultati del figlio, non apparivano come una coppia di neo divorziati.
Spostando lo sguardo altrove intravide Derek, il maledetto Derek che aveva fatto di tutto per rovinargli la condotta. Per fortuna non ebbe successo nello strappargli la borsa di studio.
Il ragazzo dagli occhi vermigli teneva lo sguardo basso e imbarazzato. Era circondato dal resto della squadra di Lacrosse, subito dopo seguiti da Scott che si avvicinò a braccia aperte. Tenevano in mano il trofeo dell'ultimo campionato, il loro capitano aveva vinto una borsa di studio per gli ottimi risultati conseguiti nel corso degli anni e nella capacità di aver portato alla vittoria la squadra. Insieme a quella folla piena di testosterone, vi erano a smorzare il quadro sportivo in giubilo, la sorella minore Cora con la cugina Malia, e un uomo che probabilmente doveva essere lo zio Hale, il nuovo tutore. C'era anche la ragazza che aveva visto al parcheggio, quella con cui si stava baciando. Si stringeva a lui, le braccia a soffocare il suo petto e lui imbarazzato la lasciava fare.
Derek, probabilmente sentendosi osservato, puntò lo sguardo in direzione di Stiles e lo guardò con stizza. Sguardo ricambiato da un gestaccio da parte di Stiles che fece comunque scoppiare una risata al moro.
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From Hate to Love
FanfictionSembrava ormai un rito, un appuntamento fisso del destino con Hale. Ogni anno, quasi verso l'ultimo mese, che cascasse anche il mondo, lui sarebbe rimasto seduto su quella maledetta sedia, di fronte a un Harris con la fronte corrucciata, la bocca st...