~~~Nik~~~
: «mamma...arrivo», dissi in chiusura della lunga telefonata tra me e mia madre.
: «quanto manca per l'arrivo??», chiesi a chi stava dividendo il vagone con me.
Il signore con la barba: «mezz'ora all'incirca...se tutto va per il verso giusto», disse mentre sorseggiava del caffè.
"Parigi...ho così tante cose da vedere e da raccontare ai mie parenti che non sono proprio dove dovrei andare, cosa dovrei dire, chi dovrei frequentare. É la prima volta che viaggio da solo e ho un po' di paura...vorrei prendere la palla da basket e iniziare a palleggiare. Ma sono su un treno e non posso fare altro che aspettare....ma ho il libro di Romeo e Giulietta potrei leggere questo nel frattempo".
Presi in mano il libro e iniziai a leggere, pagina dopo pagina, arrivai alla conclusione del libro e sentii dall'altoparlante la voce del conducente che diceva: « siamo arrivati a destinazione», io quasi esultai quando sentii pronunciare quelle parole. Mi alzai e in men che non si dica uscii dal treno e dalla stazione.
: «ma che sfiga!!», urlai ad alta voce mentre ero zuppo fradicio a causa della pioggia.
Un signore disse: «giovanotto vuoi per caso un ombrello??», mi chiese porgendoli un ombrello aperto.
"Faccio pena pure hai mendicanti...son messo proprio male. Devo trovare una tettoia e star lì sotto fin che non smette di piovere".
: «cosa le devo??», chiesi al mendicante.
Il mendicante: «te l'ho do gratuitamente », disse sorridendomi a trentadue denti mentre era sotto alla pioggia.
: «mi è venuta in mente un idea», dissi sorridendo al signore.
Il mendicante: «quale idea??», mi chiese con aria confusa.
: «mi potresti accompagnare fino a casa sotto l'ombrello e quando arriverò a destinazione oltre che ricambiare il favore pagandoti l'ombrello...ti darò un buon prezzo caldo», dissi sorridendo allegramente.
Sul volto del signore vidi un sorriso sprigionarsi e successivamente annuì. Capii passeggiando con lui quanto si sentisse solo é morto di fame eppure riusciva a sorridere ed a aiutare il prossimo in difficoltà.
: «oggi hai trovato un amico », dissi sorridendogli allegramente, mentre vidi i suoi occhi marroni lacrimare dalla felicità.
Il mendicante: «quindi sei un mio amico??», mi chiese sorridendo allegramente.
: «sì perchée no?? Sai da me si dice aggiungi un posto a tavola perché c'è un amico in più...se non ci si aiuta...che amicizia è...sei l'unico che mi a dato la mano nel momento del bisogno», dissi sorridendo allegramente finché davanti a me....
To Be Continued...
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La farfalla che sboccia nella mia anima, la bellezza interiore é dimenticata
RomanceRosmery é una ragazza spensierata che ama la musica, l'arte e la storia. Lei non sa che...