Till death do us part... Wait, what?!

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1.


Al loro matrimonio mancavano esattamente trentadue giorni. Contava quei momenti come se ne andasse della propria vita, ma non poteva farci nulla: era felice.

Sposarsi non era mai stato davvero nei suoi sogni, almeno fino a che non aveva iniziato a notare che gli anni passassero e nessuno desiderava averla al suo fianco per sempre.

Per l'amore di dio! Aveva trentatré anni, se non adesso, quando? Era già molto in ritardo rispetto alle sue amiche, alle sue sorelle, a tutte quante. Stava invecchiando e con lei anche la possibilità di avere dei figli. Checché se ne dicesse, almeno uno era nei suoi progetti.

E aveva atteso quasi tre anni della sua vita affinché arrivasse quella maledetta proposta di matrimonio. Un uomo bellissimo era entrato nella sua vita di soppiatto e con tutta la calma del mondo era diventato il suo partner a vita. Ci aveva impiegato troppo a chiederglielo, un no non era nemmeno contemplato.

Gabriel la guardava sorridente, tenendole una mano per farsela afferrare. Sembravano felici, come mai entrambi lo erano stati.

Edwina e Sophie, le sue migliore amiche, non facevano altro che prenderla in giro per quel suo modo trasognato di guardarlo. Ma che poteva farci? Aveva aspettato così tanto il suo principe azzurro, che adesso stentava a credere fosse suo e fosse arrivato proprio nel momento in cui pensava ne avesse più bisogno.

"Allora tesoro, sei pronta?" chiese lui raggiante. Era tutto fossette e occhi luccicanti. Era davvero un ragazzo adorabile, non avrebbe potuto trovare nessuno di più adatto a lei.

Penelope prese un grosso respiro, poi lo guardò negli occhi con una rinnovata sicurezza. "Sì, sono più che pronta" mormorò con le labbra accartocciate in un sorriso.

Avevano rimandato quel momento anche per troppo tempo, ma Penelope aveva scelto di aspettare che Gabriel tornasse dal suo lungo viaggio di lavoro, che lo aveva tenuto lontano da lei per oltre sei mesi. Forse non avrebbero dovuto farlo ma lui sembrava tenerci a quel momento. Era come annunciare ufficialmente il matrimonio.

Gabriel la baciò dolcemente sulle labbra e alla fine afferrò le chiavi della macchina, per recarsi nell'ufficio del registro, dove avrebbero dovuto portare tutti i documenti necessari.

Il loro viaggio in macchina era stato tutto sorrisi e risolini, sembravano quasi due adolescenti che tentavano di scappare nella notte dai propri genitori. Erano felici e divertiti.

Le sue amiche l'avevano inondata di messaggi, che citavano tutti la stessa cosa: volevano essere aggiornate sulla questione. Le due donne erano troppo felici di essere le damigelle ufficiali, avevano comprato dei bellissimi vestiti quasi uguali e avevano già pronte delle sorprese.

"Non riesco a credere che sarò tua moglie" mormorò sulle sue labbra, mentre mano nella mano salivano le scale per raggiungere l'ufficio.

Gabriel le sorrise con contentezza e le lasciò un altro bacio sulla fronte. "Finalmente saremo marito e moglie."

Avevano scelto di celebrare le nozze in un posto molto carino, un parco addobbato di peonie e ortensie, con colori tenui e che richiamavano il loro amore: docile e tenero. Per quanto Penelope desiderasse più una cerimonia intima in chiesa era comunque felice di ciò che avevano pattuito insieme. Sarebbe stato una favola in ogni caso.

I preparativi procedevano spediti, abbastanza da poter dire che fossero pronti a quel passo, e depositare quei documenti, registrando ufficialmente il luogo della cerimonia e il giorno, erano l'ultimo importante passo.

E non appena, con grandi sorrisi, avevano lasciato i vari documenti alla signora che se ne occupava in comune, erano usciti vittoriosi da quel luogo.

"Adesso è più reale," Penelope per poco non saltellò sul posto all'idea di sposarsi. Non era mai stata felice come in quel momento. Avrebbe dovuto sentire quella realtà nel momento in cui Gabriel le aveva fatto la proposta ma aveva sempre temuto che prima o poi sarebbe finita. Ma Gabriel non era nessuno dei suoi ex o delle persone cattive di cui era stata circondata, l'amava e l'avrebbe resa la donna e la madre più bella del mondo.

"Yes, I do." (Or How to Fall in Love in Vegas in 30 Days.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora