SCONOSCIUTO INQUIETANTE
1, 2, 3, Boom
L'aria è intrisa di fumi e polvere, mentre il suono dell'esplosione ancora rimbomba nelle mie orecchie. Il sole, che prima splendeva alto nel cielo, ora è oscurato dai detriti che volano in tutte le direzioni. Mi copro gli occhi con una mano, cercando di proteggere il mio sguardo dalla furia di quella detonazione.
La casa che è appena esplosa, un tempo simbolo di tranquillità e normalità, adesso è solo un cumulo di macerie. Sono colpevole di questo disastro? Naturalmente. È, scusate, era la casa dell'uomo che ha osato avvicinarsi a Daphne Winters, la mia ossessione da oltre tre anni.
In lontananza, vedo una Ferrari rossa sfrecciare verso la scena. Patetico, mi dico, mentre la riconosco come un'auto a noleggio. La faccia dell'uomo, con i suoi tratti definiti e l'aria da conquistatore, è impagabile mentre scende dall'auto. Ma la vera soddisfazione la trovo nello sguardo di Daphne.
Non se l'aspettava, vero? Piccola, io mantengo sempre le mie promesse. L'avevo avvisata.
Sconosciuto:
«Volevi sfidarmi? Te l'ho detto, io vinco sempre»
scrivo al mio telefono, il dito che danza sulla tastiera con una sicurezza inquietante.
Mi sta ignorando.
Vuoi ignorarmi? Non ci riuscirai.
Mi connetto al suo telefono e...
Le mando una piccola, leggerissima scossa. Giusto per farle capire che la mia pazienza sta andando a farsi fottere.
La vedo distorcere il naso.
Tira fuori il telefono e si guarda attorno infastidita.
Daphne :
«Scrivere e agire in anonimo non significa vincere. Per me, hai perso. Daphne: 1, sconosciuto inquietante: 0».
Sconosciuto:
«Non farmi arrabbiare, torna a casa e lascia stare questo sfigato. A casa c'è una sorpresa per te. Solo se fai ciò che ti dico, ovviamente»
continuo a digitare, mentre la osservo. La mia attenzione è tutta rivolta a lei.
La vedo allontanarsi dal casino. La vedo isolarsi.
Brava stellina, ignora tutto e tutti per me.
Daphne:
«Penso proprio che starò con il mio nuovo amichetto, sai, per consolarlo»
Sconosciuto:
«E dove starete? Illuminami, sono curioso, dato che non ha più una casa» un sorriso sinistro si forma sulle mie labbra.
Daphne:
«La macchina non è scomoda, sai».
No. Non passerai la notte con lui.
Sconosciuto:
«Hai 10 secondi per staccarti da lui, sai di cosa sono capace» scrivo, cercando di mantenere la calma mentre il tempo sembra fermarsi.
Osservo attentamente il suo volto cambiare, il suo sguardo si incupisce mentre legge il messaggio. La vedo chiamare un Uber, la sua reazione è una miscela di ribellione e paura.
Amo quando mi ascolta.
DAPHNE
La mia vita è diventata un incubo avvolto in un mistero. Non so chi sia, ma lui sa perfettamente tutto di me, ogni dettaglio, ogni segreto. Da tre anni, il mio interlocutore anonimo è sempre presente nelle mie notti, mentre io rimango intrappolata in questa rete di paura e curiosità. Ho visto sparire uno dopo l'altro i ragazzi con cui mi sono frequentata, e quando dico "sparire", intendo letteralmente.
Ogni mattina mi svegliavo in un letto vuoto, il loro profumo svanito nell'aria, e accanto a me un biglietto, come un macabro trofeo. Ho iniziato a collezionarli, la mia piccola ossessione, ma ogni pezzo di carta è un peso che si accumula nel mio cuore.
La prima volta che ho trovato un biglietto accanto a me è stata due anni fa. Lo ricordo chiaramente: "Detesto vederti con altri ragazzi." Le parole erano scritte con una calligrafia elegante, ma il significato era brutale. Quel messaggio mi ha fatto rabbrividire, un avvertimento che risuonava come un eco nella mia mente.
La seconda volta è stata qualche settimana dopo: "Yuri? Pessima scelta, stellina, è ricco suo padre, non lui."
Avevo passato la notte con Yuri Red, il figlio del proprietario dell'azienda più ricca del paese.
Sui giornali si parla ancora della sua misteriosa scomparsa.
Poi, il terzo biglietto: "Lasciali stare, stellina, nessuno ti merita." Quella frase sembrava una dichiarazione di possesso, un'affermazione che mi faceva sentire al contempo vulnerabile e intrappolata.
La quarta volta, il messaggio era ancora più inquietante: "Ancora che provi a farmi ingelosire? Beh... ci riesci perfettamente, piccola, smettila." L'idea che qualcuno mi stesse osservando, analizzando ogni mia mossa, mi faceva venire la pelle d'oca. La mia vita sociale stava diventando una recita in cui io non avevo il copione.
E infine, l'ultima volta: "Nemo habet esse apud te."
Dopo quel messaggio, ho iniziato a ricevere mazzi di peonie nere, adagiati delicatamente accanto a me come se fosse un funerale per la persona sparita. Il loro profumo dolce e avvolgente era in netto contrasto con l'orrore che mi circondava. Ogni mazzo era un simbolo di morte, di un legame spezzato, di un'anima che non avrei mai più rivisto.
Inquietante. Come il mio stalker.
Stavolta, non ha fatto sparire l'uomo con cui avevo intenzione di passarci la notte insieme, no, ha deciso direttamente di bruciargli casa.
<<Cazzo...Pensavo i vicini stessero scherzando quando hanno detto che c'era un incendio...>> dice Alex mentre scendiamo dall'auto.
Il mio telefono vibra, e so perfettamente chi è che sta cercando di contattarmi.
Non ti rispondo stavolta.
Una scossa, una fottutissima scossa.
La prima volta pensavo fosse un problema del mio telefono, stavolta ho la certezza sia quello squilibrato.
Va bene, ti rispondo.
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Cerco di aprire la porta di casa, odio queste serrature.
Appena entrata non noto nessun cambiamento.
Sul tavolo però, è presente un biglietto con una busta accanto.
Giuro che se ci sono resti umani li dentro mi metto a urlare.
Okay, Daphne respira, non ti ha mai mandato resti umani. Spero.
Apro la busta e ci trovo al suo interno
700K.
Daphne:
Sono per?
Sconosciuto:
Per quello che vuoi. Te l'ho detto se mi ascolti ricevi delle sorprese.
Psicopatico.
Ma grazie per i soldi.
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Under Your Control
Romance«Nessuno deve toccarla, nessuno che non sia io. Lei è mia, anche se non l'ha ancora capito»
