Same souls.

1 0 0
                                    

In un lussuoso ristorante con musica fine, accompagnata dal pacato chiacchiericcio degli ospiti, tutti i tavoli erano occupati da gente di alto rango sociale,ma in uno in particolare sedevano due uomini;eleganti,ma entrambi in maniera personale.
Gustavano il loro cibo con cautela,talvolta guardandosi con altrettanta calma.
L'uomo rivolto verso la vetrata portava i capelli di un biondo sporco ben sigillati da una generosa dose di gel mentre essi arrivavano ad accarezzare le spalle fasciate da un completo color vinaccia.
Il suo volto era pallido e i bei occhi color mogano erano segnati,così come agli angoli delle belle labbra stavano vistose delle vecchie ciccatrici assimmetriche,ed una mascella gentile delineava il perimetro del viso.
L'uomo al lato opposto del tavolo presentava dei folti capelli scuri tenuti all'indietro ordinatamente,degli occhi di giada nera,forse un po' tristi,un viso proporzionato che esprimeva una bellezza,che al contrario dell'altra,priva di alcun sfregamento;labbra delineate e zigomi definiti,il tutto accompagnato da un completo di ossidiana.
Alzò lo sguardo,ove poteva godere del panorama spettacolare della Gotham notturna che l'ampia vetrata del locale offriva generosamente,e della vista dell'altro, come se anche egli facesse parte di quella piccola visuale così rilassante.
L'uomo in abito sanguigno ricambiò lo sguardo,e quelle quattro pupille d'ebano  ripresero il veloce gioco di sguardi che era durato dall'inizio della serata.
Non si erano ancora parlati ma,semplicemente, si erano seduti al tavolo prenotato dal signor Wayne e dopo le ordinazioni,nessuno dei due aveva sentito il bisogno di proferire alcuna frase aggiuntiva o il bisogno di fare conversazione.
Si erano studiati di nascosto durante la degustazione del cibo prelibato,ma ora che esso fosse finito,non c'era uno scusante a mantenere quel silenzio.
Il moro mantenne l'attenzione su ciò che avesse di fronte,il panorama e il compagno seduto davanti a lui,il quale sorrise malignamente.
  - Ti godi la visuale,signor Wayne?- disse quasi provocatorio,l'altro sorrise appena,mentre ora l'attenzione si focalizzava sull'uomo che aveva di fronte.
Era la prima volta che Bruce vedeva Joker fuori dai suoi soliti panni,ed aveva ammesso a sé stesso un inaspettato stupore nel vedere un viso così piacevole sotto quella matassa di trucco poco studiato che era solito vedere durante i loro scontri.
Lo trovava per la prima volta piacevole da guardare,ed era quasi un peccato per quelle ciccatrici agli angoli della bocca così evidenti.
Joker dal canto suo era più che soddisfatto nel trovarsi di fronte l'identità di Batman,e non lo aveva deluso neanche un po';conosceva la figura tanto famosa di Bruce Wayne,per la sua fama e per il suo status sociale trovava una piacevole contraddizione nel suo doppio ruolo di paladino oscuro.
Oramai erano anni che cercava disperatamente di smascherare il suo rivale,e non si sarebbe mai aspettato che egli stesso lo invitasse a consumare una cena assieme mostrandosi a lui.
  - Sei soddisfatto?- chiese il corvino alla nemesi senza trucco.
  - Mi hai dato ciò che volevo,ma perché questa cena?Vuoi rovinare la tua reputazione da donnaiolo,mister?-nonostante l'aver dimostrato per tutta la serata una capacità di comportamento quasi decente,ora che si trovavano a parlare la voce calzante e la spavalderia da Joker erano tornate,mal celate dall'aspetto gradevole che presentava quella sera.
Bruce sorrise di fronte a quella contraddizione vivente.
Vedere il suo solito gigno, ampliato dalle ciccatrici, sul viso nudo gli diede una sensazione totalmente diversa.
  - La cosa non ti è dispiaciuta,se così fosse stato non ti saresti vestito così ed avresti iniziato una sparatoria di massa.- disse con tono calmo.
  - Dopo tutti questi anni passati a lottare l'uno contro l'altro,ho pensato che una cena assieme fosse doverosa,per quanto non ami la tua filosofia di vita.-concluse calmo portandosi il bicchiere di vino rosso alle labbra.
L'altro rimase a guardarlo con il ghigno immutato.
  - A tal punto da fidarti sul fatto che io possa tradire la tua identità?- chiese il clown genuinamente curioso.
L'uomo in nero rimase in silenzio per un po',mentre riponeva lentamente il calice al tavolo,come se dovesse trovare le parole giuste per rispondere.
  - Sai,hai ragione,tu ed io siamo la stessa materia,spinta però da forze diverse.
Se tu non fossi Joker,saresti l'unica persona che possa considerare come un amico.- concluse rispecchiandosi negli occhi del biondo.
  - Ti stai arrendendo?- chiese il clown con interesse.
   - No... ho solo deciso di fare ciò che mi piace.-Bruce parlò fissando un punto impreciso,mentre torturava la base del calice semivuoto.
  -Ovvero uscire con me?-ora il tono pareva divertito.
  - Sì,perché no.-continuò senza guardare l'uomo che tanto aveva inseguito in vesti di Batman.
  Una risata soffocata partì dall'uomo vestito color vinaccia.
  - Tu sei pazzo Wayne.-
  - Bruce.-
  - Uh?-
  - Chiamami Bruce,almeno per questa sera.-Gli occhi profondi del paladino in completo ripresero a guardare quelli segnati del Joker,e le sue labbra si aprirono in un sorriso stanco,ma non dal sonno,e questo l'altro lo capiva,poiché i suoi soliti ghigni beffardi e persino la sua risata, nascondevano la stessa stanchezza.
Rimasero in silenzio a fissare la propria intima tristezza che si mostrava in quella luce priva di vita che vitalizzava, giusto il necessario da distinguere che fossero ancora vivi,i loro occhi.
La vita con loro era stata amara come puro veleno,e nonostante le strade diverse che avevano deciso di intraprendere per soffocare il passato,riuscivano ad incontrarsi.
Non erano diversi nell'anima,solo nelle gesta,e questo il pagliaccio lo aveva capito fin da subito,mentre Wayne aveva mentito a sé stesso fino al suo cedimento di fronte alla realtà.
Per questo la cena,in fondo si sentiva in colpa per aver ignorato un'anima infranta come la sua che a prima vista fosse riuscita a leggergli dentro come nessuno mai.
Ma rimanevano comunque in due strade completamente diverse.
Bruce guardò il suo ospite percependo un cedimento dei mille paletti che si autoponeva ogni giorno,e una richiesta tanto intima nel suo animo riuscì a risalire in superficie.
-Voglio fare l'amore con te.- pronunciò ogni singola parola come se un macigno dentro di lui si sciogliesse finalmente.
Non si preoccupò nemmeno della reazione che avrebbe provocato nel rivale,aveva bisogno di tirare fuori ciò di cui aveva bisogno;comprensione ed unione dello spirito.
Joker rimase a studiare il moro ed in quel momento pareva che i ruoli fossero invertiti,come se fosse stato Bruce quello a raccontare balordaggini e tutto d'un tratto il clown avesse raggiunto una lucidità mentale.
Cosa che in fondo aveva,ma che la tenesse celata come un tesoro prezioso.
In quel momento, in quel locale tanto piacevole,la mostrò;sorrise,un sorriso puro,sano,senza alcuna pietà o presa in giro.
Wayne ne rimase irradiato,e accolse quasi in trance che l'uomo dal completo color vinaccia lo condusse fuori dal ristorante,pagando per entrambi.
Questo lo fece sorridere,non era proprio da lui pagare come un civile qualunque,ma in quel momento non era Joker,era la persona che nascondeva.
Bruce lo fermò per un braccio.
  - Andiamo a casa mia.-e senza aspettare la risposta del clown,lo diresse riprendendo il controllo della serata.
O meglio così pensava.
Non aveva mai amato un uomo a letto,e non si sarebbe mai aspettato tanta dolcezza quanta forza da parte dell'uomo che era solito creare il chaos a Gotham.
Un miscuglio di sensazioni lo aveva travolto durante l'atto,portandolo a conoscere più a fondo la persona celata dietro il celebre Joker;un individuo intimamente tenero e spietato allo stesso tempo.
Si erano guardati per tutto il tempo,Bruce non era riuscito a smettere di osservare quel volto che presentava tanta amabilità,mentre il corpo del clown affondava con una forza così vitale dentro quello del moro.
I ruoli erano stati decisi in silenzio,era stato Joker ad iniziare la passione,aveva baciato con ardore il paladino,mantenendo il contatto visivo,mentre egli si era lasciato trasportare fidandosi di colui che un tempo aveva definito spazzatura,trovandosi presto senza abiti a contatto con il corpo dell'altro,e preda del suo ardore.
Ora stavano sdraiati uno vicino all'altro,entrambi annebbiati dal piacere che ancora faticava a lasciare i corpi inermi e pesanti sulle lenzuola candide.
Bruce rivolse uno sguardo a Joker,il quale fissava il soffitto con melanconia.
Il moro gli si avvicinò avvolgendolo in un abbraccio,e solo allora lo stato di trance del pagliaccio svanì,regalando un sorriso,questa volta più maligno,al compagno,a prova che la maschera da Joker stava ritornando.
Ma il bruno non avrebbe detto o fatto nulla a riguardo,ciò che aveva ricevuto era esattamente ciò di cui aveva bisogno quella sera,e Joker non era altro che una distorsione dell'uomo che lo aveva amato con tanta dedizione quella notte.
Rimasero così finché non ebbero la volontà di alzarsi e ricomporsi,Bruce si offrì di riaccompagnarlo,ma fu fermato non appena furono fuori dall'edificio da quello che era oramai il Joker in tutto e per tutto.
  - La magia è finita Wayne.-disse con il suo tono acido,e con un'ultima occhiata furtiva,si allontanò da solo.
Il moro rimase a guardare quella figura in completo vinaccia svanire pian piano,e nell'ultimo sguardo gli era quasi parso che il solito trucco fosse tornato.
Sospirò abbassando il capo,si sarebbero rivisti in vesti diverse a lottare ancora.
  - Ti avevo chiesto di chiamarmi Bruce.-









《I need you because you are like me.》[one short.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora