Era davanti al cesso, ci misi un po' a capire quale dei due fosse il cesso.
Mi chiese di entrare, io entrai e senza pensarci due volte mi tolsi la tunica di lino e gli feci vedere la mia arché, poi lui mi mostrò la sua, era magnifica.
Parmenide sosteneva che l'essere fosse imperituro, me io ce l'avevo iperduro.
Il giorno dopo riscontrai un po' di fatica a sedermi, ma fortunatamente pitagora ci fece fare lezione in piedi sulle rocce calcaree di carbonio.
