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Stavo finendo di sistemare le ultime cose nella mia nuova casa a Milano;
L'ultima cosa che tirai fuori da uno dei tanti scatoloni fu la foto di mio fratello Matteo.
La poggiai con cura sul mobile del salotto, accarezzando il vetro che separa le mie mani dalla sua ultima foto prima di entrare in ospedale, e non uscire mai più.

"Presto sarai vendicato"

Sussurrai.
Guardai l'ora sul telefono, che segnava le 22:30.
Domani sarà il mio primo giorno di lavoro nel Policlinico Ambrosiano, aspetto questo momento da mesi, finalmente Andrea Fanti la pagherà per aver lasciato morire il mio fratellone.

Spensi tutto e andai a dormire, domani mi devo svegliare presto, non posso assolutamente arrivare stanca o in ritardo al mio primo incontro con il "Primario Andrea Fanti".
Finalmente decisi di chiudere gli occhi, consapevole che da domani, per quel verme, sarebbe iniziato un inferno.

Il giorno seguente

La mia sveglia inizia a suonare.
Sono le sei e mezza del mattino, anche se il mio turno inizia alle otto decisi di svegliarmi presto per avere tutto il tempo di farmi i capelli, vestirmi e truccarmi, voglio essere impeccabile, insomma, per non essere sospetta.

Sono le sei e mezza del mattino, anche se il mio turno inizia alle otto decisi di svegliarmi presto per avere tutto il tempo di farmi i capelli, vestirmi e truccarmi, voglio essere impeccabile, insomma, per non essere sospetta

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Questo era l'outfit;Si lo so, è un po da "vecchia" però dopo tutto in ospedale bisogna mantenere un certo vigore;

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Questo era l'outfit;
Si lo so, è un po da "vecchia" però dopo tutto in ospedale bisogna mantenere un certo vigore;

Lasciai i capelli sciolti, e poi per finire, colorai un pochino le sopracciglia e misi un po di correttore e di mascare;Guardandomi allora spscchio mi vedevo veramente bella ed ero veramente emozionata;

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Lasciai i capelli sciolti, e poi per finire, colorai un pochino le sopracciglia e misi un po di correttore e di mascare;
Guardandomi allora spscchio mi vedevo veramente bella ed ero veramente emozionata;

In tutto questo si fecero le 07:10, così decisi di uscire per andare a fare colazione.
Infilai il giubotto e uscii di casa chiudendo la porta alle mie spalle.

Qualche minuto dopo

Finalmente sono quasi le otto, ed io sono con la mia maestosa Ford davanti al Policlinico Ambrosiano;
Parcheggiai e mi avviai dentro, continuando a guardarmi intorno.
Informandomi vidi che il mio reparto era di sopra, perciò mi avviai immediatamente sulle scale;

Appena entrata in reparto mi avvicinai al un bancone, dove mi accolse una donna sulla quarantina.

"Ma buongiornoo! Lei deve essere la dottoressa Contartese! Piacere io sono Teresa"Disse prendendomi la mano

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"Ma buongiornoo! Lei deve essere la dottoressa Contartese! Piacere io sono Teresa"
Disse prendendomi la mano.
"Piacere Teresa, può chiamarmi tranquillamente Giada e può darmi del tu"
Risposi sorridendo.
Questa donna mi fa simpatia;
"Vieni, ti do il camice e poi ti porto a conoscere i tuoi nuovi colleghi"
Disse, così tirò fuori da dietro il bancone un camice bianco, con una maglietta e dei pantaloni bianchi;
Me li porse, così io li presi.
"E poi..ecco il tuo cartellino"
Disse passandomelo.
Sopra c'era la mia foto con su scritto "Dottoressa Giada Contartese".

Dopo avermi indicato dove si trovasss lo spogliatoio mi avviai a cambiarmi;
Dopo essermi cambiata ed avere sistemato con cura in mio cartellino, mi avviai assieme a Teresa a conoscere i miei nuovi colleghi.

"Buongiornoo"
Disse teresa aprendo la porta.
"Buongiorno"
Dissi varcando la soia della porta.
Mi guardai subito attorno cercando Fanti, ma non lo vidi;
"Lei è la Dottoressa Contartese"
Disse presentandomi.
Tutti iniziarono a presentarsi, finchè non arrivò il turno di un ragazzo nello specifico;

Lorenzo Lazzarini

Stavamo discutendo sulle condizioni di salute di una paziente, quando vedo entrare Teresa mentre da il buongiormo seguita da un'altra ragazza.

"Lei è la dottoressa Contartese"

Dice Teresa.
Dietro di lei una ragazza bellissima, occhi verdi a tratti azzurri, capelli castani belli e voluminosi, un corpo bellissimo e delle labbra belle e carnose.
Rimasi talmente tanto imbambolato che non capii nemmeno il suo nome.
Appena lei si girò mi guardò negli occhi, ed io sentii qualcosa accendersi dentro di me.
Iniziò a presentarsi a tutti, si presentò ad Alba, ad Elisa, A Giulia, a Riccardo, e a Gabriel, e poi si avvicinò a me.
"Piacere, Giada"
La sua voce era calda e sensuale...
Le afferrai la mano e dissi cercando si essere il più gentile possibile il mio nome.

Poi d'un tratto si avvicinò Andrea;
La sua espressione cambiò immediatamente, il suo tenero sorriso e i suoi occhietti iniziarono a trasformare il suo viso in un espressione di sfida e di odio.
"Piacere Andrea Fanti"
Disse porgendo la mano.
"Piacere, Giada Contartese"
Disse marcando un pò di più sul suo cognome.
Quel cognome non mi era nuovo, anzi;
Matteo Contartese era un ragazzo di soli 21 anni che morì di shok anafilattico causato da un medicinale al quale lui era fortemente allergico.
Lei dovrebbe essere sua sorella, ma l'ultima volta che la vidi era diversa e non l'ho riconosciuta.

Giada Contartese

Vidi entrare Fanti, con il suo finto sorriso stampato in volto ed una mano tesa verso di me.
"Piacere, Andrea Fanti"
Accennai un sorriso, afferrando la sua lurida mano.
"Piacere Giada Contartese "
Dissi forzando un pò di più sul mio cognome, cercando di suscitargli qualche ricordo.
Ma niente.

"Bene, ora che ci siamo presentati possiamo procedere sulla paziente?"
Dice Elisa.
Teresa esce dalla stanza, e poi ripresero a discutere.

Durante tutto il discorso continuavo a tenere lo sguardo fisso su Fanti, per cercare di studiarlo e di capire qualcosa di più.

Poi d'un tratto arrivò un emergenza, e mi affidarono il paziente.

Tutte Le Volte /lorenzo lazzarini/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora