Capitolo uno

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Flashback

«No, papà. Ti prego, non farlo»urlai piangendo esasperata con mia sorella.
«Papà non fare stronzate cazzo, no.»

Fine flashback

Sono passati 365 giorni da quella fottutissima morte di mia mamma causata da quel verme di mio padre, non era manco cosciente di quello che stava per fare. Non c'è cosa più brutta di vedere la morte di tua mamma davanti ai tuoi stessi occhi, insieme a tua sorella maggiore. Quel verme, quello stronzo, quel tizio che io chiamavo "papà" l'ha fatta andare via. Ha fatto stare male me, mia sorella.

Sono Sofia, ho 15 anni e diciamo non ho avuto un bel passato. Certe volte mi chiedo: il destino si divertiva a giocare con me?
Ormai sono quasi 365 giorni dalla morte di mia mamma e dell'abbandono di mio padre. Da ieri, abito con mia sorella in una frazione di Roma, pomezia, più precisamante Torvajanica. Fortunamente, ora vivo molto meglio di prima, ho una sorella di 19 anni che si prende cura di me e..ormai è diventata indispensabile per me. La amo. Non voglio pensare più al passato, vivo per il presente, giorni per giorno.

«Sofia»mi chiama mia sorella Carola.
«Sì?»
«Aiutami a sistemare questi scatoloni»
«Eh va bene»

Eravamo arrivati da pochissimo qui a Pomezia, ci mancava solo di sistemare un paio di camere e avevamo finalmente finito.

«Carola, c'è troppo caldo io esco, almeno mi svago un po'»gli dissi.
«Mi raccomando, prima vieni meglio è».

Uscii finalmente da casa. Senza una meta. Camminare mi piace molto, quando l'ho faccio schiarisco un po' di idee e..penso.
A un tratto, vidi un cane, color miele venire da me, doveva essere un Labrador. "Ma che carino"pensai.

«Ma come shei bello»vado pazza per gli animali sopratutto per i cani, li amo e quando li vedo per strada ne vado pazza.
Intravidi più in là, un..ragazzo riccio correre verso di me affannato, urlando, con un collare in mano.
"Oh, ma sì, dovrebbe essere lui il proprietario"pensai.

«Grazie, se non ci fossi stata tu chissà che fine avrebbe fatto»disse velocemente con un grosso fiatone.
«Ao'riccio» misi le mie mani a peso morto nelle sue grandi spalle. «Intanto calmanti»dissi facendo uscire una piccola risata facendola provocare anche a lui.
«Fai un respiro» dissi ridendo ancora.

Lui fece un grosso respiro e buttò l'aria dalla bocca. Quella meravigliosa bocca.

«Grazie»disse.
«Di nulla»accennando un sorriso.
«Oh..ehm,come ti chiami?»domandò.
«Mi chiamo..Sofia, tu?»
«Mirko.»

Calò un silenzio insopportabile allora lui prese un discorso.

«Come mai da queste parti, disorientata?»domandò.
«Mi sono trasferita da ieri qua e allora ho deciso di farmi un giro»
«Bhe, allora ti va se ti facessi la guida turistica signorina?»disse fingendo di essere un galantuomo, con una voce molto roca, porgendomi la mano.

Prima di rispondere feci un'inchino.«Ma sì, signor...riccio!»
Ridemmo,incamminandoci senza una meta precisa.

Teenager |Mirko Trovato|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora