You fell asleep - Drarry

2

“Allora… sei uscito con Draco. È davvero bravo a letto come dicono tutti?” aveva detto Ginny quella sera, a cena. Ron si era quasi strozzato sentendola, e l’aveva guardata male.

“In realtà le voci che girano sul suo conto non sono affatto veritiere.” Ron a quel punto aveva tirato un sospiro di sollievo, convinto che il suo amico fosse rinsavito. “È molto più bravo di quanto dicono!” aveva detto poi ghignando, e Ron aveva sgranato gli occhi e si era coperto il viso con le mani.

Hermione e Ginny erano scoppiate a ridere e avevano continuato a fargli domande che avevano imbarazzato Ron sempre un po’ di più.

Osservando i suoi amici ridere con lui si era reso conto di quanto si sentisse fortunato ad averli. Ron e Ginny in particolare, perché dopo Charlie gli erano rimasti accanto e avevano continuato a supportarlo. Harry aveva registrato da qualche parte nella sua testa, durante i pochi scambi che aveva avuto con gli altri ragazzi nel mondo babbano, che mettersi con il fratello del proprio migliore amico non era proprio la cosa più furba da fare per mantenere l’amicizia, ma contro ogni sua previsione era andata benissimo sia durante che dopo la loro storia. Ed erano ancora lì, come se non fosse mai successo niente, a ridere come quando andavano a scuola, a dire cose che imbarazzavano Ron, insieme.

Al suo rientro a casa Harry aveva trovato due gufi ad aspettarlo. Uno era quello di Ginny, che aveva arruffato le penne in risposta alle coccole sulla testa e al biscottino che gli aveva offerto prima di slegare la lettera che portava alla zampetta. “Se Malfoy dovesse farti soffrire dovrà vedersela con me e la mia fattura Orcovolante, ma sono davvero contenta di vederti cosi allegro, finalmente. A dire il vero sono stupita che ci abbiate messo così tanto, tutti sapevamo quanto gli piacessi ai tempi della scuola. Spero che tu sia felice per davvero, questa volta. Buonanotte, Harry, ti voglio bene.” Aveva sorriso alle parole dell’amica, che ancora una volta era rimasta al suo fianco. L’altro gufo aveva agitato le ali impaziente riscuotendolo dai suoi pensieri e Harry finalmente aveva rivolto le sue attenzioni a lui. Era davvero un esemplare stupendo. Ovviamente non c’era da aspettarsi proprio niente di meno da Draco se non la perfezione. Aveva slegato la lettera con mani tremanti e aveva ridacchiato quando, dopo aver cercato di dargli un biscottino, il gufo lo aveva guardato male ed era elegantemente volato via.
“Non abituartici, Potter, ma sono stato bene con te in questi giorni. Non sei ancora stato perdonato per esserti addormentato, però, se vuoi rimediare, puoi smaterializzarti subito qui. D.” E Harry aveva riso e lo aveva fatto, senza pensarci due volte. Aveva trovato Draco seduto sullo stesso divano della sera prima. Non stava facendo assolutamente niente se non starsene seduto, eppure Harry aveva pensato che fosse davvero bellissimo. Draco si era alzato, lo aveva baciato e gli aveva offerto qualcosa da bere. Harry aveva accettato, qualsiasi cosa fosse il liquido nel bicchiere.

“Non ti aspettavo più, Potter” aveva detto Draco dopo aver bevuto un sorso di liquore. Harry lo aveva guardato sollevare il sopracciglio in quell’espressione che era così Draco.

“Scusami, ero a cena da Ron e Hermione, mi aspettavi da molto?”

“No, non così tanto da farmi arrendere, comunque. Anche se ci sei andato terribilmente vicino, Potter. Iniziavo a pensare che stessi ignorando Arrakis”

Harry lo aveva guardato incuriosito dal nome del gufo “Ehi, tu chiami, io arrivo. Altrimenti che principessa viziata saresti?” gli aveva detto facendolo ridere. E poi si erano baciati. Ancora e ancora, e avevano fatto l’amore sul divano. Poi Harry era rimasto in bilico tra l’idea di tornare a casa e quella di accoccolarsi accanto al corpo caldo di Draco. Ci aveva pensato il biondo comunque a sciogliere i suoi dubbi quando lo aveva afferrato e se lo era tirato addosso, abbracciandolo e sistemandosi più vicino, anche se dopo qualche minuto aveva cominciato a lamentarsi per la posizione scomoda e aveva trascinato Harry a letto.