cosa dovrebbe intrigarmi?

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La vita ci insegna tante cose. Su di noi, sulle nostre esperienze, sui sentimenti e sulla vita stessa. Eppure, non importa quanto abbiamo sofferto, quanto siamo cresciuti o quanto siamo diventati abili a resistere: basta un solo secondo per cambiarci, per trasformare ogni certezza. In quel secondo, il mondo vacilla, il dolore diventa un nodo nel petto, e tratteniamo il fiato come se il respiro stesso potesse sfuggirci. Forse è proprio il dolore a insegnarcelo. E così, mi aggrappo ai momenti, ai pensieri, alle distrazioni che mi tengono lontano da quel dilemma.

se c'è un posto ed un momento in cui non vorrei trovarmi è proprio questo adesso, in questo castello . Ogni notte di fine settembre, queste sale si riempiono di ricchi ed influenti ospiti per celebrare l'innovazione e la cultura, credo, una sorta di ricchezza interiore che tutti dovremmo avere . ma osservando i presenti , osservando la loro postura , il loro modo di muoversi, il modo in cui si compiacciono dopo aver abbassato lo sguardo per guardare il sedere delle cameriere che passano o il solo loro modo di guardarsi intorno come se tutto gli fosse dovuto e giustificato dal loro status .

capisco che alcuni di loro sono qui solo per ostentare la loro ricchezza ed il loro stato sociale .

Sono al mondo da ventisei anni. Per molti, potrei sembrare  giovane e ingenua , ma si può davvero esserlo ?  siamo nell'epoca delle contraddizioni, dove le parole di uguaglianza si scontrano ogni giorno con la cruda realtà dell'ingiustizia.

ed io a volte sento di essere destinata ad assistere come a questo

Evento che si tiene in un moderno castello di vetro con vista sulla città .  Il salone decorato da lampadari di cristallo, le opere che evocano leggende antiche , la vista  accompagnata dalle note blues che mescolandosi alle risate soffuse degli ospiti e il tintinnio dei bicchieri di cristallo creano un'atmosfera malinconica ma avvolgente.

Inizio a bere il bicchiere di champagne che ho nella mano destra, chiudendo gli occhi e muovendo i fianchi al ritmo della musica e non vorrei essere in nessun altro posto .

Dopo un po' un pensiero però mi risveglia dal mio dolce perdermi , mi ricorda che sono qui per rappresentare la openthedoors , una giovane associazione benefica che gestisco insieme a mia cugina Khalifa Anità che purtroppo, non può essere a due eventi in due continenti diversi allo stesso tempo.

prendo un respiro profondo sostituisco la mia espressione imbronciata con un sorriso e fermo una persona che mi passa davanti.

«Amo le tue collane. Mi chiamo Akanke » mi avvicino ad una donna bionda con dei lunghi capelli lisci che indossa una maschera di colore oro, abbinata ad uno smoking arancione e forse sei collane tipiche del centro Africa.

«Devi conoscerla per amarla,» risponde con un sorriso enigmatico, offrendomi una fragola al cioccolato dal suo piattino di ceramica. La fragranza del cioccolato si mescola con un profumo esotico che aleggia intorno a lei .

«Sai il significato del mio nome » sorrido, prendendo la fragola .

«La migliore amica di mia sorella si chiama Akanke. Sì, mi sono studiata un paio di cose per fare colpo.» I suoi occhi mi scrutano con una curiosità penetrante, come se vedessero attraverso le mie apparenze.

«Tipo?»

«Un libro di moda, il suo segno zodiacale, qualcosa sulla fidanzata del padre... meglio non continuare.» Ride, Il suo sorriso brilla di un'intelligenza sottile .

«Mi sa che devo stare attenta?» scherzo

«Quell’uomo suona il sassofono così bene. Chi è?; Cambio argomento.

«Che cosa ti intriga di lui?» mi risponde con un’ altra domanda mantenendo lo sguardo fisso su di me.

«La maestria con cui suona il sassofono.»

«Solo?»

«Ha la maschera sul viso. Cos’altro dovrebbe intrigarmi?»

«E se, se la togliesse, come te lo immagini?»

«E tu? Come te lo immagini?» mi volto verso di lei. la mia voce si perde quasi nel caos della musica e delle risate circostanti .

«Non bello, quanto immagino l'uomo dietro di me.» Mi prende delicatamente il bicchiere dalla mano e ne sorseggia un po '.

«Come te lo immagini?» mi giro velocemente verso l’uomo di cui parla , che attualmente è impegnato in una conversazione .

«Dolce, sexy, muscoloso, ha sicuramente un bel sorriso e non si fa problemi a sculacciarti.»  le sue parole sono cariche di malizia, divertimento ed una sicurezza disarmante.

«Si sta allontanando. Dovresti parlarci,» le suggerisco ma subito dopo una fitta di rimorso mi colpisce, rendendomi conto di aver appena perso l’occasione di avvicinare un potenziale cliente per la società benefica che seguo.

ad ogni modo mi fa l’occhiolino e se ne va lasciandomi con la strana impressione che la rivedrò .

Quando mi volto riverso il palco, la mia attenzione viene subito catturata da una figura femminile indossante lo stesso completo arancione e la maschera dorata che avevo notato poco prima nella donna che ho conosciuto  . Con un gesto deciso, invita i musicisti a lasciare il palco e prende il microfono .

«Ogni anno la mia famiglia tiene un ballo , e questa notte come dovremmo fare ogni giorno , elogiamo il dramma , il dolore , la paura , la gioia e l’amore  .»  il suo freddo tono di voce trasforma le sue stesse parole in un gelo che acquisce la stanza  .

 Avete il permesso di celare la vostra identità, di vagare tra maschere e illusioni, ma niente atti carnali , nessuno di voi può toccare l’altro ;  mi avvicino alla folla.

Sento la vocale "o" uscire dalla bocca di chi parla e di chi non fiata, mentre penso che siano tutti drammatici.

« non osate nemmeno sospirare una vocale, rimettete le maschere e non rivelate chi siete finché non vi sarà concesso il diritto di farlo. A chiunque trasgredirà, auguro il paradiso in cielo, perché qui non entrerà più.» Lascia il palco ed i musicisti riprendono a suonare.

le chitarre accompagnano l’orgogliosa e toccante voce delle armoniche , ma nessuno balla, hanno tutti preso distanza da chi è vicino loro e  si guardano tutti intorno come se non sapessero dove sono; suppongo che il discorso della signora al microfono abbia sconvolto le aspettative di molti.

Si avvicina con passo elegante il sassofonista che fissavo prima,  mi porge la mano chiedendomi di ballare ed io sentendo un'ondata di ansia al pensiero di non riuscire a ballare senza toccarlo  , gli rivolgo un veloce sorriso timido .

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02 ⏰

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