001. First Day

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La prima ora di lezione non fu troppo pesante e, stranamente, riuscii ad sfuggire all'imbarazzante presentazione di me stessa di fronte a tutta la classe. Al suono della prima campanella mi alzai in piedi, afferrando il mio zaino e sistemandoci dentro il quaderno degli appunti e l'astuccio che avevo tirato fuori. «Cos'hai dopo?» mi chiese Allison mentre si metteva lo zaino sulle spalle. «Biologia» risposi imitandola e sistemando la sedia. «Andiamo insieme?» propose poi abbozzando un sorriso, lasciandomi intendere che anche lei dovesse seguire la stessa lezione. «Certo» dissi ricambiando il sorriso e uscendo dalla classe con la rossa al mio fianco.

«Sei la cugina o la sorella di Randy, vero?» chiese mentre camminavamo per i corridoi della scuola. «Cugina, si. Come lo sai?» chiesi di rimando rivolgendole un'occhiata incuriosita. «Vi somigliate. E si, seguo il corso di approfondimento letterario con lui» spiegò mentre io mi lasciavo sfuggire un mormorio di comprensione. «Hai già fatto un giro per la città?» mi chiese fermandosi di fronte al suo armadietto e cominciando ad aprirlo. «Si ma niente di che, insomma, sono arrivata da una settimana e siamo stati piuttosto indaffarati con il trasloco e l'iscrizione a scuola» spiegai mentre lei mi rivolgeva un cenno di comprensione. Dopo aver riposto i libri che non le servivano più dentro l'armadietto, Allison lo chiuse e in seguito ripresimo a camminare per i corridoi parlando del più e del meno.

Una volta entrati nell'aula di biologia, occupammo i banchi della seconda fila mentre, intorno a quelli al fondo della classe, una cerchia di ragazzi stava chiacchierando animatamente. Dopo essermi seduta girai la testa verso quella direzione, incuriosita dal motivo per cui, quelli che sarebbero stati i miei nuovi compagni, sembravano star facendo il tifo per qualche sttana sfida. «Oh no, non li fissare, potresti fare una cattiva impressione» mi avvertì Allison e, al sentire quelle parole, mi voltai immediatamente verso di lei. «Sto scherzando, dai. Andiamo, te li presento» aggiunse divertita notando la mia espressione mentre si alzava in piedi seguita da me. «Che succede quì?» chiese posizionandosi al fianco di un ragazzo piuttosto alto dai capelli neri. «Niente di diverso. Tommy e Andrew inaugurano l'inizio del nuovo anno facendo braccio di ferro...tanto per cambiare» rispose lui mentre si faceva da parte per permetterci di osservare la scena.
Di fronte a me vidi due ragazzi seduti all'ultimo banco, intenti a svolgere una sfida di braccio di ferro che sembrasse essere una questione di vita o di morte. «Lui è Thomas» iniziò Allison indicando quello che, tra i due, aveva i capelli neri e più lunghi. «Lui invece è Andrew» continuò indicando il secondo che, a differenza del primo, aveva i capelli castani e leggermente più corti. Proprio in quel momento, il braccio di Andrew toccò il banco e, nelle classe, il suono degli applausi non tardò ad arrivare. «Te lo avevo detto che avrei vinto per il secondo anno di fila» disse il ragazzo dai capelli neri mentre, con un sorriso soddisfatto, faceva degli inchini teatrali verso coloro che stavano applaudendo. «Tutta fortuna, Tommy» ribattè il secondo ragazzo sospirando.

Non passò molto prima che l'insegnante entrasse in classe e ci dicesse di tornare ai nostri posti. «Bene bene...non so se avete notato, ma abbiamo una nuova ragazza tra di noi» cominciò la donna facendo un cenno verso di me. «Vuoi alzarti in piedi e presentarti?» continuò poi e fui davvero tentata di rispondere di no ma, per qualche strano motivo, mi alzai in piedi rivolgendo la mia attenzione verso la ventina di ragazzi che mi circondavano. «Sono Grace Meeks, ho diciassette anni e mi sono appena trasferita da una città non troppo lontana da quì» dissi accennando un sorriso chiaramente d'imbarazzato. «Va bene signorina Meeks, siamo felici di averti con noi» rispose l'insegnante e, una volta aver sentito quelle parole, finalmente potei sedermi. «Quanto è stato imbarazzante da uno a dieci?» mi chiese Allison con un sorriso divertito sul volto. «Venticinque» risposi poggiando i gomiti sul banco e nascondendo il viso tra le mie mani. Le risate soffocate provenienti dall'ultimo banco non tardarono ad arrivare alle mie orecchie e infatti, non appena mi voltai, vidi immediatamente i due geni che poco prima si stavano sfidando, ridacchiare imitando la mia presentazione. Lanciai un'occhiataccia a quello che ricordavo chiamarsi Andrew e, proprio come immaginavo, rispose con un sorriso divertito. «Voi due lì in fondo, avete finito?» chiese retoricamente l'insegnante, mettendo a tacere entrambi i ragazzi così da poter iniziare la lezione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03 ⏰

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𝗪𝗛𝗢 𝗦𝗖𝗥𝗘𝗔𝗠𝗦 𝗗𝗜𝗘𝗦; 𝘴𝘤𝘳𝘦𝘢𝘮'𝘴 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora