Un Secondo Sbagliato

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Tacchi alti, neri, lucenti,
calze a rete, trasparenti,
gonna corta, quasi inesistente,
stretta in vita, nera e provocante,
top squadrato, paillettes argento,
addome piatto, schiena al vento,
unghie lunghe, graffianti, laccate,
smalto lucido, dita affusolate,
labbra rosse, gonfie e carnose,
gusto amarena, morbide e succose,
ciglia folte, viso molto truccato,
guance morbide, profilo curato,
capelli platino, pettinati in modo tale,
che appaiano ondulati al naturale,
occhi verdi contornati di nero,
cuore infranto, la donna del mistero.

Movimenti sensuali, forzatamente provocanti,
voce languida che accarezza incanti,
sguardo intenso affonda nella carne,
di chiunque si avvicini per parlarle.
Ride di gusto, appare spensierata,
a colui che pensa di averla conquistata,
semina false speranze in ogni povero illuso,
che nella sua trappola viene rinchiuso.

Il modo più sbagliato, autoimposto,
per farsi guardare a qualunque costo,
per farsi sentire quantomeno apprezzata,
sapendo di apparire una giovane sfacciata,
per attirare le attenzioni che non le ha mai dato,
per riempire il vuoto enorme che le ha lasciato.
Gioco divertente ma dal sapore amaro,
infatti, le resta comunque molto chiaro,
che in mezzo a uomini con mani di colla,
solamente uno lei cerca tra la folla.
I suoi occhi verdi dannatamente belli,
Le sue mani, le sue braccia, i suoi capelli,
sperando di piacergli anche solo per un secondo,
tornando poi ad essere la donna più piccola al mondo.

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