Mi avvicinai al getto d'acqua fredda, lasciando che ogni goccia scivolasse sulla mia pelle come aghi sottili. Sentivo il peso delle parole che avevo scagliato contro Flora come una lama che tornava a colpirmi, questa volta con il doppio della forza. L'acqua correva sul mio viso, cancellando il sudore ma non il rimorso che mi si attorcigliava dentro. Mi schiacciai contro le piastrelle fredde, le mani a pugno mentre il vapore riempiva lentamente la stanza, offuscando lo specchio e il mio riflesso.
Non riuscivo a scrollarmi di dosso la sua espressione – quella combinazione di dolore e rabbia, come se avessi aperto una ferita già infetta. Flora... quella ragazza mi sfidava e mi tormentava, e non sapevo se volevo salvarla o se mi stava trascinando nel suo abisso. Il mio cuore batteva forte, quasi a scoppiare, come se l'acqua fredda non fosse sufficiente a calmare la tempesta dentro di me. Ogni pensiero sembrava rimbalzare nelle pareti della mia testa, un eco assordante di accuse e giustificazioni.
Devi curararti, avevo detto, e nel momento in cui quelle parole erano uscite dalla mia bocca, avevo capito quanto fossero spietate. Ma erano vere? Mi aggrappavo a quella convinzione per non annegare nella colpa. Mi sentivo sporco, non per la doccia, ma per la sensazione di avere infranto qualcosa di prezioso.
Chiusi gli occhi, lasciando che l'acqua continuasse a cadere senza tregua. La testa mi pulsava. Ero cresciuto in un mondo dove la debolezza era un lusso che non potevamo permetterci. Dove le parole erano proiettili e gli sguardi taglienti come coltelli. Ma Flora era diversa. Lei portava il dolore come un'armatura, ma era trasparente per chi sapeva guardare. E io l'avevo vista. Troppo chiaramente.
L’acqua calda scivolava sul mio corpo, un momento di quiete in un mare di pensieri caotici. Non riuscivo a togliermi dalla mente l'immagine di Flora, la sua fragilità che si nascondeva dietro a quel sorriso innocente. Aveva dei disturbi, lo sapevo. Problemi che sembravano radicati così profondamente che, forse, non potevano neanche essere curabili. L’idea mi schiacciava, pesante come un macigno. Mi chiusi dentro la doccia, lasciando che l’acqua purificasse il mio corpo e, almeno per un istante, anche la mia mente.
Uscendo dalla doccia, mi avvolsi in un asciugamano, il tessuto morbido che contrastava con la tensione che sentivo dentro. Ero in uno stato confuso; l'altra sera, quando avevo scopato con Flora, non ero in me. Avevo bevuto troppo, prima alla festa e poi qui, in casa. Eppure, la voglia di lei non si era affievolita, anzi. Ogni volta che chiudevo gli occhi, il ricordo di lei sotto di me mi faceva venire il cazzo duro. Le sue labbra, la sua pelle, il suo respiro affannato. Era una miscela di innocenza e desiderio che mi attirava come una falena verso la fiamma.
Entrai nell’armadio, la luce si accese lentamente, rivelando i miei vestiti appesi in ordine. Dovevo uscire con Mark, il mio amico più fidato. La sua presenza era come un’ancora in questo mare di confusione. Ma il problema era che Mark era attratto da Flora, e questo complicava le cose. Non che mi importasse particolarmente delle sue intenzioni, ma sapevo quanto fosse un bastardo. Un playboy, sempre in cerca di conquiste, e Flora era esattamente il tipo di ragazza che avrebbe facilmente messo nel suo mirino.
Presi dei jeans larghi e una camicia bianca a maniche corte, riflettendo sul mio stile: un mix di old money e casual, come se volessi comunicare che avevo qualcosa da proteggere. Sfumature di bianco e nero si intrecciavano nel maglioncino che indossavo, il collo ampio che si chiudeva attorno a me come una corazza. Mi guardai allo specchio, esaminando ogni dettaglio del mio aspetto. La luce della stanza illuminava i miei capelli biondi, il ciuffo perfettamente sistemato che sembrava danzare leggermente ad ogni movimento della testa.
Mi spruzzai un po' di profumo, il mio Blue Chanel, un’essenza che avevo scelto con cura. Il profumo si diffuse nell’aria, avvolgendomi in un abbraccio invisibile ma confortante. Uscì dall'armadio con un’aria di sicurezza, il mio iPhone tredici in mano.
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Love at first sight
RomanceDopo la morte di sua madre, Flora, si trasferisce a New York per ricostruire il rapporto con suo padre. Il trasferimento è per lei una via di fuga dal dolore e dalla solitudine. Al suo arrivo a New York, incontra Simone il suo fratellastro, che avr...