1 [L'inizio di tutto]

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Prima di arrivare alla scommessa tra Don Rodrigo e Attilio volevo dire due parole.
Io NON ho assolutamente letto i Promessi Sposi, e non pianifico di farlo, quindi ovvio che ci saranno delle inacuratezze. Certo non credo di ritrovarmi un fanatico dei Promessi Sposi nei commenti ma comunque pls non schernitemi per certe inacuratezze. Voglio evidenziare che questa è una fan fiction di wattpad, quindi non aspettatevi nulla di incredibile. Forse ci sarà dello smut? Forse no? (Chi prendo per il culo, certo che ci sarà)
 

Sto scrivendo e progettando questa fanfic con due mie compagne di classe


(⁠〃゚⁠3゚⁠〃⁠)(⁠๑⁠˙⁠❥⁠˙⁠๑⁠)---------(⁠〃゚⁠3゚⁠〃⁠)(⁠๑⁠˙⁠❥⁠˙⁠๑⁠)

Faccio un altro tiro del mio sigaro mentre sto indifferentemente seduto in piazza con mio cugino, Attilio.
Siamo qua a bere e a scherzare, non ci vediamo spesso ma quando ci vediamo...
Ridacchio all'idea.

"Hey Paolo." mi sussurra nell'orecchio Attilio.

"Dimmi,." mi giro verso di lui, guardandolo negli occhi.

"Sai che dici che riesci a sedurre ogni fanciulla? Secondo me con lei non ce la faresti." dice indicando una campagnola.

"Chi, lei?"
inalo altro fumo.
"Basta che le dia due denari e l'ho convinta."
io e mio cugino ridiamo assieme.

"Allora non provarci con lei, ma con quel poraccio che le sta appresso" mi dice quel perverso.

"Mi stai dando dell'omosessuale.?"

"Sì." mi risponde anche fin troppo velocemente.

Faccio un altro tiro, getto l'ormai finito sigaro  al suolo e sospiro "Va bene, ma solo perché sono competitivo."

Attilio ridacchia, e mi tira una pacca sulla spalla "Dai sono convinto che ce la farai. Però per fartelo dovresti quanto meno scoprire come si chiama, però quello spetta a te." l'uomo tira fuori dalla tasca della giacca un'orologio da taschino e controlla l'ora "Oh diamine, devo andare." Attilio si alza "É stato un piacere Paolo, la prossima volta che ci vedremo dimmi se ci sei riuscito." mi dice, per poi farmi l'occhiolino.

"É impossibile che io non ci riesca caro cugino. Alla prossima." Lo guardo mentre si dirige verso il suo cavallo, lanciando due berlinghe allo stalliere a sale sul suo destriero.

Mi volto nuovamente verso il campagnolo, in effetti è carino, per essere uno povero certamente. Vedo che però ora sta parlando con il curato del paese, con un sorriso stampato in volto. In effetti lo sto vedendo un po' troppo felice per poter star avendo una normale conversazione, e sta tenendo per mano quella donna... Non è che... Si sposa? Non sarebbe così fuori dalla norma, sembra in età da matrimonio. Però non me lo posso permettere. Io perdere una scommessa? Impossibile.

Oh devono aver smesso di parlare, la coppietta se ne sta andando. Chiederò ai miei sottoposti di scoprire il suo nome e non permettere che il loro matrimonio avvenga, non posso perdere contro Attilio.  

Mi alzo e me ne vado, cercando di ricordarmi al meglio il suo aspetto. Sembra uno tranquillo, lui. Certo non sarà il più alto, ma essendo che deve lavorare sodo per guadagnarsi dei viveri è in forma. Ha un pizzetto, più o meno simile al mio, ma chiaramente il mio è più elegante. Ora che ci faccio caso siamo piuttosto simili, però io sono più affascinante e carismatico, è chiaro.

Ora vado, ho degli ordini da dare. Mi incammino nella stessa direzione nella quale era andato mio cugino, avvicinandomi allo stalliere e dandogli la stessa somma che gli ha dato precedentemente mio cugino e salgo sul mio cavallo. Sinceramente sono un minimo affezionato a questo animale, è nelle mie mani da quando ero un ragazzetto, è stato con lui che ho imparato a sellare un cavallo e a cavalcarne uno. Si chiama Fosfy, nonostante sia un nome esotico mi piace, e tuttora non so perché abbia scelto questo nome. Ha un manto meraviglioso, chiazze marroni alternate a macchie rossicce e altre più giallognole su una base bianca. La sua criniera è nera, mai visto tanti colori su un singolo animale.

Premo leggermente i talloni contro i fianchi del mio animale, giusto per partire. Appena inizia a galoppare mi dirigo verso la mia 'umile' casa, uscendo dalle vie principali della cittadina e percorrendo una tortuosa strada a chiocciola si può intravedere la mia fortezza. É piuttosto squadrata, come certa gente con abbastanza coraggio mi ha descritto. Ridacchio al pensiero e il mio cavallo, come leggendomi nel pensiero, nitrisce.

"Sì sì tesoro, dopo ti do da mangiare quello che vuoi." (Sì perché secondo me chiama gli animali a cui tiene tesoro, amore o cucciolo)

Dopo aver percorso quello stesso tragitto del quale ho parlato prima raggiungo le stalle, attaccate alla mia abitazione, e salto giù dal cavallo con tutta l'atleticità che ho in corpo (quasi spaccandomi una rotula) e chiamo il custode.

"Mi passi il secchio con gli spuntini? Voglio premiare Fosfy."

Lo scudiero annuisce e afferra il secchio, avvicinandosi poi a me a passandomelo in mano. 

Afferro dall'interno del recipiente una mela e la lancio alla bestia, che la afferra con un morso al volo e la mangia tutto contento. Lo guardo con un raro sorriso sul mio volto.

"Sei contento? Dai che oggi mi è venuta voglia di viziarti"

Gli lancio al volo una carota, e questo viziato sembra più felice che mai. Passo le redini al custode e dopo una carezza sul muso mi volto, camminando verso l'uscita e poggiando il secchio su una cassa vicino alla recinzione.

Faccio il giro dell'edificio ed entro dentro casa mia, le mie scarpe creano un'eco nei vuoti corridoi sul pavimento in legno. Arrivo al salotto, dove mi sta già aspettando il capo dei bravi.

"Ma che piacevole sorpresa vederti già qua. Ho un'ordine pronto per te: devi trovarmi il nome di un'uomo, ed evitare il suo prossimo matrimonio. É un contadino, ed è particolarmente simile alla mia immagine."

"Forse ho già capito di chi voi vi stiate riferendo, Lorenzo Tramaglino. É noto tra la gentaglia per il suo senso di giustizia. É un uomo calmo fino a quando non fai lui un torto. Da quel che so tra due giorni dovrebbe essere il suo matrimonio con Lucia Mondella."

La mia faccia si contorce in un'espressione che esprime chiaramente fastidio.

"Beh, non deve succedere. Il curato, è Don Abbondio vero? L'indomani portati un compare con te e vacci ad avere una... amichevole conversazione riguardante conversazione. Oh e vista la sua natura da smidollato, preparati una frase ad effetto come colpo di grazia."

"Come volete Signore"

"Dai su, vai a comunicare l'ordine al tuo compagno." cammino fino ad un'armadietto attaccato al muro della stanza, apro l'anta e ne tiro fuori una bottiglia piena di liquore. Attendo che il mio scagnozzo esca dalla mia abitazione per prendere posto sul divanetto nel soggiorno, stappando la fiasca e bevendone un sorso. Continuo a sorseggiare dal recipiente in vetro, invecchiato 8 anni e dalle note di corteccia di china, fino a quando inizio a sentirmi leggero e il sonno mi colpisce come una mazzata a viso aperto, facendomi collassare sul divano.

Renzo x Don RodrigoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora