Come primo giorno non poteva andare peggio. Il mio arrivo lì fu imbarazzante, tutti gli sguardi erano diretti a me.
Ero tra i novellini, e questo mi rendeva automaticamente tra quelle escluse e bullizzate della scuola.
Mangiavo da sola, passeggiavo da sola, studiavo da sola, dormivo da sola.
Non avevo una compagna di stanza, ma in compenso avevo un piccolo spazio dove potevo sentirmi libera dagli sguardi giudicanti dei miei coetanei, che sembravano disinteressati nel frequentarmi , come se dopotutto mi conoscessero.Il primo giorno ricordo che corsi nella mia stanza dopo essere stata assegnata alla casata dei Corvonero, perché mi fecero sedere di fronte a tutti mentre gli altri mangiavano, ed era imbarazzante.
Mi chiusi nella mia stanza , volevo tornare a casa, non avevo mai avuto un senso di nostalgia così forte prima d'ora .
Ma non mi ci volle molto per capire che non ero davvero libera, non ero sola. Mi sentivo costantemente osservata.Una di quelle sensazioni che non sai spiegare con le parole, ma che provi e basta.
Ma quella serata passò in fretta, ero terribilmente stanca e avrei dovuto abituarmi al nuovo ambiente. Mi addormentai piangendo, ed essere avvolta dalle coperte mi dava un senso di protezione ulteriore.
La mattina successiva mi svegliai molto prima della sveglia, e ne approfittai per rendermi più carina per gli altri, sperando in qualche modo di venire accettata, ma non funzionò ugualmente.Feci colazione da sola e mi diressi in classe, da sola. Tutti avevano un compagno di banco, io no.
Sembravo di troppo in tutto ciò che stava succedendo, ogni evento era una ragione in più per tornare a casa.
A fine lezione il ciclo infernale della mia noiosa quotidianità sembrò continuare fino a dopo pranzo, quando tornai nella mia stanza.
Lì i miei dubbi diventarono certezza.Qualcuno era entrato nella mia stanza ed aveva lasciato una lettera e dei fiori sul mio letto.
Rabbrividì alla scena, guardandomi attorno.
Mi avvicinai alla lettera lentamente, per poi aprirla e leggerla.
"Non ho potuto non notarti stamattina, ma neanche l'altra notte. Sei amorevole quando dormi"Volevo piangere, scappare, chiedere aiuto. Ma ero sola, non avevo nessuno tranne questo presunto ammiratore.
Presi i fiori, non sapevo se tenerli o se forse la cosa migliore sarebbe stata buttarli dalla finestra.
Ma erano davvero belli.. Decisi di tenerli, sia i fiori che la lettera.Ero disturbata da quello che era successo, perché qualcuno avrebbe potuto essere ovunque nella mia stanza e io non lo avrei saputo.
Diedi un'altra occhiata in giro per la stanza, sotto il letto e dentro l'armadio, per poi rileggere la lettera e cercare qualche possibile firma.
Ma non c'era nulla.
Mi assicurai che la finestra fosse ben chiusa, chiusi a chiave la porta del bagno e quella della mia stanza, e lasciai la luce gialla della bajour accesa.Non riuscivo a dormire, provavo ansia.
Volevo tornare a casa, ma a che pro? I miei genitori mi avevano portata lì con tanti sacrifici, non potevo fargli questo.
E quindi mi rassegnai al pensiero che sarei rimasta sola, che avrei dovuto fare attenzione e che avrei dovuto trovare un modo per essere accettata.
Mi spogliai e mi misi nel letto, era tarda notte, i miei orari ormai erano sbalzati.
Ancora una volta mi svegliai prima della sveglia.
Era tutto regolare. Mi diressi al bagno, mi spogliai completamente e mi misi avanti allo specchio.Dovrei dimagrire, pensai toccandomi la pancia.
Però ai ragazzi piacciono le ragazze formose, mentre ruotavo lentamente per vedere quanto grande fosse il mio seno, e se il mio sedere fosse attraente.
Ma a loro non piacciono le ragazze grasse. Conclusi alzando lo sguardo e notando i miei capelli.
Dovrei tagliarli, mi appesantiscono il volto. La frangetta è cresciuta troppo.. Sbuffai. Mi lavai e mi preparai , chiudendo poi la porta , facendo attenzione.Camminai per i corridoi da sola, pensando a se gli altri mi stessero giudicando , o se perlomeno si fossero accorti di me. Feci colazione, le lezioni, pranzai, cenai e tornai nella mia stanza, tutta in completa solitudine. Se solo mi conoscessero davvero, mi amerebbero..", pensai io, ma infondo lo credevo sul serio.
Mi struccai, svestì e mi infilai a letto, addormentandomi prima degli altri giorni.L'unica differenza stavolta era che mi svegliai nel mezzo della notte. La mia finestra era spalancata, l'aria era gelida. Ricordavo di averla chiusa bene prima di andare a letto, ero spaventata. La bajour era ancora accesa, non provai a muovermi, se non prima di essermi guastata attorno.
Sentivo il cuore in gola, il battito nelle orecchie, il sangue bollire.Mi alzai lentamente avvicinandomi alla finestra. Guardai giù, provai a sforzare la vista ma era quasi impossibile data l'altezza, ma fu possibile vedere un'ombra camminare via. Era lui.
Chiusi la finestra, mi voltai verso il letto e mi resi conto che c'era un'altra lettera."Non preoccuparti del tuo aspetto, a me tu piaci", accigliai lo sguardo pensando a quello che era successo quella mattina. Corsi in bagno, tolsi lo specchio dalla parete, svitai il doccino, controllai il lavandino, la gli asciugamani, ma nulla. Non c'erano telecamere.
Mi chiedevo se fosse qualche forma di bullismo, una presa in giro, ma avevo semplicemente paura.
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Il Cacciatore
Romance⚠️scene di sesso, stupri, attentati al suicidio⚠️ Selina è una sedicenne arrivata da poco ad Hogwarts, scuola di magia dove lei sembra trascorrere le giornate in intera solitudine. Presto però, quest'ultima si ritroverà ad essere la protagonista di...