Leggere fa immedesimare in altri personaggi inventati prendendo le caratteristiche caratteriali loro e talvolta facendole proprie.
Se un personaggio è bel descritto, non piatto bensì con personalità, si attraversa una fase in cui vorresti esistesse questo personaggio creato dall'autore o dalla autrice.
A me è capitato con i libri di Lucinda Riley per esempio. Di alcune delle sorelle mi trovavo a pensare che avessero tratti caratteriali tali da sembrare una persona realmente esistente.

Quando invece di tratta di un saggio o biografia la parte emozionante è proprio il come viene raccontato la persona, ciò che ha vissuto, ciò per cui è resa famosa. Sto pensando ad una persona. Tramite la biografia scritta per lui da un giornalista appare quanto questa persona sia stata altruista in vita e si sia spesa per gli altri rendendosi d'esempio.

Un saggio invece colpisce, almeno a me, quando è narrativo, mi cattura l' argomento trattato, sia esso riguardante i bambini, l'ambiente, l'architettura, la geografia, il mondo.
Narrativo a volere essere discorsivo e non pesante.

Leggere è bello poiché ognuno di noi sceglie il libro che più gli /le si confà.

Leggere è scelta.
Leggere è conoscere noi stessi.

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