Una melodia risuonava nella stanza, un piccolo carillon con sopra una ballerina con il tutù rosa che piroettava a ritmo della dolce melodia. La porta si aprì, un uomo sulla trentina prese in braccio la sua bambina, canticchiando la melodia, lei teneva tra le mani una bambola, simile a lei, stava dormendo ma riusciva a percepire la presenza della figura paterna. Peccato però, che quella sarebbe stata lulti notte prima che lui se ne andasse. Un ricordo sfocato del padre si trovava ancora nella memoria della ragazza, sperando che un giorno lui sarebbe tornato...
17 anni dopo
Scendendo dal pullman per il ritorno a casa da scuola, mi misi le cuffie e guardai nelle tasche, all'interno avevo messo il bottino: portafogli, telefoni e altre cavolate che non mi servivano, mi servivano dei soldi per continuare gli studi e per continuare ad avere lezioni di danza classica , quindi vendevo i telefoni , cuffie e portafogli di marca. La sensazione di essere osservata però oggi era molto forte , mi guardai intorno, una macchina d'epoca si fermò affiancò a me , il guidatore abbassò il finestrino, mi guardò, scese dalla macchina e mi abbracciò, d'istinto io mi allontanai spingendolo. Lo guardai meglio, un ricordo mi tornò in mente.
<<Papà.?>>
Le mie uniche parole furono queste , guardandolo, lui annuì sorridendomi
<<Ciao Evelyn, è bello rivederti dopo tanto tempo>>
Lo guardai, un misto di disgusto e rabbia mi riempì subito
<<Dove sei stato tutti questi anni.?>>
<<Me ne sono andato perché dovevo organizzare una cosa, e vorrei che anche tu partecipassi>>
Mi guardò, facendo segno di entrare nella macchina, sospirai ed entrai con lui.
<<Sto organizzando una rapina, una molto grande, almeno da venti miliardi di euro più o meno>>
Rimasi sconvolta , una rapina così grande? Era questo il motivo per cui se n'è andato? Quanto tempo ci aveva messo a trovarmi? E soprattutto, lui mi ha trovata non per scusarsi ma per chiedermi di partecipare alla rapina?
<<Dove sarà.?>>
Ebbi il coraggio di chiedere solo quello
<<Non posso darti i dettagli precisi, ma ti chiedo di venire con me e prendere parte a questo, tu e la squadra starete quattro mesi in una casa tutti insieme, me compreso, per spiegare e capire il piano nei minimi dettagli>>
Lo guardai, aveva appena detto squadra? C'erano altre persone? Quanti pazzi aveva reclutato mio padre e di quanti dovevo preoccuparmene effettivamente? Dannazione, avevo troppe domande nella testa per pensare bene, ma cosa avevo da perderci? Una vita di merda, probabilmente, lo guardai, si dice che gli occhi fossero lo specchio dell'anima, che riflettano le proprie intenzioni, gli occhi di mio padre esprimevano il desiderio di sapere la mia risposta, cosa dovevo rispondergli? Dovevo unirmi alla banda e partecipare a questa rapina o dovevo mandare a fanculo l'uomo che mi abbandonò a me stessa da quando ero molto piccola? Avevo paura di rispondere, ma il mio instinto mi stava dicendo sempre e solo una frase iniziando a rimbombare nella mia testa, e finalmente risposi:
<<Va bene.>>
Lui mi sorrise
<<Grazie.>>
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~Bella Ciao~
ActionE se il professore avesse avuto una figlia? come si sarebbe comportato? beh questa storia è dalla prospettiva di.. Evelyn Marquina