Era mattina, e nella scuola si respirava un misto di tensione ed entusiasmo. Bianca, Alessia e Chiara furono chiamate dalla maestra Celentano per discutere della classifica della maestra Deborah. Entrarono nella sala con un po' di timore, ma tirando un sospiro di sollievo quando la videro. Sembrava calma.Si sedettero con una certa riluttanza, mentre la maestra iniziava:
"Ragazze, allora, ho visto la classifica della maestra Deborah Lettieri, e vorrei dire che non sono assolutamente d'accordo. Per questo oggi voglio spiegarvi i voti separati, dati da me e dai professionisti, e la mia classifica. Ok?"
Le tre ballerine annuirono, i loro volti un misto di preoccupazione e curiosità.
"Allora, nel moderno: Bianca, io ti ho dato 6 ed Elena ti ha dato 7+. Ti ho dato 6 perché volevo vederti più sicura, ma sei stata comunque brava. Alessia, a te ho dato 7 e mezzo, ed Elena ha dato 7. Chiara, io ti ho dato 6 e mezzo, ed Elena un 7. Molto bene."
Le tre ragazze sorrisero, finalmente sollevate. La tensione iniziale lasciava spazio a un po' di orgoglio.
La maestra continuò, rivolgendo uno sguardo più severo al foglio che aveva davanti:
"Invece, Rebecca. Elena le ha dato 7 e mezzo, che è mezzo punto in più di Bianca, ma io le ho dato 5 e mezzo. Mi aspettavo molto di più, essendo lei una ballerina di moderno."Il tono di Celentano era fermo, e le ragazze capirono che il confronto con Rebecca sarebbe stato inevitabile.
"Passiamo al classico. Bianca, nulla da dire: io ti ho dato 10 e Montesso 10. Perfetta, bravissima."
Bianca sorrise, soddisfatta. Quel voto era un riconoscimento enorme per lei.
"Alessia, sai già cosa penso del tuo classico: io ti ho dato 0, ma Montesso ti ha dato 7. Chiara, io ti ho dato 10 e Montesso 9. Per me siete state bravissime, brave davvero."
Chiara non riuscì a trattenere un sorriso radioso, mentre Alessia rimase seria, con lo sguardo basso. Il classico non era mai stato il suo punto forte, ma quel "0" pesava comunque.
"E Rebecca?" continuò la maestra. "Io le ho dato 0 e Montesso 7. Non ci siamo proprio."
Le ragazze annuirono, mentre Bianca guardava Alessia con un piccolo sorriso solidale.
"Passiamo al latino. Bianca, io ti ho dato 0 e Umberto 6 e mezzo. Sai che non è il tuo stile; c'è da migliorare. Alessia, a te ho dato 10 e Umberto 9. Chiara, a te ho dato 0 e Umberto 6. Rebecca, io ho dato 5 e mezzo e Umberto 6."
Bianca ascoltava in silenzio, consapevole delle sue difficoltà nel latino, ma si sentiva comunque motivata a lavorarci su. Alessia, invece, non riusciva a nascondere il suo orgoglio per quel 10, mentre Chiara scuoteva la testa, un po' scoraggiata.
La maestra proseguì con l'hip-hop:
"Bianca, io ti ho dato 0 e la professionista ti ha dato 6. Alessia, io ti ho dato 3 e la professionista 6 e mezzo. Chiara, io ti ho dato 0 e la professionista 6. Rebecca, io ho dato 6 e la professionista 7."Alessia si limitò a ringraziare a voce, mentre Bianca e Chiara restavano silenziose, riflettendo.
"Quello che volevo farvi capire," concluse la maestra, "è che Rebecca, pur essendo brava, non era affatto la migliore nel suo stile. I suoi voti non spiccavano davvero, erano monotoni."
Il silenzio riempì la stanza. Le ragazze annuirono, ma la tensione si era fatta palpabile.
Una volta tornate in casetta, però, la situazione precipitò.
"Ma voi ridete del mio 7? Siete serie?" sbottò Rebecca, con un tono pieno di amarezza e orgoglio ferito.
Alessia la guardò, esasperata:
"Eravamo contente per il voto di Elena, non c'era nessun riferimento a te!"Il confronto si fece acceso, finché Bianca, stanca, intervenne con tono fermo:
"Rebecca, basta. Stavamo ragionando su un altro punto. È come se io prendessi 9 nel moderno: mi sentirei brava per essere andata così bene in uno stile non mio. Cerca di capirlo."
Con queste parole, Bianca si alzò e andò in camera. Si sdraiò sul letto e cercò di rilassarsi. Chiuse gli occhi, ma poco dopo sentì una voce vicina.
Era Nicolò.
"Sei stata brava con Rebecca," disse lui, con un tono dolce.
Bianca si sedette, sorridendo. "Grazie, Nico. Ma non era facile. Stavamo solo cercando di spiegare un punto di vista diverso."
Nicolò annuì e, senza pensarci troppo, l'abbracciò. Bianca sentì il calore del suo respiro sul collo e non poté trattenere un sorriso. La sua presenza era sempre rassicurante.
Tuttavia, sentendo dei passi avvicinarsi, si staccò rapidamente.
"Grazie, Nico. Ora devo cercare Luca."
In cucina trovò Luca, seduto con lo sguardo fisso sul tavolo.
"Ehi, non sei venuto a salutarmi," disse lei, cercando di attirare la sua attenzione.
Luca la guardò appena, poi si voltò dall'altra parte.
"Luca, dai, che hai? Sei arrabbiato con me?"
Non ricevendo risposta, Bianca abbassò lo sguardo, delusa, e tornò in camera.
Più tardi, sentì dei baci leggeri sulla guancia. Aprì gli occhi e vide Luca.
"Volevo scusarmi," mormorò lui. "Non dovevo ignorarti, ma quando ho visto Nicolò così vicino a te, ho frainteso. Mi ha dato fastidio."
Bianca lo guardò sorpresa, poi sorrise. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Luca chiuse gli occhi, lasciandosi andare. Per lui, Bianca era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Un'ora dopo, le ballerine vennero chiamate dalla maestra Deborah Lettieri. Ma cosa le aspettava ora?
Eccoci qui
Scusate l'assenza ditemi che ne pensate

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Valentine/luk3/
FanfictionDue diciassettenni entrano nella scuola di amici per realizzare i loro sogni Lei è una ragazza molto dolce il suo motto nella Sua vita è carpe diem //cogli l'attimo// e lo usa di continuo e pure ad amici le servirà molto spesso molto estroversa ma...