Lia non aveva mai creduto nel destino. Era sempre stata convinta che il futuro fosse qualcosa da costruire, non una trama già scritta. Ma da quando aveva visto per la prima volta quei fili misteriosi, tutta la sua convinzione aveva cominciato a sgretolarsi. Ora, con il diario della sua bisnonna stretto tra le mani, si sentiva come se stesse cercando di risolvere un enigma troppo grande per lei.Si trovava in biblioteca, seduta al tavolo più isolato. I sussurri dei compagni di scuola che parlavano del misterioso Adrian erano lontani, quasi un eco. Lei, invece, era immersa in quel libro antico. Le pagine erano piene di simboli strani, annotazioni in una lingua che non conosceva, ma ogni tanto trovava una parola che riusciva a comprendere.Le parole sembravano brillare sulla carta, e ogni volta che le leggeva, un brivido le correva lungo la schiena.
«Non dovresti leggere quelle cose da sola.»
Lia sussultò e alzò lo sguardo. Di fronte a lei, appoggiato a uno scaffale, c'era un ragazzo. Era più grande di Adrian, ma gli somigliava abbastanza da far capire a Lia chi fosse. I capelli erano dello stesso nero profondo, ma i suoi occhi non avevano quel grigio inquietante: erano castani, caldi ma seri.
«Tu sei... il fratello di Adrian?» chiese Lia, stringendo il diario.
Lui annuì lentamente. «Sono Ethan.» Si sedette accanto a lei senza chiedere permesso, fissando il libro con aria cupa. «Non avrei mai pensato che qualcuno come te potesse mettere le mani su una cosa del genere.»
Lia lo guardò, confusa e sulla difensiva. «Cosa significa 'qualcuno come me'? E come sai del diario?»
Ethan sospirò, passando una mano tra i capelli. «Perché sono un Guardiano. O meglio, lo ero. Adesso non più.»
La mente di Lia si riempì di domande. «Un Guardiano? Cosa significa?»
Ethan la guardò negli occhi, e per un momento sembrò esitare. Poi si appoggiò allo schienale della sedia. «Hai mai sentito parlare del Tessitore?»
Lia annuì. «È menzionato nel diario. Ma non so cosa sia.»
Ethan spiegò con calma, come se stesse parlando a un bambino curioso: «Il Tessitore è l'entità che crea e mantiene i fili del destino. Ogni filo rappresenta la vita di una persona, i suoi sogni, le sue paure, tutto ciò che può accadere. Noi Guardiani proteggiamo quell'equilibrio, impedendo che i fili vengano manipolati o spezzati da chi non dovrebbe farlo.»
«E perché io riesco a vederli?» chiese Lia, sentendo il cuore accelerare.
Ethan abbassò lo sguardo, come se fosse colpevole. «Perché è stato commesso un errore.»
Lia lo fissò, confusa. «Un errore?»
Ethan sospirò di nuovo. «Quando eri una neonata, uno di noi Guardiani era vicino a te. Forse era curioso, forse voleva solo osservarti... ma ti ha toccata. E quando un Guardiano tocca un essere umano, lascia un'impronta.»
Lia si portò una mano al petto, come se potesse sentire quell'impronta. «E questo mi permette di vedere i fili?»
«Esatto,» disse Ethan. «Ma non solo. Ora hai una connessione con il Tessitore e il sistema dei fili. Puoi vederli, ma puoi anche manipolarli, se impari come fare.»
Lia rimase in silenzio per un momento, cercando di elaborare tutto. Poi, con voce tremante, chiese: «E i colori? Cosa significano?»
Ethan sorrise, questa volta con un pizzico di tristezza. «Ah, i colori. Ogni filo riflette un aspetto del destino di una persona. Ma non è tutto bianco o nero. Ci sono infinite sfumature. Ti spiego i principali.»
Ethan fece un gesto nell'aria, e Lia vide un filo rosso brillare davanti a loro.
«Questo è il filo dell'amore e della passione. Rappresenta le connessioni emotive profonde, che siano romantiche, familiari o amicali. È uno dei fili più forti, ma anche uno dei più fragili. Un cuore spezzato può renderlo instabile.»
Con un breve movimento di dita, il ragazzo fece comparire anche un filo azzurro
«Questo è il filo della speranza. È il sogno di un futuro migliore, la forza che spinge una persona a non arrendersi. Quando un filo azzurro si spezza, qualcuno perde la voglia di vivere.»
Il filo successivo era dorato, scintillante.
«Il filo del successo. Rappresenta l'ambizione, i traguardi, le vittorie personali. Ma c'è un lato oscuro: chi è ossessionato dall'oro spesso sacrifica altri fili per ottenerlo.»
Ethan indicò un filo verde che pulsava dolcemente.
«Questo è il filo della crescita e della trasformazione. È il simbolo del cambiamento positivo, delle lezioni apprese. Ma il cambiamento può essere doloroso.»
L'ultimo filo era nero come la notte, e solo a guardarlo Lia sentì un brivido.
«Il filo della morte,» disse Ethan con tono grave. «Non rappresenta solo la fine della vita, ma anche tragedie, sofferenze, perdite. È il filo più difficile da accettare, ma è inevitabile.»
Lia guardò Ethan, sentendosi sopraffatta. «E io... io posso cambiarli? Spezzarli? Intrecciarli?»
Ethan annuì lentamente. «Sì. Ma ogni azione ha una conseguenza. Cambiare un filo può salvare una vita, ma può anche distruggerne un'altra. Per questo noi Guardiani ci asteniamo dal manipolarli. Proteggiamo l'equilibrio, ma non interveniamo.»
«E tu? Perché non sei più un Guardiano?» chiese Lia, incapace di trattenere la curiosità.
Ethan la fissò a lungo, poi disse: «Ho fatto un errore. Ho cercato di salvare qualcuno che amavo, ma non avevo il diritto di farlo. Ho spezzato un filo nero, e questo ha causato il caos. Ho perso il mio ruolo... e anche la persona che volevo salvare.»
Le parole di Ethan pesarono nell'aria. Lia capì che quello non era solo un avvertimento, ma una lezione che Ethan aveva imparato a caro prezzo.
«E Adrian?» chiese Lia, cambiando argomento. «Lui non ha fili. Perché?»
Ethan sembrò sorpreso dalla domanda, ma poi sospirò. «Adrian è un'anomalia. Non ha fili perché non appartiene completamente a questo sistema. È... complicato. Ma non dirò altro. È qualcosa che dovrà spiegarti lui.»
Lia sentì la frustrazione crescere, ma capì che non avrebbe ottenuto altre risposte.
Quando Ethan se ne andò, Lia rimase seduta in biblioteca, con il diario ancora tra le mani. Ora sapeva di più, ma aveva anche più domande. Guardando un filo rosso che ondeggiava nell'aria, pensò a quanto fosse fragile quell'intreccio invisibile che teneva insieme le persone.
Capì che non poteva semplicemente ignorare quello che vedeva. Doveva imparare a capire i fili e, forse, a proteggerli.
Ma soprattutto, doveva scoprire la verità su Adrian e il suo ruolo in tutto questo.
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Luce tra le Ombre
Teen FictionLia, una ragazza di diciassette anni con una vita apparentemente normale, scopre di avere un dono unico: può vedere i fili che collegano le persone ai loro destini. Non capisce come sia possibile, ma sa che ogni filo è fragile e che modificarlo potr...