Gente di mare

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novembre '24

Narrano i viaggiatori

di coraggiosi capitani

che solcarono i mari

veleggiando verso l'infinito


Miglio dopo miglio

s'offusca il cielo

il pallido sole esangue

lascia gli animi senza calore

destinati alla perenne penombra


Traversate impervie

col furor dei cavalloni

Alberi spezzati e vele logore

sotto le stelle

sparpagliate nel buio


Implacabili bonacce

marinai indurati alla fatica

I loro occhi vacui

fissano albatri languidi


Mentre le onde formicolano

pigre sotto le chiglie

le gomene stridono

come voci di sirene agonizzanti


Un giorno s'alzò la nebbia

livida dalla fine del mondo

quando sul ponte deserto

girava a vuoto il timone


E son le larve di quegl'uomini

uniti dal salvifico di morte

esiliati per sempre

dal rimpianto che corrode l'anima

a guisa di salsedine


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