L'ombra nei tuoi baci.

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"Hai mai desiderato una seconda possibilità di incontrare qualcuno per la prima volta?"
- C. Bukowski

Non ho mai chiesto di essere felice.
Vivevo con un "accontentati". Perché la mia vita di normale non ha mai avuto niente, e quando desideravo la luna sollevavo solo un po' il capo e l'ammiravo.
Hai mai pensato a quanto fosse bella nelle mani di chi non poteva far altro che desiderarla?
Aveva un valore molto più forte, un valore di chi non ha niente e merita tanto.
La luna era per i meno fortunati, perché nonostante non avessero luce, si accontentavano di quella luce che regnava fra le stelle.
Il cielo era un oceano, dove ogni marinaio si è perso.
C'erano le favole, dove ognuno di essi si trasformò in una stella.
Alzai il capo, e dissi a quanti se ne siano smarriti nel osservarlo.
Era davvero meraviglioso, e anch'io un giorno avrei voluto farne parte.
E quel giorno non tardò mai ad arrivare...

Col cappuccio sulla testa mi dirigevo a scuola, mi svegliavo presto ed uscivo di casa nonostante le urla della mamma, e le preoccupazioni di papà, e mi incamminavo a piedi, solo per prendere abbastanza aria fresca da poter dare un po' di sollievo alla mia mente.
Il peggior difetto che avevo era pensare troppo, così tanto da autodistruggermi da sola.
Mente mia, ti supplico. Abbi pietà di me...
Qui, piccola cittadina dimenticata da tutta l'America il tempo è così nuvoloso, che mi fa sentire ancora più fragile di un vetro.
Arrivata a scuola, mi guardo un po' intorno, per me è sempre stato difficile essere una persona sociale, ma mi bastavano le mie amiche, che mi sorridevano già da lontano e questo bastava a tirarmi un po' di più, su di morale.
<<ciao Grace>> la saluto con un debole bacio sulla guancia, e i suoi ricci maldestri mi solleticano il volto facendomi arricciare il naso.
A Belle non c'è bisogno nemmeno che mi avvicino perché mi si schianta al petto con un abbraccio così affettuoso da farmi venire un conato di vomito, con simpatia maldestra gli picchietto la schiena col palmo della mano a 'mo di abbraccio imbarazzante.
Ada mi sorride, e con la sigaretta sulle labbra mi fa segno di avvicinarmi e darle un dolce bacio fatto di fondotinta e cipria.
Dopo averla salutata con la mano mi pulisco le labbra di nascosto dopo avergli dato le spalle.
<<Lunette, ma come ti sei conciata oggi?>> mi guarda dalla testa ai piedi Ada dopo aver buttato più fumo di un treno a vapore.
La guardo sgarbatamente, perché sa bene quanto odio essere chiamata in quel modo, e abbasso il capo esaminando il mio look giornaliero.
Converse nere ai piedi più maltrattate di un cane randagio, jeans cargo, e una felpa grigia più grande di me di almeno due taglie.
Credo che sia apposto, se non fosse per lo zaino appeso su una sola spalla di un nero così sbiadito da farlo sembrare grigio.
Pessima giornata.
Gli sorrido e gli do le spalle. Grace si butta con il braccio sulla spalla e mi da una spinta che mi fa cedere tutti i capelli davanti al viso.
<<su dai! Entriamo>> mi urla all'orecchio. Annuisco e così ci facciamo largo tra la calcagna di ragazzi che spingono e urlano come bambini di asilo.
Le altre ci seguono da dietro, ed Ada prima di entrare schiaccia la sua sigaretta nel portacenere degli insegnati, più sigarette lì dentro sono sue che dei sotto nominati.
Soffio il ciuffo che si è sparpagliato su metà volto ed entriamo in classe.
Io e Grace siamo insieme di banco, Belle é con Ada.
Appoggio lo zaino sul banco, e afferro la sedia per buttarmici finalmente, ma due grandi mani fredde dell'inverno là fuori, si fanno largo nei miei occhi coprendomi tutto.
<<indovina chi sono>> la sua voce la riconoscerei a chilometri di distanza. Un sorriso gentile si dipinge sulle mie labbra.
Le mie mani si posano sulle sue.
<<Vincent! Finiscila di fare il coglione e torna nella tua classe!>> gli sbraita contro Ada, senza tenersi nulla nella pancia. Non lo può proprio vedere, e non è affatto la sola, le mie amiche non lo sopportano, e non impiegano molto a ricordarmi che merito di più.
<<Ada. Pessima giornata oggi?>> Vincent mette il braccio attorno al mio collo e mi dona un bacio sulla fronte prima di allontanarsi da me e fare l'occhiolino ad Ada.
<<con te è sempre una pessima giornata. >> e lo saluta con la mano finalmente felice che va via.
Tutte mi guardano sbuffando e si accomodano per l'arrivo della nostra insegnante in classe.
La lezione inizia ma Grace mi fa notare che non ha voglia di seguire, e avvicina la sua sedia alla mia.
<<Lu>> mi guarda con le folte ciglia ad incorniciare i suoi occhi bruni. <<perché non ti decidi a lasciarlo...>> la mia matita picchetta sul banco ad un ritmo incessante, e lei di quel banale gesto capisce che gradirei del premuroso silenzio. Ora.
Dopo.
Per tutta la mattina.
Seguiamo la lezione di storia in sacro silenzio, e quando l'ora termina, Ada e Belle girano le sedie verso di noi.
<<Gossip! Lizzy si é messa con Damon! Ma ve ne rendete conto? Come può essere possibile?>> Belle é in piena crisi amorosa, e mi fa tenerezza, perché è di una dolcezza infinita e unica, ed una come lei va trattata con gentilezza e premura... e quel Damon non è affatto gentile. Ma ogni tanto le manda messaggi quando la sua cara Lizzy regala la sua vagina a tutti tranne che a lui.
<<Quello vuole solo la tua verginità>> porta in alto gli occhi Ada.
Ormai stanca di sentire sempre quel nome in ogni nostro discorso.
<<ragazze. Al posto di pensare a cose tristi. Che ne dite se oggi andiamo a prenderci un bel milk shake da Willy?>> propone Grace innamorata di quel posto aperto da quando i nostri genitori avevano la nostra età.
Tutti si esaltano. E decidono l'orario e il posto dove vedersi.
<<io...si io vi faccio sapere.>> infine concludo. Arriva il nostro insegnante di matematica e ognuno ritorna al proprio posto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21 ⏰

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SLAVES- L'abisso fra di noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora