Le cuffie,tutti dicono che per noi esseri umani sono come delle ali,che ci portano lontano da tutto e da tutti per me è più o meno così,stavo percorrendo la strada che mi avrebbe portata a scuola,era piena di adolescenti arrapati che pomiciavano poggiati ai tronchi degli alberi e di gruppetti di civettuole che guardavano attentamente chiunque passasse e poi si giravano a ridere di quella persona con le altre,questo a me succedeva spesso tutti conoscevano Andrea per di carota la diciottenne ancora vergine,e si ero ancora vergine non avevo ancora trovato il ragazzo giusto e non avevo intenzione di scopare con il primo che passa come invece facevano tutte le ragazze della mia schifosa scuola pubblica.Per fortuna avevo le mie cuffiette che mi impedivano di sentire tutti gli insulti con cui i miei compagni mi lapidavano,stavo ascoltando una radio di cui non conoscevo neanche il nome e mentre Colin mi urlava:"Hey Andrea stanotte hai scopato?No?Povera Verginella" partì "Like a Virgin" di madonna,quei versi mi facevano star male e anche quando la canzone fini quel ritornello continuava a martellarmi il cervello "Like a Virgin touched for the very first time like a Virgin when Your heart beats next to mine like a Virgin ooh ooh like a Virgin Feels so good inside...".Quando arrivai a scuola dopo una camminata di quindici minuti mi diressi verso il mio armadietto che era tappezzato di foto dei Nirvana e di rihanna,i miei cantanti preferiti,cercai il mio libro di storia visto che alla lezione mancavano solo dieci minuti,mentre rovistavo tra poster,libri e quaderni trovai una confezione di profilattici con un bigliettino attaccato sul retro della confezione che diceva:" Un regalino per te Andrea,devi prendere tutte le precauzioni quando scopi,vogliamo solo esserti d'aiuto visto che sei così inesperta con amore Lexie"
Le mie guance presero fuoco e diventarono simili a dei peperoni quando mi voltai di fronte a me c'erano Lexie e le sue amiche che mi guardavano e ridevano come delle oche,io dopo un attimo passato a fissarle mi rigirai verso l'armadietto e continuai a cercare il libro di storia che era nascosto in un angolino sotto la mia cartellina di disegni e la mia montagna di fumetti,quando il mio sguardo incontrò di nuovo i profilattici mi si formò un nodo alla gola e mi salirono le lacrime agli occhi cercai di trattenermi perché se mi avessero visto piangere avrebbero riso di me ancora di più.Così indossai i miei occhiali a specchio neri e mi asciugai le lacrime in modo che nessuno se ne accorgesse.Presi i profilattici dall'armadietto e li gettai nel primo cestino,poi mi diressi verso l'aula di storia ma mentre ci andavo non Riuscii a trattenere le lacrime e sotto gli occhiali iniziai a piangere sommessamente mentre il groppo in gola diventava sempre più grande,avevo il capo chinato verso il pavimento e per sbaglio mi scontrai con un tizio con degli occhiali quasi più grandi del viso affilato lui aveva dei libri in mano e caddero tutti per terra i nostri sguardi si incrociarono per un attimo il groppo in gola sparì,lui si chinò a raccogliere i libri io anzicché aiutarlo a raccoglierli scappai per l'imbarazzo,perché quell'occhiata mi aveva acceso un fuoco dentro e le sulle mie guance stava divampando l'incendio.Ero in ritardo per la lezione di storia arrivai in classe qualche minuto dopo l'inizio della lezione del signor Withman,il nostro professore di storia era di origini inglesi e si era trasferito a Roma dopo aver divorziato con la moglie,era sulla cinquantina e aveva i capelli corti brizzolati con una prevalenza di capelli grigi era molto pallido come tutti i britannici e aveva un forte accento inglese nonostante vivesse in Italia da più di dieci anni,le sue lezioni erano spesso molto interessanti ma questa volta ero presa da tutt'altro che dalla dichiarazione di indipendenza stavo pensando a quella antipatica di Lexie che non esitava mai a mettermi in imbarazzo su un argomento che al liceo era il principale "il SESSO",poi assalì i miei pensieri il ricordo di quello sguardo con quel ragazzo occhialuto nel corridoio che mi aveva fatto provare una sensazione mai provata prima.L'ora di storia passò abbastanza velocemente come il resto della giornata,in mensa come la solito mi sedevo in disparte,faceva una caldo incredibile più di 40º così raccolsi i capelli in uno chignon disordinato,mi tolsi la felpa e rimasi con la mia shirt Grigia poi iniziai a mangiare il mio disgustoso minestrone alle verdure,mentre mangiavo Lexie e le sue amiche mi passò accanto allungò il braccio e mi verso tutto il minestrone sul jeans poi affermò:"Andrea vedi se qualcuno vuole sfilartelo così lo asciughi",diventai di nuovo rossa come un pomodoro,ora però ne avevo abbastanza e raccolsi le mie cose e uscì dalla mensa mi rifugiai in uno sgabuzzino aspettando che l'orario scolastico terminasse.
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Different
General FictionSii diverso. Se gli altri ridono di te perché sei diverso tu ridi di loro perché sono tutti uguali. Questa frase riassume perfettamente il contenuto della mia storia che narra delle vite di ragazzi messi in disparte solo perché diversi.Perché spesso...