Poco tempo dopo, iniziò la scuola, per tutti e tre. Infatti, Jennifer, Tabitha e Ruben, si stavano avviando verso il liceo scientifico di Detroit. Come al solito, stava piovendo a dirotto e Jennifer, da gatta morta quale era, si avvinghiò al braccio di Ruben, con la scusa del freddo. Tabitha, osservava la scena schifata e Ruben, tanto per provocarla, le fece un sorrisetto malizioso, poi tornando a guardare davanti a sé. Lei alzò gli occhi al cielo e continuò a camminare indisturbata, come d'altronde anche Jen e Ruben.
Quando finalmente arrivarono al loro liceo, per i tre, ebbe inizio, l'ultimo primo giorno di scuola.
Jen andò subito a salutare le sue amiche e ovviamente, gli presentò anche i due nuovi "amici", come li aveva chiamato lei, aggiunti al gruppo.
Passato il momento delle presentazioni, entrarono in aula, appena sentirono il suono della campanella. Si sedettero vicini, con Ruben al centro, non proprio felice del momento. Anche perché, aveva già guadagnato sguardi indiscreti, da parte di ragazze single.
Come volevasi dimostrare, una ragazza rossa, lo chiamò dal banco dietro, guadagnandosi un occhiataccia di Jennifer e uno sbuffo di Tabitha. Ciò nonostante, Ruben si voltò spazientito e la ragazza gli chiese.
«com'è che ti chiami?»
In tono malizioso e calcolatore. Insomma, una richiesta che nascondeva un piccolo flirt a senso unico. Infatti Ruben rispose scocciato.
«Ruben. Non mi interessa il tuo nome. Ciao»
La ragazza sgranò gli occhi indignata e si voltò, probabilmente a sparlare con la sua combriccola di comari.
Tabitha, nel frattempo, aveva preso appunti sulla lezione di chimica e di tanto in tanto, commentato l'abbigliamento della professoressa con Jennifer.Finita la, estenuante, giornata di lezione, i tre ragazzi, tornarono a casa. Eventi molto rari, aveva smesso di piovere, così, Jen non ebbe motivo di avvinghiarsi al braccio di Ruben.
«lo vedi quel bambino?!»
Disse d'un tratto, facendo voltare sia Jen che Tabitha. Quest'ultima, aveva già in mente le intenzioni di Ruben, perciò, provo a fermarlo. Purtroppo, volva far vedere quanto potesse essere divertente essere demone, perciò, in un millesimo di secondo, Ruben, spinse il bambino giù dalla bicicletta e rise. Jennifer, in tutto ciò, guardava, con un misto di repulsione e interesse negli occhi.
«va ad aiutarlo, Jen. Dai retta a me.»
Jennifer, per fortuna, diede ascolto al suo angelo e ingenito io so demone. O almeno per ora. E aiuto io bambino a rialzarsi, poi salutandolo.
Ruben tornò al suo posto con uno sbuffo contrariato, già sapendo che gli sarebbe toccata una ramanzina sulla moralità. Infatti...
«ma è mai possibile?! Sei un demone, è appurato, ma potresti anche usare un minimo di umanità, santo cielo!»
Disse Tabitha, leggermente frustrata. Ruben ghignò alla sua considerazione.
«peccato che io non sia, umano, e nemmeno tu, Tata.»
Ruben disse, provocando Tabitha, che già stava esplodendo di rabbia.
«la vuoi smettere?! Il mio nome è Tabitha!»
Ringhio quest'ultima, ma a Ruben non sembrava interessare, quindi continuo a provocarla. Jennifer, si era decisamente scocciata di sentire un demonio e un angelo battibeccare su ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Prese Tabitha con un braccio e Ruben con l'altro e lo fece zittire, fino a casa sua.
Entrarono tutti, Ruben e Tabitha, con la coda tra le gambe e andarono in camera per studiare. Anche se un certo demone, non era della stessa idea.
«la smetti?»
Disse esasperata Tabitha, di fronte al ticchettio fastidioso della penna di Ruben. Lui scosse la testa e Tabitha iniziò sul serio ad innervosirsi.
Prese la penna e la scaraventò a terra, facendo rimanere di stucco il povero Ruben.
«gli angeli non erano buoni e misericordiosi?!»
Scosse la testa incredulo, lui.
«non con i demoni mio caro, non con i demoni.»
Rispose Tabitha, allontanandosi dal soggetto fastidioso che era Ruben.
Finalmente, tutti e tre iniziarono seriamente a studiare, fino a che non fu ora di cena.
Mangiarono e dopo si misero a dormire. Anche se, come al solito, l'attenzione di Ruben, ricadde immediatamente sull'angelo che dormiva accanto a Jennifer.
STAI LEGGENDO
Just peaple: persone diverse
RomanceNel mondo esistono tre tipi di persone: -Angeli -Demoni -comuni mortali. Gli angeli e i demoni devono condizionare i comuni mortali, ma se l'angelo si mette innamora del demone e viceversa? Cosa può succedere all'equilibrio?