Prologo

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E sì, glielo lessi negli occhi. Quel sentimento tormentato e sofferto. La chiamano "malinconia", ma è un termine troppo banale per esprimere un vuoto così grande. Un vuoto così grande entrato a forza in un corpo minuto, a sua volta entrato a forza in quella macchina. Quella maledetta macchina, che avrebbe cambiato la vita di un ragazzo repentinamente e perennemente. Questa volta no. Non riusciva a reggere un altro trasloco, un'altra città, un'altra vita. L'ennesimo cambiamento. L'ennesima volta in cui quel ragazzo si sentì dire: "Questa è l'ultima tappa.". Chissá se sarebbe stato davvero così. Troppo difficile da dire. Ogni volta che riusviva ad adattarsi, ogni volta che capiva quella nuova vita, ne arrivava un'altra, e un'altra ancora. E questo troppo difficile da reggere per un ragazzo di 16 anni.
C'è gente che quando è in macchina e sente una canzone triste, guarda fuori dal finestrino con aria malinconica. Ma quel sentimento è totalmente finto. Tre minuti di canzone, e la malinconia svanisce, come se non fosse mai arrivata. Ma la sua no. Era vera, autentica, fondata. Senza musica. Lui guardava fuori dal finestrino. Confuso. Arrabiato. Stanco. Giá stanco della cittá che lo circondava. Mai vista. Mai nemmeno immaginata. Eppure era lì. E sarebbe rimasto per parecchio. "Lavoro." diceva il padre, ma a lui sembrva sempre e solo una fuga. Una fuga da pensieri, problemi, donne. Da quando sua madre andò via, il suo vecchio ne ebbe di donne. Solo storielle. Per lui. Ma loro giá si vedevano all'altare. Peccato che la chiesa non sarebbe mai esistita. Sarebbe tutto finito nel giro di pochi mesi. E la fine di una donna, per quel giovane ragazzo, significava l'inizio di una nuova, ma corta, vita.
Era una situazione pesante per lui. Pesante come quegli scatoloni, che racchiudevano foto di finti sorrisi. Foto scattate con quelli che credeva sarebbero diventati compagni di un viaggio eterno, che però così eterno non fu. Con quella macchina si dirigeva al posto che avrebbe dovuto chiamare casa. Ma anche quella era troppo piccola per contenere la sua malinconia. E sì, tutto questo, glielo lessi negli occhi.
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Ciao sono Roby ed è la prima "storia" che scrivo! Spero che vi piaccia anche se non ne sono molto convinta. Qualunque cosa scrivente nei commenti. Se non piace cancello. Sciau

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