Capitolo 1 ~ La partenza

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Mi guardai a torno per assicurarmi di aver preso tutto. In quel momento mi accorsi di star dimenticando la cosa più importante che avessi: la foto di mia madre. Avevo 6 anni in quella foto. Ero con lei e papá in spiaggia a Los Angeles. Fu la vacanza più bella passata con i miei genitori, eppure non facemmo niente di particolare ma il solo fatto di stare insieme a loro, mi faceva stare bene.
"Alex sei pronto?!" Le grida di mio padre interrupero il mio veloce fleshback. Era capace di interrompere tutti i momenti più belli, pur di darmi fastidio.
"Papá arrivo! Non rompere!". Sono sempre stato molto schietto con mio padre, ma mai troppo, altrimenti mi taglia i viveri... nettamente!         
Presi le mie valige e cominciai a scendere le scale, senza parlare poi del fatto che ho fatto cadere tutto pur di perdere il treno ma, sfortunatamente, persi a mala pena 5 minuti del mio tempo.
Arrivammo in stazione giusto in tempo. Osservai il tabellone delle partenze per identificare l'orario della nostra partenza, ma soprattutto la destinazione. Vidi mio padre alzare un braccio con l'intenzione di indicarmi l'effettiva cittá dove eravamo diretti. "Papá? Dov'è che si trova esattamente Latina?" Fu la prima domanda che porsi a mio padre una volta seduto in treno. "Beh Alex, si trova a 45 minuti da Roma." Non capì esattamente il posto, ma annuì per non allungare troppo il discorso.
Arrivammo, e il mio solievo non era indiffernte. D'altronde un viaggio Milano-Roma non è che duri poco.
Fuori la stazione trovammo un taxi,  pronto a portarmi nella nuova prigione, forse temporanea. Arrivammo in un sorta di viletta gialla e azzurra. A primo impatto la odiai da subito ma con il passare del tempo sapevo che mi sarei abituato. "Ti piace figliolo?!" Mi chiese interrompendo il mio percorso verso quella che sarebbe stata la mia stanza. "Da quando ti interessa sapere ciò che penso?" Lo dissi con un sorriso malizioso, non potrò mai dimenticarlo. "Sai che mi interessa sempre!". "Se ti importasse davvero ciò che penso, a quest'ora saremo ancora a Napoli. Ma tu no, eh? Dovevi voltare pagina! Restare nella stessa cittá dove è sotterrata la mamma sarebbe stato troppo doloroso giusto?! Beh, per me è troppo doloroso cambiare continuamente casa!"
La conversazione finì con lo sbattere della porta di camera mia. Mi rinchiusi lì per tutto il pomeriggio. Sistemai tutto, mangiai un toast e andai a dormire.
Dopo meno di una settimana avrei cominciato la scuola, e in quel periodo l'ultima cosa che avrei voluto fare, era conoscere nuove persone. Ma tanto ormai, a chi importava ciò che pensavo. Mi sarei costruito la solita corazza. Di nuovo. Ero abituato ormai. Crollai in un sonno profondo e diedi spazio ai miei sogni, l'unico posto dove potevo decidere dove andare, cosa fare, come vivere.
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Okey, mi sono fatta aspettare perchè vedevo che le visualizzazioni non erano alte, maaa non fa niente io continuo a postare!💖 Allora se vi sta piacendo la storia vi prego lasciate un commento e/o votate, mi dareste un enorme mano. Ripeto, se non piace, cancello.
Sciau💖🎠
robyj_love

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