La storia di alice in wonderland

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Il libro si apre con versi introduttivi in cui Carroll ricorda quel "pomeriggio dorato" del 1862 quando con l'amico Reverendo Robinson Duckworth portò le tre sorelline Liddell - Lorina, Alice ed Edith - a fare una gita in barca sul Tamigi, "Nella quale occasione ho raccontato loro la fiaba delle avventure di Alice sottoterra...", che dai versi scritti pare abbia avuto subito successo con le bimbe. Alice è ricordata come colei che chiese che nella storia vi fossero nonsensi, e così fu.Era venerdì 4 luglio e W.H. Auden così lo ha sottolineato:"Giorno non meno memorabile per la storia della letteratura che per la storia americana".

Capitolo I

AR kirk maria 1907 precipitaNella tana del Coniglio
Accanto ad Alice, stanca di stare in giardino di fianco alla sorella che legge un libro "senza figure e senza dialoghi", passa un coniglio bianco dagli occhi rosa vestito con giacca e panciotto che corre dicendo "Povero me! Povero me! Sto facendo tardi" e guarda preoccupato il suo orologio. Il coniglio entra in una tana e Alice senza riflettere lo segue, trovandosi in una buia galleria e poi precipitando in una sorta di pozzo, arredato con scaffali e credenze con vasetti. Mentre precipita Alice ha il tempo di riflettere sulla lunghezza del pozzo, afferrare e riporre un vasetto di marmellata e ricordare la sua gattina rimasta sola. Atterra morbidamente su ramoscelli e foglie secche e procede lungo un cunicolo in fondo al quale vede il Coniglio Bianco correre. Alice lo segue e raggiunge un vestibolo illuminato da lampade con tante porte chiuse a chiave e un tavolo centrale di vetro sormontato da una chiave d'oro che sembra non aprire alcuna porta, se non una piccolina nascosta dietro una tenda. Una porta troppo piccola e un corridoio troppo stretto per passare. Alice non sa come fare, ma tornata al tavolo trova una bottiglietta con su un cartellino e la parola BEVIMI. Malgrado qualche prerplessità e un po' di timore, Alice beve un primo sorso e poi, data la bontà del contenuto, ne beve ancora. In breve diventa alta 25 centimetri e potrebbe passare attraverso la porticina, ma... ha lasciato la chiave sul tavolo e ora, così piccola, non può più raggiungerla. Dopo un'iniziale disperazione Alice trova una scatolina di vetro sotto il tavolo, con dentro un pasticcino con la parola MANGIAMI fatta di uvette. E allora...

Capitolo II

AR olga siemaszko 1955 laghettoIl laghetto di Lacrime
Naturalmente il pasticcino (ormai Alice non si stupisce di nulla) la fa crescere, ma in modo esagerato: ora non è più assolutamente possibile passare attraverso la porta e la bevanda per rimpicciolire è finita. Alice piange, piange, finché si forma sul pavimento un laghetto alto 10 centimetri. Nel frattempo il Coniglio Bianco, rientrato nel vestibolo, la vede e spaventato fugge via lasciando cadaere i guanti bianchi e il ventaglio. Alice è frastornata e si domanda chi è e se ha perso la memoria cercando di ricordare tabelline, geografia e filastrocche senza molto successo: teme di essersi trasformata in Mabel, una bimba evidentemente piuttosto ignorante e anche povera. Nel frattempo tiene in mano il ventaglio e senza saperlo questo la fa rimpicciolire, fino quasi a farla scomparire. Ora sembrerebbe possibile passare dalla porticina, ma la chiave è rimasta sul tavolo e lei nel frattempo è scivolata nel laghetto di lacrime versato quando era alta più di due metri e mezzo. Accanto a sé nuota un topo con cui cerca di fare subito conversazione, senza ottenere risposta. Pensando che sia francese, gli rivolge questa domanda "Où est ma chatte?" goffamente tirando in ballo i gatti e ottenendo la risposta seccata del Topo che, giustamente, non li ama molto. Dopo una serie di battibecchi e un'altra gaffe di Alice che per parlar d'altro tira in ballo un cagnolino specializzato nella caccia ai topi, la bimba cerca di rappacificarsi, mentre il laghetto si riempie di altri animali tra i quali un'Anatra (Duck è il Reverendo Duckworth), un Dodo (lo stesso Lewis Carroll che balbettando pronunciava il suo nome Do-Do-Dogson), un Pappagallo (Lory, è Lorina Liddell, sorella di Alice) e un Aquilotto (Edith, l'altra sorella).

Capitolo III

AR Alice DODOUna Corsa Elettorale e una Lunga StoriaUno dei capitoli meno popolari di tutta la storia è questo, che vede la conversazione degli animali del Laghetto che, giunti a riva, si devono asciugare. il Topo dichiara di sapere come "seccarli" e inizia a raccontare una storia noiosa e complessa su Guglielmo il Conquistatore. Il Dodo invece propone di fare una Corsa Elettorale: in una pista più o meno circolare ognuno prende posizione e parte quando vuole, andando nella direzione voluta. Alla fine il Dodo grida "fine della corsa" e tutti vincono (e nel frattempo si sono asciugati). Alice distribuisce i premi: canditi per tutti e a lei viene attribuito un altro premio, un ditale che lei stessa tira fuori dalla tasca.
A questo punto il Topo deve raccontare perché odia tanto cani e gatti, una "storia con una coda lunga e triste", "forse il più noto esempio di poesia emblematica, o figurata, in inglese: poesie stampate in modo da assomigliare a qualcosa di relativo al loro argomento" come scrive Martin Gardner. La poesia è infatti stampata a forma di coda e narra la storia di un processo che un cane vuole fare contro un topo, facendo lui stesso da giudice e condannandolo a morte. Senza terminare il suo racconto il Topo se ne va e Alice rimane con gli altri animali, parlando nuovamente della sua gatta Dinah, grande cacciatrice di uccelli. A questo punto gli uccelli si allontanano in fretta e Alice resta nuovamente sola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2015 ⏰

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