Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Monkey Punch; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
- Su richiestaJigen si era svegliato, muovendo disarticolatamente la mano che era ammanettata alla testiera del letto.
Provò a spezzare la catena delle manette con dei forti strattoni, ma non c'era niente da fare, erano di ferro e non si rompevano. Ci provò ancora, spinto dalla forza della speranza, ma col triste risultato di farsi solo un male cane ai polsi."Quel maledetto ladro mi ha lasciato qui!" il tiratore brontolò sottovoce, maledicendo l'esistenza stessa di Lupin. Il ladro gli aveva ammanettato entrambi i polsi alla testiera del letto in cui dormiva, e poi via, senza una parola.
Questo era quello che probabilmente gli era successo, considerando che Lupin amava fare scherzi, anche di pessimo gusto.
Ma adesso si era spinto troppo oltre.
Poi, il gunslinger, sentì un'inconfondibile voce cantilenante venire dalla porta della camera d'albergo, aperta: "Jigen-chan ~ sono tornato!"
Appena vide il ladro l'ex sicario della mafia si contorse strattonando le manette, ma rimanevano saldamente attaccate alla testiera. "Lupin! toglimi questi aggeggi!""Perché sei ammanettato?" Il ladro confuso, lo guardò sgranando gli occhi... poi, lentamente un sorriso irrisorio e un po' fanciullesco affiorò sulle sue labbra. "Jigen! Sei stato con una ragazza mentre ero via?"
"Però... Non pensavo ti piacessero questo genere di cose..." cominciò a ridacchiare, in modo sempre più scomposto.
Il pistolero, fissandolo attonito, chiese: "Aspetta, non mi hai ammanettato tu?"
Lupin smise di ridere e guardò Jigen con un sorriso, "No. So che hai il sonno leggero ed il grilletto facile se ti svegli di notte, quindi non lo farei mai per la mia incolumità... tuttavia, vedo che qualcuno l'ha fatto!" Il ladro ricominciò a ridere più sbardellato di prima mentre il tiratore si dimenava per liberarsi."Bè, puoi sbloccare queste dannate manette o no?! chiese il gunslinger, urlando di una frustrazione che lo tormentava come un dolore fisico.
"Potrei..." iniziò Lupin lentamente, e l'ex sicario della mafia sapeva che sarebbe seguito un "ma".
"Ma è necessario che tu mi dia qualcosa in cambio." disse con un sorriso baldanzoso dipinto sulle labbra.
Il pistolero ringhiò, a denti stretti. "E tutte quelle volte che ti ho salvato il culo non contano nulla?!"
"No," disse il ladro, "Perché salvandomi la vita hai anche ottenuto un sacco di soldi. "
Jigen si fermò, ci pensò su e cedette, ben sapendo Lupin aveva ragione.
"Che cosa vuoi Lupin?" chiese il tiratore sconfitto.
Poi guardò Lupin... quel sorriso così familiare che poteva significare solo una cosa.Significava che il ladro aveva un piano, e in quel momento, il gunslinger temette il peggio, ma nulla avrebbe potuto preparare Jigen abbastanza per sentire il desiderio di Lupin.
"Prima di sbloccare le tue manette, voglio un pompino"
"COSA?!" esclamò, sconcertato, l'ex sicario, mentre un vivo rossore imporporò le sue guance.
"NO, CAZZO!" gridò con orgoglio. "Perchè diavolo vuoi che io ti faccia una cosa del genere?!"
"Beh..." Iniziò il ladro, in tono pacato, una luce maliziosa che gli illuminava gli occhi.
"...vederti in questa situazione ha acceso i miei sensi, risvegliato i miei istinti.... sarà una nuova esperienza, in più voglio vedere se lo fa meglio un uomo o una donna..."
"Se proprio ci tieni tanto a saperlo va a scoparti una prostituta maschio!" urlò seccato e irritato il pistolero.Lupin guardò Jigen ed emise un sospiro, seguito da un sorriso rassegnato; si strinse nelle spalle e si voltò verso la porta. "Bene, torno domani pomeriggio, ci vediamo Jigen-chan~" disse mentre si dirigeva verso la porta.
"DOMANI POMERIGGIO!" Urlò il tiratore tra sé, con sgomento.
Probabilmente l'avrebbe ritrovato mezzo morto per allora.
Ora doveva solo scegliere se la morte o 20 minuti di umiliazione.
Prese la sua decisione.
"Aspetta! Va bene, lo farò! Va bene." disse, arrossendo visibilmente.
Ancora non si capacitava di quello che stava per fare.
Il ladro lo raggiunse con un sorriso entusiasta stampato sul volto: "Grande ~"
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Binds me to your soul and burns with me
Lãng mạnJigen si era svegliato, muovendo disarticolatamente la mano che era ammanettata alla testiera del letto. Provò a spezzare la catena delle manette con dei forti strattoni, ma non c'era niente da fare, erano di ferro e non si rompevano. Ci provò ancor...