Passato :: Parte II

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Quella sera Aomine sognò.
Sognò una partita di pallacanestro di quelle appassionanti, una di quelle che gli facevano scendere il sudore e irrigidire i muscoli per la fatica: una delle sue preferite, insomma.
Stava giocando con i suoi ex compagni di squadra.
C'era di nuovo quell'aria di complicità tra loro, quella che si era ormai quasi dimenticato che fosse mai esistita.
E c'era il suo Tetsu che giocava.
Gli passava la palla senza sbagliare mai, veloce e preciso com'era sempre stato.
Dopo un po' la partita si concluse e i ragazzi si ritirarono negli spogliatoi, in silenzio.
Come avevano sempre fatto, Aomine e Kuroko si cambiarono con calma e, come sempre, rimasero soli.
Come sempre Aomine forzava un poco il volto di Kuroko a baciarlo e, come sempre, lui rispondeva.
Gli sembravano passati secoli dall'ultima volta in cui si erano baciati e, forse, un anno senza di lui era davvero stato così lungo.
Gli mancavano terribilmente quelle piccole labbra sottili.
Come sempre Aomine avrebbe voluto di più e già lo aveva spinto contro gli armadietti ma, come sempre, Kuroko l'aveva fermato.
Erano così usciti dallo spogliatoio e si erano diretti a casa.
Ora che osservava bene quel sogno era simile a un ricordo: le case scure, il freddo, la sciarpa color salmone di Tetsuya, il maglioncino blu scuro, il campetto da basket e le stelle che li guardavano gelide.
Non capiva.
«Cosa vuoi dirmi, Aomine-kun?»
Daiki allora si voltò e incontrò gli occhi preoccupati e tristi del compagno.
Si ricordò tutto.
Quella era la sera in cui aveva lasciato il suo Tetsu.
E ora cosa avrebbe dovuto fare?
Aveva la sensazione che in base alla risposta che avrebbe dato se non avrebbe cambiato il passato, l'avrebbe certamente fatto con il suo presente e il suo futuro.
Quello del sogno, forse, non era l'Aomine di sempre. Lui non era mai stato così riflessivo.
«Io e te dobbiamo lasciarci, Tetsu.»
Gli occhi del compagno, sempre così tranquilli, si spalancarono.
Sembravano impauriti.
È come allora ...
Se però nella realtà lui si era allontanato voltandogli le spalle, adesso fece quello che avrebbe voluto fare ma non aveva potuto per paura di non riuscire a staccarsi più da lui.
Avvolse il corpicino caldo di Kuroko in un abbraccio e gli disse:
«Dimenticati di me.»
Kuroko gli rispose:
«No, sei tu che devi farlo.»
Aomine alzò il capo, sorpreso.
Ma Tetsu ormai non c'era più.

Tempi [Kuroko no Basket]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora