Capitolo terzo

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Trascorsero due giorni dall'esame e io pensai ancora a quello strano incontro del pomeriggio alla mostra, e, a quel ragazzo bellissimo con gli occhi stupendi. Non ero mai stata la tipa che si lascia travolgere facilmente dalle emozioni. Prima di "cedere" a un ragazzo (pochi avuti in verità), ci ho sempre pensato mille volte; Robert infatti, mi venne dietro due mesi come semplice "amico" ma nel frattempo facevo sempre la "preziosa" per prendere tempo. Solo quando acquisii la giusta consapevolezza mi lasciai "andare" e mi misi insieme a lui.

Quella sera sentii il bisogno di uscire e di confidarmi con un amica, e chi se non la mia dolce Charlotte? Approfittai chiaramente dell'impegno di Robert con lo studio e potei quindi invitare la mia migliore amica al Pub "Charlie's".

Io e Charlotte ci conoscevamo dai tempi del Liceo. Lei si fermò al diploma, mentre io continuai gli studi universitari. Tutto ciò non ci divise ma rimanemmo sempre molto unite in tutto, nonostante le diverse scelte: Lei infatti, dopo il diploma volle subito lavorare per rendersi indipendente economicamente e, dopo aver cambiato una moltitudine di lavori , da circa due anni lavora come barista, cameriera e tuttofare presso il bar Fast-Food "Tamigi". Charlotte è un po' più bassa di me e leggermente robusta, capelli biondi con ciocche rossicce, occhi chiari, piercing sul naso, un grosso tatuaggio sul seno destro e un carattere esuberante e solare. Con lei non si corre mai il rischio di annoiarsi. Praticamente è il mio opposto, ma forse per questo andiamo d'accordo: l'uno compensa l'altro nelle nostre discussioni.

Arrivai alle 21:30 davanti al Pub e dopo pochi minuti sento il clacson della sua lancia Y nera che strombazzava. Naturalmente è lei Charlotte!

"Amoooreeeee mio! È un secolo che non ti vedo! Esclamò uscendo velocemente dall'auto.

"Ciao tesoro mio"! Risposi abbracciandola e dandogli un bacetto sulla guancia.

Entrammo nel locale e prendemmo posto. Non c'era tanta gente, essendo un giorno infrasettimanale. Ordinammo un doppio Hamburger con patatine e una pinta di birra.

Nell'attesa gli parlai dell'esame , della mostra, degli impegni di Robert, quando il cameriere ci interrompe portandoci la cena.

"Che bontà!" disse Charlotte entusiasta del cibo che masticava voracemente.

"Hai ragione! , ma non ti ho ancora detto che ho incontrato uno sconosciuto alla mostra, un tipo simpaticissimo di nome George"

"Ma davvero? Com'era? Bello?

"Ma dai , avrà avuto una cinquantina d'anni, ma poi ciò che volevo dirti è...

"Ahahaaha!!! Che mi combini! Rimorchi un cinquantenne! Invece a me quel cretino di David continua ad assillarmi al bar"

"David , chi è David?" domandai confusa.

"Come chi è David? Non te ne ho mai parlato?

"Ehm no, non ricordo nessun Davide, mi ricordo ultimamente di John, Anthony, Steve, ma di questo qui proprio nulla!" dissi sarcasticamente.

"Ah allora te lo dico adesso: David è un tipo che da circa un mese o forse più di un mese, viene al bar sempre alla stessa ora da solo; ordina la colazione, sempre la stessa, e poi al momento di pagare mi racconta sempre una barzelletta o un colmo o qualcos'altro per far ridere. Lo sai che si è inventato stamattina?

"Che si è inventato?"

"Qual è il colmo per una tartaruga?

"Ehm , non lo so...

"Chiamarsi Va-lentina!! Ti rendi conto Kate?

Scoppiai a ridere fragorosamente.

"Cioè questo qui mi dice 'ste cose tutti i giorni e non ha mai il coraggio di andare oltre, ma si vede lontano un miglio che è pazzo di me. Per la verità non è un granchè, capelli ricci , veste male, però mi fa morire dal ridere."

"Esistono ancora certi tipi!" dissi continuando a ridere, anche perché la birra iniziava a farsi sentire.

"Ma tu che mi stavi dicendo? Mi chiese Charlotte ridendo.

Mi ricordai dopo qualche secondo ciò che stavo per dirgli prima dell'episodio "David"

"Ah no dicevo, beh vedi quel George?... Aveva , anzi ha un figlio di nome Michael che mi ha presentato quella sera alla fine della mostra"

"Ah, ma allora c'è qualcosa di interessante!

"Si, in effetti questo Michael è un figo , alto, capelli neri, occhi chiari, e appena l'ho visto mi ha lanciato uno sguardo che io ho ricambiato prontamente"

"Beh, ma cosa vuoi fare? Tu stai con Robert che già è messo molto bene; non sapevo che ti piace andare in giro a rimorchiare ragazzi. Hai cambiato religione?"

"No no, non capire male. Io sono molto innamorata di Robert, ma ciò che volevo chiederti è: secondo te una persona può innamorarsi al solo primo sguardo?"

"Ma come no? Certamente! Io mi innamoro tutti i giorni; sai quanti bei fighi passano nel mio bar?Io mi innamoro di loro ma chissà perché, loro mai di me!

"ho capito; mi stai dicendo che ho detto una scemenza."

"Si Kate, hai detto una scemenza, anche perché questo Michael non lo rivedrai di certo, e va a finire che anche lui ha una ragazza, ma non è detto che tu gli interessi, insomma è uno dei tanti fighi che vanno in giro per il mondo. Ci piacciono ma non possiamo certo facilmente averci a che fare. E poi tu sono due anni che stai con Robert - due vero?- non mi sembra che stiate in crisi vero?" Parlò velocemente con quella sua voce acuta.

"No, che crisi E' solo che a me questo tipo mi è rimasto troppo impresso; comunque hai ragione, sono un po' sballata; sarà lo stress dell'esame fatto o gli ormoni impazziti. Boh beviamoci sopra" Dissi finendo la birra.

Continuammo la serata parlando d'altro fino a tardi. Ci divertimmo tantissimo. Verso l'una ci separammo a malincuore , promettendoci di uscire di nuovo assieme appena possibile.

Tornai a casa un po' intontita ma con un pensiero sempre più convinto: Volevo incontrare MICHAEL!

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