Destra.
Sinistra.
Destra.
Sinistra.
Destra.
Il sassolino che sto calciando come un pallone da football mi sta chiedendo pietà, ma riesco a scaricare lo stress quindi continuo fino a destinazione: negozio di videogame.Anche i videogame mi aiutano a scaricare lo stress e la mia Xbox One è felice di provare dei nuovi giochi.Entro nel negozio seguita da un odioso campanello, il tizio alla cassa mi saluta e io mi dirigo verso lo scaffale dei videogiochi adatti alla mia console. Adocchio diversi giochi: simulazione, guerra, horror, avventura e molti altri. Con la coda dell'occhio vedo un gioco che cercavo di comprare da tempo: Outlast.
"L'ultimo. Che culo." Sussurrai ghignando.
Finalmente l'hanno scontato e decido di prenderlo, ma lo stesso momento in cui tendo la mano verso la custodia, un'altra mano arriva insieme alla mia. Immediatamente ritraggo la mano e accanto a me scorgo la figura di una ragazza che mi guarda divertita. Gli occhi castani mi guardano curiosi, i capelli dello stesso colore ricadono a metà schiena con dei riccioli dalla circonferenza di un dito e sorriso illuminato da un apparecchio per i denti. Non faccio neanche in tempo a guardarle il fisico che lei prende parola.
"Senti, è l'ultimo disco rimasto e ci tengo ad avere questo videogame. Facciamo così: io prendo il cd e tu un altro. Okay?" La strafottenza si leggeva chiara nel suo sguardo, ma non mi feci mettere i piedi in testa.
"Tesoro, su questo cd c'è stampato il mio nome quindi allontana quella mano e dammelo" riprendo il disco e lo tiro verso di me, ma lei fa la stessa cosa verso di se.
"Bah, io leggo solo Outlast. Illuminami, dove sarebbe il tuo nome?" Chiese con un pizzico di sarcasmo nelle sue parole.
Ridacchiando tirai fuori la tessera per gli abbonati del negozio e le feci leggere il mio nome. "Vedi? TULLAH. T U L L A H. Essendo un abbonata ho diritto io al cd" e di conseguenza lo tirai verso di me, ma lei ricambiò di nuovo.
Tirò fuori anche lei la tessera. "E che cazzo" pensai. "Vedi? DIANA. D I A N A. Essendo un abbonata e più grande di te ho diritto io al cd" controllai meglio la sua tessera ed era nata 3 mesi prima di me. La guardai annoiata, poi alzai le mani in segno di arresa.
"E okay, hai vinto tu" dopo tali parole ritornai a vedere i cd mentre sentivo i suoi occhi su di me, dopo poco se ne andò alla cassa ed io afferai Pes 2009. Subito dopo di lei pagai il disco e mi tenne la porta aperta aspettandomi di uscire. La guardai ridacchiando ed uscii precedendola. Camminammo senza proferire parola finchè non arrivammo ad un incrocio a X. Lei svoltò a destra e io a sinistra. Senza guardarci. Sentendo che il manico della busta ci stava facendo oramai il segno sul polso.
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Fuck all, I'm lesbian.
ChickLitNella pubertà c'è un periodo in cui si comincia a dubitare di se stessi, del proprio aspetto, dei propri gusti, della propria esistenza e così via. È un caso di tutti i giorni, ovviamente, ma Tullah proprio nella pubertà ha capito che lei sarebbe st...