7:18 am
Dopo tre ore di macchina eccomi qui, arrivata all'aeroporto.
Non sono mai stata in un posto così grande e affollato prima d'ora, dopo essermi girata attorno per una manciata di minuti, decido di chiedere informazioni a qualcuno; non ho mai viaggiato da sola e non sapevo dove fare il check-in.
Ho cercato gentilmente di fermare qualcuno per chiedere indicazioni, ma tutti si sono rivelati troppo indaffarati per aiutarmi; fin quando un'anziana non mi ha indicato la strada per il check-in.
M'incammino seguendo le indicazioni della signora quando noto una fila lunghissima.
«Mi scusi, è questa la fila per il check-in?» chiesi a quel che sembrava essere l'ultimo della fila. Era un ragazzo alto; vestiva con un cappotto nero, una camicia t-shirt bianca ed un pantalone altrettanto nero. Notai subito i suoi occhi verde chiaro e la sua mascella ben definita, i capelli ricci che gli arrivavano alla spalla; un po' troppo lunghi, secondo i miei gusti.
«Non vedi?» ringhiò.
Non feci caso alla maleducazione di quel ragazzo, dopo tutto non a tutti è stata data una buona educazione.
8:04 am
Ho fatto il check-in ed ho consegnato le mie valige, ora devo solo cercare il Gate da cui devo prendere il volo. Sbircio il numero sul biglietto: Gate 5
Percorsi un intero corridoio, controllando il numero dei Gate, fin quando non trovai il 5. Mi sentii molto più sollevata, finalmente ora potevo rilassarmi fin quando non sarebbe arrivato l'aereo per l'Inghilterra. L'aereo stava alle 13:30 ed io arrivai mezz'ora prima. Mi sedetti su una panchina accanto ad un bambino.
«Quel posto è occupato, piccolo?» chiesi gentilmente, avanzando verso di lui.
«No, siediti» disse, con la voce acuta, mi fece posto con la mano ed io mi sedetti.
«Dove devi andare?» mi chiese ancora il bambino.
«Oh, in un piccolo paese vicino Londra, è lì che sono nata» gli risposi sorridendo, ho sempre amato i bambini. Mi trasmettono felicità, mi piace giocare e parlare con loro.
«Bello, vogliamo fare un gioco?» mi chiese, allungò una mano e mi fece vedere un giocattolo di spiderman, non smetteva di sorridere.
«Sì, certo, mi farebbe piacere!» presi il gioco dalle sue mani ed iniziai a scrutarlo, per capire come funzionava.
«Tu con chi stai?» la domanda mi sorse spontanea, non vidi nessun genitore nei dintorni e m'iniziai a preoccupare.
«Sto con mio fratello, ha la tua età più o meno» rispose il bambino, indicandomi il ragazzo che doveva essere suo fratello ma a causa delle spalle rivolte dal verso opposto al nostro, non riuscii a vedere il suo volto.
9:30 am
Finalmente il Gate si aprì ed io salutai il bambino con cui ho giocato per ben 10 minuti; con un grande passo cercai di scavalcare qualcuno per on essere di nuovo l'ultima della fila. Dopo un lungo tubo che portava alle navette, ne presi una, era stracolma di gente. La navetta si fermò in un grande spazio, quale accoglieva ben tra aerei, erano enormi, facevano quasi impressione. Ne sorpassammo uno e arrivammo all'aereo che ci avrebbe ospitato per le 12 ore di viaggio, sopra di esso vi era una grande scritta "à votre disposition", la compagnia era francese.
Salimmo le scale che portavano all'interno dell'aereo ed un hostess mi accompagnò al posto che mi era stato assegnato; 52. Si trovava sulla destra ed era il posto accanto al finestrino, mi scorsi per vedere al di fuori e notai il grande edificio dell'aeroporto.