UN LUPO NELLA NEVE.
La neve cadeva lenta e ricopriva la cittadina di una soffice coperta bianca. Il bosco di Beacon Hills mi aveva sempre attratta, aveva qualcosa di misterioso e affascinante. Ero lì per quello, perchè adoravo andare a camminare con la neve, mi rilassava.Fu allora che apparve, come un fantasma sfuggente in quella notte di tempesta.
Aveva una folta pelliccia bianca, che si confuse con il paesaggio quasi perfettamente. Le zampe robuste solcarono la neve lasciando impronte evidenti. Le zanne erano bagnate da una bava scivolosa, e un ringhio uscì da quella bocca inquietante. Mi colpivano i suoi occhi, due grandi occhi azzurri come il ghiaccio, con le pupille dilatate, in un'espressione quasi infelice.
Mi ringhió contro ancora, e a quel punto le mie gambe si mossero in automatico. Un attimo dopo ero già a metri di distanza dal lupo che sembrava volesse acchiapparmi e dilaniarmi le carni.
Correvo fra la tempesta imminente, i rami mi sfrecciavano accanto lasciandomi piccoli taglietti sulle mani congelate. Sentivo il lupo sempre piú vicino. Il ringhio basso mi avvertiva della sua presenza.
Ad un tratto, piú niente.
Mi fermai per riprendere fiato, quando un'ombra si scaglió sul mio fianco. Una fitta di dolore partì dal punto in cui il lupo aveva affondato i denti e attraversó tutto il mio corpo. Ripresi a correre, più veloce di prima; misi una mano sul fianco e un metallico odore di sangue riempì l'aria.
Dei puntini bianchi offuscavano il mio campo visivo, le gambe cominciavano a cedermi. Vidi due fari in lontananza, non ne ero sicura, tutto era sfocato e incerto. Caddi a terra; una figura scese dalla macchina goffamente e si avvicinó a me. Mise un braccio sotto le mie ginocchia, uno sotto le braccia e mi sollevó.
Avvertii un calore provenire dal petto della figura che non riuscivo a vedere, e cullata da quel dolce torpore svenni.Aprii gli occhi di scatto; ero in un letto. Una camera, molto probabilmente di un maschio: vestiti sparsi per terra, poster, un piccolo bagno e una mazza da lacrosse appoggiata alla porta.
Il mio sguardo si posò su un ragazzo dalla pelle olivastra, i capelli di un marrone molto scuro e gli occhi quasi neri, che mi fissavano. Notai che aveva un'appena visibile cicatrice sulla guancia sinistra.
«Stai bene?» chiese; aveva una voce calda, trasmetteva fiducia. D'istinto portai una mano sul fianco, trovandolo fasciato.
Annuii, rimanendo diffidente a quel ragazzo che non conoscevo. Tutto quello che rammentavo della sera prima era sfocato e contorto, come se un velo fosse stato calato sui miei ricordi.
Persa nei miei pensieri, notai solo poco dopo che il ragazzo mi stava porgendo la mano. Appena posai lo sguardo sui suoi occhi neri, si decise a parlare.
«Mi chiamo Scott, sei a casa mia, se te lo fossi chiesto.» Mi rivolse un sorriso sincero, così pensai di presentarmi.
«Beatrice» gli strinsi la mano, trovandola stabile e forte. «Non si pronuncia come si scrive, si dice Beatris.» Mi permisi di aggiungere.
«Okay, Beatrice» sorrisi, l'aveva pronunciato in modo corretto. «Ti starai chiedendo perché sei qui, suppongo. Beh, innanzitutto ieri sera..»
Lo fermai prima che potesse finire.
«Aspetta. Sei stato tu a portarmi via dal bosco?» chiesi guardandolo. Lui mi guardó a sua volta, confuso.
«Oh, no no. É stato Stiles, ti ha trovata e..»
Ormai non seguivo piú il discorso.
Stiles.
L'avevo già sentito, da qualche parte. Avvertii una connessione intima con quel nome appena era stato pronunciato da Scott. Una morsa mi strinse il cuore. Dovevo vederlo.
«Dov'è?» esclamai, alzandomi di scatto dal letto. Appena i miei piedi vennero a contatto con il pavimento freddo, dimenticai per un'attimo quella sensazione improvvisa di poco prima.
«Dov'è che cosa?!» chiese brusco Scott, dovevo aver interrotto ancora il suo discorso.
«Stiles» lo guardai. «Dov'è?»
«Quel poveretto è stato vicino a te tutta la notte, aspettando che ti svegliassi. L'ho mandato a casa, ma è voluto rimanere. Credo stia salendo.»
Sentii le suole di due scarpe salire i gradini delle scale. Un attimo, c'erano delle scale? E come facevo a sentire quei passi leggeri? Misi da parte quel pensiero per un attimo.
Mi diressi verso la porta, e appena misi una mano sulla maniglia, quella si giró da sola. Andai a sbattere contro una felpa blu e chiusi gli occhi. Quando gli aprii, mi accorsi di trovarmi tra le braccia di qualcuno.
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Il manto bianco del lupo {s.s.}
RomanceBeatrice ha smesso ormai da tempo di credere nel principe azzurro. A 18 anni pensa alla sua carriera scolastica e, in futuro, a quella nel lavoro come scrittrice. Quando i suoi genitori muoiono in un incidente stradale, lei non è più la stessa. Sua...