Le ultime ore passarono in un soffio, presi il bus e mi misi su un sedile. Parlo quasi con nessuno e la maggior parte della gente mi odia.
-Miriam.- dice la troia della scuola venendomi incontro.
-Sì?- rispondo.
-Vai via.-
-Che?-
-È il mio posto.-
-Che stai a dì.- dico ridendo.
-È un ordine.-
-Sveglia! Laura, non siamo più alle elementari!-
-Fanculo, sei ancora vergine.-
-Tu hai avuto tutti quei cazzi.-
Mi stava per tirare un calcio, ma una ragazza la fermò.
Mia sorella.
-Emh, puoi anche smetterla con tutta questa messa in scena.- dice.
-Vaffanculo.- dice andando via.
-Cate?-
-Sì, la tua sorellina.- dice sedendosi.
-Già.- dico fredda.
-Com'è andata oggi?-
-Bene.-
-Miri..-
-Eh?-
-Te lo volevo dire prima.-
-dimmelo ora.-
-Ecco, io sono fidanzata..-
-Ah.-
-Con Gabriele.-
-..perché con lui?-
-È un ragazzo dolcissimo, è cambiato da quando non sta più con te.-
-Cate, lascialo.-
-No!-
-Sì!-
-Perché?!-
-Ha 17 anni! Cosa cazzo hai nella testa? Sei piccola cretina.-
-Se no che fai?-
-dico tutto a mamma.-
-Mamma lo sa già. Gliel'ho detto sta mattina.-
-Vaffanculo Cate.- dico scendendo dal bus, preferisco andare a piedi.
-No, Miriam!-
-Ma vaffanculo!-
Scendo, e inizio a piangere.
Perché?!
Mi avvio verso casa, ne vedo di tutti i colori.
Gente che litiga, sugli angoli della strada dietro a macchine gente che si droga, gente che si bacia, donne incinte, tutto.
Prendo le cuffie e metto un pò di musica, tanto per non pensarci sopra.
Dopo 12 minuti circa entro in casa, il pranzo è pronto, aspettavano solo me.
-Miriam, come stai?- chiede mia madre. -Tutto apposto?-
-Sì.-
Dico avviandomi verso in camera.
*toc toc*
-Cosa?- chiedo.
-Vieni a mangiare?- chiede Caterina.
-Sì..-
Tolgo le scarpe e metto una tuta e una maglia di lana, si muore di freddo.
Mi avvio di sotto, per mangiare.
-Siediti.- dice mia madre puntando il dito contro la sedia vicino a quella di Caterina.
Mi siedo ma non riesco a guardarla in faccia.
Iniziamo a mangiare.
-Tesoro, hai detto quella cosa ad Miri?-
-Sì, e ne è felicissima!-
Faccio un sorriso striminzito e ritorno a mangiare.
-Oh che bello! Infatti questa sera faremo una bella cenetta, con Gabriel e i loro genitori.-
Inizio a tossire.
-Ti senti bene?-
-Sì, sì.-
-Beh, non ne sei felice?- chiede Caterina.
-Emh, io sta sera devo andare al cinema, con una mia amica.- dissi una cosa non vera, ma vabbeh.
-E cosa guardi?- chiede mia madre.
-Non so.-
-Comunque non m'importa, tu oggi starai in casa.-
-perché?-
-Perché è un giorno speciale! Dobbiamo stare tutti insieme.-
-Ma..-
-Niente "ma"! Tu farai ciò che dico.-
-Mamma, ti facevo più intelligente, IO STASERA ESCO, ODIO QUEL RAGAZZO E ANCHE I SUOI GENITORI.-
-Miriam.- dice guardando basso, alzandosi. -No.-
-Sì.- rispondo, mi avvio in stanza.
Piango.
Non lo voglio ancora nella mia vita, non lui!
Chiusi la porta a chiave.
*toc toc*
-Che vuoi?- rispondo.
-Apri, ti prego.- dice Caterina. -Lo so, ma capisci, noi ci amiamo.-
-No!-
-Ti prego, apri.-
-Vai via da qui.-
-Ma che problemi ti causa?-
-Cazzi tuoi mai eh?! E dì alla mamma che io oggi esco, perché faccio quel che cazzo mi pare.-
-Tanto si sa che non vai via..-
-Stai zitta..-
-Andrai dalla tua amica a raccontare tutto.. ma infondo cosa ci risolvi?-
-..-
-Tu non lo sai, ma dopo alcuni giorni vidi Gabriele con la tua amica.-
-C-cosa?-
-Sì. È felice di vederti così; distrutta.-
-Non è vero!-
-Perché non ci credi? Non ti ha mai difesa in qualche modo, non ti ha mai fatta sorridere, no? Ha solo ascoltato e ha detto tutto per la scuola. Ecco perché la gente ti ride dietro..-
-Caterina.- dico alzandomi dal letto, apro la porta. -Cosa cazzo dici?-
-La verità.-
-spiegati.-
-Da quanti anni la gente ti ride dietro?-
-Tre anni.-
-Ecco! Appena hai conosciuto la tua amica.-
-..-
-Le hai detto tutto, e la gente sparla e sparla.-
-Oh.-
-Allora, stasera?-
-Non lo so, quel ragazzo lo odio.-
-Va bene, fai come vuoi, almeno vai a mangiare il pranzo.-
-Sì, ora vado.-
-Okay.-
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il fidanzato di mia sorella.
RomanceMiriam, una ragazza di 17 anni va incontro ad una storia tra sua sorella e il suo ex..