Lun 13 sett, 08.00

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Percorro il corridoio cercando di non farmi notare, tenendo la testa bassa e camminando rapidamente.
La caffetteria della scuola è quasi vuota. Ottimo. Prendo un caffè nero e mi dirigo in classe.
Fortunatamente è ancora vuota, così posso godermi ancora qualche minuto di pace prima dell'inizio delle lezioni. Ah, giusto. Ho dimenticato di controllare il nuovo orario delle lezioni.
Evitando, come di routine, i vari gruppi di persone che riempiono il corridoio, mi avvicino alla consunta bacheca del corridoio centrale; a quanto pare la sorte ha deciso come al solito di ostacolarmi: Algebra, Storia e Biologia, le lezioni più noiose che possano esistere, tenute dagli insegnanti più noiosi dell'intera scuola. Quantomeno, con il vecchio White per Storia, posso concedermi due ore di riposo confidando nella sua cecità quasi completa. Mi domando quando decideranno di mandare in pensione quel poveraccio.
Mi giro, già scocciato per la grigissima giornata che mi si prospetta, e, incamminandomi verso l'aula, vado a sbattere contro una persona che corre verso la bacheca; l'impatto mi fa cadere il caffè di mano, fortunatamente non sui vestiti.
"Fai attenzione, razza di..." inveisco, alzando lo sguardo. Ovviamente, chi non trovo se non il ragazzo dell'autobus?
"Scusa, ti sei fatto male? Mi dispiace per il caffè." mi guarda, desolato.
"N-non fa nulla" mormoro, sgusciando più velocemente possibile verso la classe.
Perchè faccio sempre queste figure? penso.
La campana delle lezioni suona proprio mentre mi siedo nell'angolo più isolato della classe, vicino alla finestra.
Il professor Tinkerbell entra in aula, mentre la classe si alza diligentemente. Non credo che esistesse un cognome più inadatto per il signor Tinkerbell. Grosso e un po'gobbo, dal carattere acido e irascibile, ricorda tutto eccetto un campanellino. Con un cenno della mano fa sedere la classe, mentre annuncia "Prima di iniziare con l'usuale esposizione del programma dell'anno, vi presento un nuovo compagno di classe; Wound, può entrare."
Un nuovo compagno? Possibile che...
A quanto pare sì, è possibile; il ragazzo che entra in questo momento dalla porta è proprio lui, bello da mozzare il fiato anche ai ragazzi più etero di questa scuola.
Mi accorgo che, di nuovo, l'unico posto libero è quello accanto a me; sento già la mente andare in panico. Cerco di stare il più attento possibile alla sua presentazione, per evitare ennesime gaffe. Alexander Wound. Che nome magnifico. Appena trasferito in città per un lavoro offerto alla madre. Ecco spiegato perchè non l'avevo mai visto. Gioca a football. Con quel fisico, non si poteva immaginare altrimenti. Ama la lettura e le opere d'arte. Questo non me l'aspettavo; almeno non è la solita testa di paglia a cui importano solo lo sport e le ragazze.
Dopo essersi presentato si siede nel banco accanto a me; provo a concentrarmi su ciò che il professore sta spiegando, ma i miei occhi si dirigono sempre verso il profilo senza difetti di Alexander.
Sorprendentemente, le prime due ore passano in un lampo; attendendo l'arrivo del professor White prendo dallo zaino una copia delle Metamorfosi che stavo leggendo.
"Ovidio? Ottima scelta" dice.
"Ti piacciono i classici?" Domando, sorpreso; lui, tuttavia, non fa in tempo a rispondere, perchè l'arrivo del professor White porta il silenzio generale in classe. Potrà anche essere mezzo cieco, ma sa farsi rispettare.
Come per la lezione precedente, provare a concentrarsi è inutile; la mia mente lavora a pieno ritmo producendo le fantasie più sfrenate, e tutte con un solo protagonista: Alexander Wound.
Il professore mi fa una domanda, che ovviamente non capisco; miracolosamente, vengo salvato dalla campanella dell'intervallo.
Aspetto che se ne vadano tutti, dopodichè mi siedo sul davanzale della finestra. Automaticamente mi chiedo dove sia andato Alexander; non mi sarebbe dispiaciuta la sua presenza. Ma che dico, mi avrà semplicemente trovato noioso, e ora sarà da qualche parte nei corridoi, magari a parlare di football con la gente "popolare"...
Improvvisamente una voce interrompe i miei pensieri; mi giro e, di fronte a me, Alexander mi porge una caffè con un cornetto alla crema.
"Tieni. Ti chiedo ancora scusa per stamattina." mi dice.
Prendo il vassoietto di plastica e, timidamente, lo ringrazio. "Grazie, Alexander...è...gentile da parte tua."
"Figurati, è il minimo che potessi fare. Ah, chiamami Alex."
"O-okay, Alex..." Guardo il caffè e la brioche; la mia combinazione preferita...come faceva a saperlo?
"Ti ho visto leggere le Metamorfosi, prima. Anche tu ami i classici?" Mi chiede.
"Sì; li trovo molto più...come dire...ispirati, rispetto alla letteratura moderna."
"Concordo. Sono felice di aver trovato qualcuno che la pensa come me."
Sentivo il cuore vicino al punto di implosione.
Continuiamo a chiacchierare, quando a un tratto, arrossendo leggermente, mi domanda: "Ah, Jade, non voglio essere inopportuno, ma posso chiederti da quanto tempo...ecco...cioè...sei out?"
Devo averlo guardato con una faccia incredibilmente sbigottita, perchè si affretta ad aggiungere "Nel senso...hai fatto coming out?"
"C-come? È-è così palese?" Arrossisco.
"No, tranquillo, sono solo un bravo osservatore. Se può farti felice, non credo che tutti gli altri abbiano abbastanza materia grigia per arrivarci."
Mi metto a ridere nervosamente e, suonata la campanella, mi siedo.
Mi ha chiesto della mia sessualità così, dal nulla...e se fosse anche lui gay?
Di nuovo, passo le due ore di lezione a fantasticare su Alex e, proprio come il resto della mattinata scorrono rapidamente come ruscelli di montagna.

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Scusate se il capitolo è orrendo e insensato, ma dovevo introdurre i due personaggi l'uno all'altro, e mi sembrava il modo migliore ^^'
Comunque, sebbene non vi prometta nulla, dovrei essere in grado di fare updates settimanali.
Beh, cyao. c:

Starry NightsWhere stories live. Discover now