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Più o meno tutti conoscevano Dean Winchester a scuola, quello che non ha paura di nulla, quello a cui vanno dietro tutte le ragazze e che va dietro a tutte.

Aveva un fratello più piccolo, si chiamava Sam, e li si vedeva entrare nell'edificio e uscire sempre insieme.

Castiel aveva notato come cambiava da una ragazza all'altra in un lasso di tempo che andava dai due giorni fino ad una sola settimana. La verità era che Dean aveva bisogno di qualcuno che gli rimanesse vicino (il che era ironico, dato che lui e suo fratello si trasferivano molto spesso, da quello che si diceva in giro.), di cui lui si potesse veramente fidare, con cui essere se stesso.

Castiel pensava a quel volto praticamente tutto il giorno, durante la lezione, poi all'ora di pranzo, e sulla strada di casa.

A volte sentiva il bisogno di raccontarlo a suo fratello Gabriel, di quanto fosse bello, di tutti i dettagli che lui non conosceva perchè non lo ha mai potuto guardare abbastanza da vicino o abbastanza a lungo, del modo in cui la luce ci si posava, di quanto verdi i suoi occhi fossero.

Dean, dal canto suo, aveva fatto solo finta di ignorare lo sguardo di Castiel che ogni qual volta lo vedeva era come se scavasse buchi dannatamente profondi nella sua anima, nei suoi sentimenti, facendolo sentire vulnerabile.

Era interessato dal moro, dal come schioccava la lingua quando era infastidito, dal come passava le dita nei suoi capelli corti quando non veniva a capo di qualcosa.

Poi di come zoppicava fra le sue stesse parole quando doveva parlare in pubblico o a qualcuno, balbettando, e di come la sua mano cercasse l'altra, quasi rassicurandosi da solo.

E lui sia dannato se non aveva pensato come sarebbe stato se la mano che il timido, tenero Castiel cercava fosse la sua.

Lui aveva cercato di tenere a freno le emozioni, " Dio santo Dean," si diceva la sera, sdraiato nel suo letto della stanza del Motel, quando quegli occhi celesti erano una memoria fresca nella sua mente, perseguitandolo e rendendogli impossibile dormire, "è un ragazzo", oppure: "Non è giusto e basta, Papà sarebbe furioso".

"Mettiamo poi che per un qualche miracolo lui prova lo stesso e vi mettete insieme, che farai? Ti trasferirai Dio solo sa quanto lontano da qui e gli spezzerai il cuore. E spezzerai anche il tuo, quindi fatti un favore e domani mattina chiedi a quella Emma di uscire il pomeriggio, magari riuscirai a togliertelo dalla testa."

Ci sperava seriamente, di poterselo togliere dai pensieri, ma quando poi uscì con quella Emma (una ragazza simpatica, dolce, anche carina, ma non era Castiel.), pensava a come sarebbe stato uscire con Mr. Adorabili Occhi Celesti, e il suo "essere un duro" andava allegramente a farsi fottere.

Quel ragazzo buttava nel cesso la sua scorza rigida come legno per rimpiazzarla con della soffice ovatta.

Ad un certo punto ha solo smesso di opporsi ai suoi sentimenti, li ha fatti esplodere, e finalmente, fece quello che immaginava di fare da settimane ormai.

Prima dell'ora di pranzo chiese a Sam se fosse ok che lui andasse a sedersi ad un altro tavolo e non con lui, e il fratello aveva annuito.

Posò il vassoio con il cibo della mensa sul tavolo a cui la sua cotta era seduta, e appena lui alzò lo sguardo, sorpreso, Dean sfoggiò uno dei sorrisi più veri e natuali che abbia mai sentito crescergli sulle labbra.

Quei sorrisi che non sai se contenere oppure far aprire felicemente sui denti, il tipo di sorriso che ti fa venir voglia di sorridere più spesso, perchè ti fa felice di sorridere, e in quel momento vorresti solo sporgerti sul tavolo e baciare la persona a cui stai sorridendo.

Il tipo di sorriso che ti fa abbassare il volto perchè Dio, stai sorridendo troppo e sei sicuro di sembrare un idiota, e non vuoi sembrare un idiota davanti a quella persona.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2015 ⏰

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You Make Me Like This || Destiel AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora