"Bambini siete pronti per la scuola? Che programmi avete oggi?" Domando a loro guardandoli dallo specchietto retrovisore.
"Io non ho veramente voglia di andarci, oggi ho geografia e la maestra è cattiva con me." Axel mette il broncio.
"Come è cattiva con te? Dobbiamo dirlo al papà o la sa già?" Non mi piace quando gli insegnati non portano rispetto verso i propri alunni, sopratutto alle elementari, ai notiziari si sentono cose orribili ogni giorno.
"Solo perché non conosco tutti gli Stati presenti in America si arrabbia con me. Papi non lo sa e non lo deve sapere, si arrabbierebbe tantissimo. Tata non dirglielooo...!" Mi supplica con un piccolo sorriso.
"Okay, non ti preoccupare. E te Theresa? Che programmi hai oggi?" Gli domando mentre parcheggio la macchina in fretta e furia davanti alla scuola.
"Io oggi ho francese, ma non lo so per niente."
"Non è tanto difficile, quando ti daranno i compiti li faremo insieme, io lo so parlare." Gli sorrido e lei fa la stessa cosa posizionando le sue ciocche bionde come le mie dietro le orecchie. Recupero i loro zaini e li metto sulle loro spalle prima di accompagnarli all'entrata. Mi danno entrambi un bacino e mi salutano con la mano mentre entrano dentro la scuola.
Chiamo mia mamma mentre torno a casa degli Styles ma lei non risponde. Non parliamo da tre giorni e sono veramente preoccupata per lei, spero solo non le sia successo nulla, non potrei perdonarmelo e al momento non ho soldi per tornare in Italia da lei, dove ha deciso di trasferirsi non poco più di quattro mesi fa. Mi chiedo come faccia restarci dato che veramente poca gente conosce l'inglese e lei si rifiuta di imparare la lingua.
Quando parcheggio a casa Styles sono le nove meno un quarto e spero che Harry non mi porti via tanto tempo, la mia prima lezione è alle dieci e impiego mezz'ora per arrivare al campus.
Suono il campanello e Harry mi viene ad aprire con una tazza di caffè in mano, "Ne vuoi una anche te?" Mi domanda alzando la tazza. Mi guardo in torno assicurandomi che nessuno ci veda ed entro in casa appoggiando una mano sulla sua spalla.
"Molto volentieri, grazie." Io ed il signor Styles siamo molto più intimi di quanto sembra quando Annica non c'è. So che una volta ha sospettato che Harry la stesse tradendo, ma non è così: io e lui siamo solo molto amici e sono felice di questo, ammetto che c'è stato qualcosa, ma abbiamo subito chiarito che non può funzionare. Harry è un uomo molto dolce e bravo, Annica è veramente fortunata ad averlo.
"Vieni in cucina cara." Appoggia un braccio sulle mie spalle e abbassa la testa per guardarmi e sorridermi mentre mi segue in cucina. Mi siedo al bancone e lo guardo mentre prende una tazza e versa del caffè nero dentro, poi porgendomela. Ne prendo un sorso sotto i suoi occhi e poi appoggio la tazza sul bancone di granito costoso.
"Mi deve dire qualcosa?" Alzo il sopracciglio, ultimamente sono sempre agitata quando ci troviamo soli. Sono andata a cena con lui molte volte -ovviamente senza che Annica sapesse niente-, ma adesso sembra diverso, solo imbarazzante.
"Blair lo sai che mi puoi dare del tu quando non c'è Annica, lo sai si?" Si siede a fianco a me.
"Lo so, è solo una cosa naturale immagino." Ridacchio e lui fa lo stesso.
"Si, sarà così." Si passa una mano tra i capelli portandoli indietro. "Volevo parlarti dell'aumento, intendo farlo veramente. Annica non l'ha detto solo perché ero presente anche io e voleva essere carina con te, te lo meriti veramente. Lavori veramente sodo con loro e tutti i compiti sono sempre perfetti e filano lisci come l'olio a scuola." Mi porge una piccola ciotola con dei chicchi d'uva e ne prendo alcuni mettendoli in bocca.
"Grazie, veramente. Con i vostri soldi sto finendo di pagarmi il college, e a breve dovrei laurearmi." Sorrido nervosamente, sono molto più agitata di quanto sembra, spero vivamente di riuscirci.
"E' bellissimo Blair." Si alza dal suo posto e fa il giro dell'isola sedendosi vicino a me poggiando la sua grande mano sulla mia cosca nuda. Gli sorrido e cerco di restare ferma, la sua mano calda brucia sulla pelle. Controllo l'orologio sulla cucina ed è tardissimo per me, ho paura di non arrivare in tempo per la prima lezione e le mie amiche mi staranno sicuramente aspettando.
"E' arrivato il momento che io vada, oggi vengo prima così posso preparare la merenda ai bambini e poi andarli a prendere. Va bene se li porto al parco? Magari potresti venire anche te, ne sarebbero molto felici. Mi hanno detto che si divertono un sacco con te." Ricordi di me e Harry al parco insieme mi inondando la mente e cerco di spingerli indietro mentre arrossisco abbassando lo sguardo sul pavimento.
"Si credo che possa andare bene." Si alza quando lo faccio anche io, lisciandomi la gonna e tirando i capelli in una coda alta. "Posso accompagnarti a scuola?"
"Non credo sia appropriato."
"Se hai paura che Annica ci scopra o che le sue amiche possano vederci insieme stai tranquilla, tutte loro sono a lavoro e non scampiamo il rischio che qualcuno ci veda."
"Non è questo Harry, io lavoro per te, con i tuoi figli e penso che quello che è successo l'ultima volta non debba ripetersi."
"E' successo, ed è piaciuto ad entrambi."
"Non dovrebbe essere così, io ho vent'anni, quasi ventuno e non sono ancora maggiorenne, e tu nei hai quasi quaranta." Sospiro guardando in alto. "Non va da nessuna parte e tu sei sposato Harry, basta!"
"Eppure siamo stati bene quelle volte in cui siamo usciti a cena."
"Era solo una cena, non lusingarti troppo Harry. Rimani sempre il mio capo e credo che dovremmo entrambi diventare professionali."
Annuisce e io mi dirigo verso la porta, il mio telefono inizia a suonare e io lo zittisco mentre apro la porta con uno scatto.
"Ci vediamo questo pomeriggio, assicurati di ricavare del tempo per i tuoi figli per andare al parco, loro ci tengo veramente." Annuisco mentre gli parlo, un broncio chiaro sul suo viso chiaro.
"Certo, lo terrò a mente. A più tardi e buona lezione."
"Grazie." Sorrido. "Adesso farò prima ad andare, le mie colleghe mi stanno aspettando."
Vado verso la macchina e tiro fuori il cellulare componendo il numero di una delle mie amiche dicendogli che a momenti arriverò all'università, tempo non molti minuti dal momento che le strade sono vuote.
Mentre mi dirigo in un università ricevo un messaggio da mia madre dove mi dice che si scusa per non aver risposto alla chiamata ma ha preso un corso serale per la lingua italiana e che adesso è molto impegnata e che lì il tempo è veramente bello e caldo dal momento che ci stiamo avvicinando all'estate. Manca poco al mese di giugno e alla mia laurea, ho i nervi a fior di pelle e devo cercare di calarmi altrimenti non andrò da nessuna parte.
"Blair hai impiegato una vita ad arrivare, eri dal belloccio sposato, non è vero?" Suz mi rimprovera.
"Non una parola per favore ragazze, sapete come mi sento riguardo questo argomento."
"Io e Suz te l'abbiamo detto molteplici volte che non è salutare stare con quell'uomo dal momento che è un po' più piccolo dei nostri padri e che è sposato! Blair, suvvia."
"E' un argomento chiuso, sono venuta qui per andare a lezione e a breve mi laureo, non voglio sprecare tempo." Sposto la borsa da una spalla all'altra e colpisco non troppo forte i loro fondo schiena per far si che mi seguano in aula. "E ha trentadue anni, non si avvicina neanche lontanamente all'età dei nostri padri."
"Dettagli." Sbuffano.
L'ora di letteratura inglese vola via velocemente come quella di storia nelle quali ho preso troppi appunti, passo in caffetteria prima di dirigermi verso la macchina e andare via.
Rimango d'accordo con Suz e Hatice di vederci nel loro appartamento questa sera per scambiarci gli appunti e studiare insieme mangiando una pizza bevendo birra.
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Babysitter's Black Book
FanfictionQuando i problemi finanziari dei suoi genitori minacciano i sogni di Ashley per il college , il ragazzo prodigio del liceo prende in mano la situazione. Lei e le sue amiche trasformano la loro attività di baby-sitter in un servizio di scorta di gran...