Immaginate di essere in viaggio, su un treno qualsiasi,
facciamo un treno di quelli ad alta velocità. Di quelli belli, su cui sei seduto comodo, ma l'aria condizionata sparata in faccia te ne congela un lato. Sei in viaggio di mattina presto, intorno alle otto, quando il sole esce timidamente dall'orizzonte e illumina l'aria con un delicato color arancione pastello, e un leggero tepore mattutino invade l'ambiente.
Lui si trova sul quel treno. Il viaggio non è lungo, non come al solito, però il fine è lo stesso dell'ultima volta.
Lei, lei dagli occhi che brillano alla luce del sole, lei che profuma di pulito e di shampoo alla lavanda. Finalmente dopo mesi e mesi di solo Skype avrebbe potuto incontrarla, ma lei non lo sapeva, il che rendeva tutto più emozionante e motivante.
Ancora mezz'ora, lei dormiva ancora, al solito... quella dormiva sempre.
Si mise a vedere un film, giusto per passare il tempo e non pensare alla distanza tra loro due che si faceva sempre più breve. Finalmente sentì la voce robotica del treno "Siamo
in arrivo alla stazione di Roma Termini" si alzò prendendo il suo bagaglio e si diresse verso l'uscita. Uscito dalla stazione avvicinò un taxi e chiese la via della casa di lei, il tassista dal forte accento romano gli rispose allegramente "Subbito ragazzo, salta dentro" lui lo ringraziò e cominciò il viaggio verso l'abitazione della ragazza, nel frattempo si godeva Roma, città antica dalle mille sfaccettature.
Finalmente arrivò sotto casa sua, allungò 50€ al tassista e gli disse "Grazie signore, tenga il resto" l'uomo gli sorrise e lo ringraziò tanto mentre scendeva e lo salutava.
"Ci siamo" disse mentre si approcciava al portone e digitava il numero del suo appartamento.
"Si?" rispose una voce assonnata, la sua.
"Pizza" rispose, ed effettivamente ne aveva due,
"Non abbiamo ordinato nessuna pizza...però salga, primo piano" fece le scale mentre se la rideva, questa aveva fatto salire il fattorino alle nove del mattino.
La vide dalle scale, attraverso la porta semi aperta che parlava con la madre. Poi.
Lo vide anche lei, e la sua reazione fu impagabile. Spalancò gli occhi e si
portò le mani alla bocca, da cui spuntò un sorriso a 32 denti e cominciò a singhiozzare, lui vedendola si avvicinò "No amore mio non piangere" e rise, "Posso entrare?" lei lo fece entrare così che potesse posare le pizze, allargò le braccia "Vieni qua amore piagnucolona" lei si avvicinò e si fece abbracciare, si perse in quell'abbraccio che per lei era casa e protezione. E finalmente, dopo tutto quel tempo erano di nuovo insieme, e in quel momento si ricordò perché lo amasse così tanto.
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Scene di Libri Che Non Scriverò Mai
Short StoryQuesta è una raccolta di storie, vecchie o scritte al momento, nessuna si lega alle altre ma sono solo il frutto della fantasia e delle esperienze vissute. Il titolo viene da un dialogo in "Mr Gwyn" di Alessandro Baricco La raccolta ha inizio verso...