-Corri!Scappa!-
Queste erano le urla che mi assillavano.
Avevo l'affanno,non avevo più forze,ma dovevo continuare a correre,dovevo.
L'intera città in fiamme e in macerie mi faceva da sfondo,pezzi di palazzo cadevano,e io ero abbastanza agile da evitarli,le fiamme davanti a me formavano un muro impenetrabile,ma continuo a correrci contro,salto su un muro,mi poggio ad una sbarra e faccio un salto di due metri e mezzo verso una via più sicura.
Mi guardo indietro,forse non dovevo,le fiamme avanzavano e io dovevo andarmene via da lì.
-Più veloce!-
Avevo il viso grondo di sudore e di ferite,gli "abiti",se cosí possiamo definire una canotta nera e un pantalone militare,erano tutti stracciati e mostravano altre parti del mio corpo,con ferite ancora più brutte.
-Muoviti!-
Ormai non ce la facevo più,ero allo stremo.
-Un ultimo sforzo-
Provai a lanciarmi in avanti in un ultimo,inutile scatto,poi inciampai.
-STOOP-Ferma,Ken,si tu,Ken vieni qui-
Alzai lentamente il viso e mi girai da un lato,poggiai il pugno a terra e diedi una spinta per sollevarmi e mi avvicinai barcollando a l'omino anziano seduto su uno sgabello con la scritta "Francis Bowen-Regista".
Due ragazze mi portarono un asciugamano e dell'acqua ghiacciata.
Sorrisi ad entrambe perchè non ero in grado di formulare un grazie e poi mi rovesciai l'acqua addosso.
-Si,sei davvero sexy Ken-
Lo guardai offesso e sbuffai.
-È tutto perfetto,dobbiamo solo rifare la scena finale-Tra due giorni qua-
Annuii.
-È per l'amor di dio,vatti a fare una doccia-E si portò le dita al naso.
-Si-Furono le prime parole che mi uscirono da tanto tempo e mi andai verso gli spogliatoi.
Mi stesi letteralmente sulla panchina, e presi fiato.
"Dura la vita dell'attore" pensavo fra me e me.
"Dai alzati a casa devi darti da fare"
Mi buttai in doccia con gli abiti addosso,la regolai su calda e pian piano iniziai a spogliarmi e a lavarmi.
L'acqua calda scendeva aggraziata sui miei muscoli,quasi come danzasse sul mio corpo.
M'insaponai tutto e feci fare il resto all'acqua,poi passai allo shampoo.
Erano difficili da curare quei capelli lunghi,ricci e folti,passai un paio di volte le mani sulla testa massaggiandola e uscii dalla doccia una volta tutto sciacquato.
Uscii dalla doccia e iniziai ad asciugarmi i capelli,ci misi un po'di tempo,avendo un ciuffo lungo sui venti centimentri,c'era molto da asciugare.
Una volta finito mi infilai le mutande,un pantalone grigiastro di tuta,delle scarpe da ginnastica,una canotta e una felpa.
Il mio stile faceva molto Brian di "O.c."
Premi le mie cuffiette azzurre e mi avviai verso l'uscita,diedi un'occhiata al cielo:Grosse nuvole grigiastre si stavano ammassando sulla mia testa,dovevo sbrigarmi se non volevo farmi un'altra doccia.
Stavo togliendo il catenaccio alla baci ma..
-Oh,no-Esclamai.-Mi sono dimenticato le collane sulla mensola del bagno-
Mi voltai e tornai nello studio mentre un tuono spezzò la quiete della piccola cittadina,ora dovevo sbrigarmi sul serio.
Entrai dentro,lo studio incuteva paura con tutte le luci spente,quindi accesi la torcia del cell e andai verso il bagno.
-Eccoli-Mi misi i due anelli sul pullice e uno sull'anulare della mano sinistra.
Ora potevo uscire.
Boom.
-O mio dio!Petra scusa-
Le avevo sbattuto la porta in faccia e la sua piccola sagoma giaceva a terra,le allungai la mano e l'aiutai a rialzarsi.
-Mi dispiace-Continuai.
-È tutto apposto,che ci fai qui?-Chiese.
-Ho dimenticato della roba e sono venuto a ripr..-
Altro tuono
-Meglio che vada,sennò a casa non ci posso tornare-Conclusi.
E scappai senza nemmeno salutarla,non perchè la odiavo,non per il mal tempo,ma lei era stata la mia prima fidanzata di queste parti e ora che ci siamo lasciati la cosa mi metteva leggermente a disagio stare con lei.
Diedi un'occhiata all'orologio,erano quasi le sette,tolsi il catenaccio alla bici e sfrecciai per le auto,alberi,parchi fino ad arrivare davanti al grande palazzo di tredici piani,posai la bici vicino alle altre ed entrai dentro.
Salutai la vecchia signora delle pulizie e presi l'ascensore e schiacciai il dito sul numero sei.
Le porte si stavano chiedendo quando un ragazzo stava correndo verso l'ascensore tutto affannato.
Era Lucas,il mio coinquilino che stava urlando-Ken,non far chiudere l'ascensore!-
Risi e gli dissi un secondo prima che le porte si chiudessero-Buona scarpinata-
-che gran-E poi non sentii più nulla,ma ero certo che fosse stato qualcosa di offensivo.
Ora dovevo arrivare davvero su,presi il cell e lessi i messaggi "ma dove sei?"
"Quando arrivi?" E un'altra ventina tutti simili.
Era il compleanno di Lucas e gli avevamo fatto una festa a sorpresa.
Un leggero suono acuto e le porte dell'ascensore si aprirono e prima che qualcuno potesse urlare "Sorpresa" oppure Tanti Auguri" mi identificai dicendo-Sono Ken,Lucas se la sta facendo a piedi-L'appartamento era buio.
-Finalmente-Dichiarò qualcuno.
Mi misi in posizione e Lucas entrò subito dopo,accese la luce e si ritrovò pieno di coriandoli,decorazioni e stelle filanti.
-Sorpresa-urlammo tutti ridendo alla vista di come si era combinato Lucas in così poco tempo.
Sorride e abbracciò tutti,poi si avvicino a me -Te lo sapevi e non mi hai detto nulla?-La sua voce era euforica.
-E poi dove sarebbe stata la sopresa?-
Lo abbracciai.
Auguri amico mio.
-Feesta-urlò Sarah
-Non mi dite che è già ubriaca-