Aurora sa bene di non essere come tutte le altre ragazze.
Lei è normalmente diversa.
Sua madre glielo ripete sempre per incoraggiarla, essere normali è triste.
Tutte le ragazzine che seguono la moda e corrono dal primo ragazzo che incontrano vengono reputate stupide dalla mentalità di Aurora.
'Aurora fai amicizia' il dolce sguardo della madre incontrò il timido sguardo della ragazza.
'L'ultima volta' affermò con sicurezza. 'Promettimelo!' Continuò alzando leggermente la voce.
'L'ultima volta, te lo prometto'
Aurora prese con sicurezza la sua borsa con i libri, scese dalla macchina rossa e quasi inesistente e si diresse all'interno dell'edificio rovinato dal tempo ma incredibilmente ampio.
Presentava una discreta palestra e diciotto aule in totale, senza comprendere le aule per i progetti e per le varie materie extra scolastiche. C'era anche un bellissimo giardino pieno di fiori e cespugli.
Il corridoio era lungo e molto silenzioso tranne durante l'intervallo.
Gli studenti potevano usufruire di alloggi e di una mensa molto assortita.
Aurora molto lentamente entrò nella sua aula presentandosi ai suoi nuovi compagni.
'Ragazzi, sono lieto di presentarvi la nuova arrivata.' Sorrise il professore indicando ad Aurora di scrivere il suo nome e cognome sulla lavagna.
Quest'ultima prese il gessetto e cominciò a scrivere delicatamente.Aurora Emmois
'Benvenuta'
Fece un leggero inchino e andò a sedersi nell'unico posto libero in prima fila.
'È occupato' la ragazza seduta li occupò la sedia con la sua borsa e fece segno ad Aurora di andarsene altrove.
'Mi sembra libero invece' la fulminò con i suoi occhi verdi.
Quest'anno non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa a nessuno.
Sua madre aveva ragione: nuova scuola, nuova vita. Nessuno ti conosce, quindi perché non iniziare in modo diverso?
Continuò a camminare lungo la classe in cerca di un posto non 'occupato'
'È occupato!' Anche un'altra ragazza aveva posato nella sedia il suo zainetto stranamente rosa.
'Aurora qui c'è un posto libero!' Una voce dall'altra parte della classe chiamò Aurora interrompendo quello straziante silenzio.
Subito le sue guance si tinsero di un colorito roseo e timidamente si diresse verso il banco.
Il professore non si era accorto di nulla e continuò a spiegare la lezione.
'Ciao, io sono Luna!'
Aurora sorrise e annuì ma non disse nulla.
L'ora sembrò non finire mai e gli sguardo da parte delle sue nuove compagne non facevano che peggiorare le cose.
Non era nemmeno entrata che già si sentiva odiata da tutti.
La campanella suonò e tutti gli studenti si incontrarono nel corridoio, tutti la squadrarono o almeno lei credeva così.
'Stai bene? Non hai detto una parola' all'improvviso Aurora saltò in aria, aveva la testa in aria e non si era più accorta di Luna.
'Se sei ancora preoccupata per quelle li devi stare tranquilla! Loro c'è l'hanno con tutti. Lo fanno soprattutto con le persone che invidiano quindi ritieniti fortunata.' Disse Luna entusiasta.
Aurora la guardò ma non le disse nulla, non sapeva che pensare.
'Ti trasferisci negli alloggi?' Cominciarono a camminare verso gli armadietti, anche se Aurora non aveva ancora il suo.
'Non lo so, tu rimani qui o torni a casa?'
'I miei genitori sono partiti, tornano l'anno prossimo e quindi ho deciso di rimanere qui. Resta anche tu, suvvia sarà divertente!'
Effettivamente Aurora non aveva ancora pensato se trasferirsi o no.
'Chissà' alzò le spalle.Anche la seconda ora e la terza erano passate con Aurora che si sentiva presa in giro da tutti.
Luna era l'unica a starle vicino e a parlare come una logorroica, quasi si stufava di lei ma non poteva dirlo o avrebbe ferito i suoi sentimenti.
Luna era una ragazza bellissima; bionda fino ad un certo punto, occhi color oceano e viso quasi ovale. Aveva un sorriso stupendo ma rideva poco se era da sola, inoltre non smetteva mai di parlare e si fidava delle persone con cui legava.
Aurora si diresse verso la mensa quasi tutta occupata seguita da Luna che continuava a parlare di sua sorella e del suo fidanzato, discorso che non le interessava minimamente.
Aveva una leggera fame che colmò con un piccolo piattino di insalata e pomodoro e un bicchiere di coca cola, Luna aveva preso un piatto di pasta e un bicchiere di acqua frizzante.
Dentro la mensa c'era uno strano odore di pasta al forno mescolata con lasagne e pollo e c'erano veramente tantissimi ragazzi.
Aurora si alzò per andare a buttare gli avanzi ma si ritrovò stranamente a terra. Provava dolore nei gomiti dato che durante la caduta aveva sbattuto proprio in quel punto, stava quasi per piangere ma non per il dolore..per la vergogna. Tutti la guardarono attentamente e lei non riuscì ad alzare i suoi occhi, era veramente in imbarazzo, stava già pensando all'opinione degli altri quando una voce la distolse dai suoi pensieri e la fece tornare alla realtà.
'Stai attenta a dove cammini, ragazzina!' Era una voce roca, si alzò con l'aiuto di Luna che era accorsa in suo aiuto e lo guardò negli occhi.
Due occhi verde smeraldo e un viso perfetto quasi angelico la guardarono. Le sopracciglia erano aggrottate ma lei non ci fece caso, i capelli erano confusi tra loro e molto lunghi. Era bassissima rispetto al ragazzo ma riusciva comunque a guardarlo in viso.
'Scusa..' Aurora non sapeva che dire e abbassò lo sguardo timidamente, come sempre era troppo debole in queste occasioni.
'Dovresti stare attento anche tu Styles!' Come se nulla fosse Luna prese in mano la situazione e cercò di difendere la sua nuova amica.
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eighteen [H.S.]
FanfictionAurora si trasferisce da poco nella nuova scuola e l'accoglienza non è troppo piacevole. Con il tempo riesce a conoscere gente nuova e il suo stile di vita cambia radicalmente. Nonostante la sua timidezza riesce a legare anche con Harry Styles ma...