Prologo

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L'amore è una delle cose più belle del mondo, l'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire.
Nonostante ciò, ogni santo giorno, troviamo persone che soffrono proprio per questo grande valore della nostra vita.

Molti dicono che la nostra società è in crisi, proprio perché nessuno riesce ad insegnare come amare; alcuni invece pensano che amare sia una capacità innata, che abbiamo tutti dalla nascita e che l'educazione imposta dalla società sia ciò che la corrompe e la danneggia.
Assumendo che sia vera la seconda ipotesi, amare è una capacità che funziona perfettamente fin dai primi istanti di vita, viene guastata dalla nostra società.

Per amare pienamente qualcuno è necessario avere una certa autonomia psicologica, ricorrere il meno possibile al "bisogno dell'altro per essere felici" ma impegnarsi ad "occuparsi della felicità di chi amiamo"; ricordate che se siamo in grado di rendere felici gli altri, allora vuol dire che sappiamo farlo anche con noi stessi.

Invece molte persone non possiedono questa autonomia e, anzi, per alcune il bisogno dell'altro diventa un segno dell'amore, la misura di quanto amano qualcuno.
Ho sentito dire migliaia di volte "se mi manca così tanto vuol dire che lo amo".
Non c'è nulla di più dannoso in una società di un male che viene scambiato per un bene.

Quando abbiamo una dipendenza psicologica abbiamo spesso la sensazione che ci manchi qualcosa, soffriamo per questa mancanza e, quando troviamo la persona giusta che si presta al nostro gioco d'amore, possiamo legarci in maniera ossessiva.

Accade così che, anche con tutte le buone intenzioni del mondo, inconsciamente usiamo l'altro per i nostri scopi, per soddisfare il nostro egoismo, per proteggerci da ciò che temiamo, per aumentare la nostra autostima o semplicemente per scaricargli addosso tutto il male che abbiamo
dentro e che non vogliamo mostrare agli altri.

E improvvisamente ci ritroviamo ad essere dipendenti da ciò che "amiamo": non un amore che esalta e libera, ma uno che imprigiona e distrugge, proprio come una droga.

Un amore malato è proprio questo: è una droga, ci imprigiona e ci distrugge, uccidendoci piano piano.
L'amore è lunatico:
È infantile segue il principio: "Amo perché sono amato."
È   maturo segue il principio: "Sono amato perché amo."
L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te."
L'amore maturo dice: "Ho bisogno di te perché ti amo."

L'amore è paziente, è benevolo;
l'amore non invidia;
l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo ci distrugge, quando tentiamo di imprigionarlo ci rende schiavi, quando tentiamo di capirlo di lascia smarriti e confusi.

Normalmente un partner sano di mente non si lascerebbe usare e ci aiuterebbe ad amare di più noi stessi
. Ma se si ha la sfortuna di trovare un partner che sta male psicologicamente, potrebbe diventare anche lui dipendente da noi, sviluppare una sua dipendenza in sinergia con la nostra o sfruttare la nostra dipendenza per trattarci male e soddisfare il suo ego.

Poi, se questa situazione dura tanti anni, la dipendenza si consolida e diventa sempre più difficile uscirne: accettare che la nostra "normalità" è in realtà qualcosa che ci danneggia è dura da accettare.
E se non accetti l'esistenza di un problema, non pensare nemmeno all'eventualità di poter usare una soluzione.

La soluzione a questo grande problema, come al solito, è l'Amore con la A maiuscola, quello che si può
solo migliorare, ma non sarà mai assoluto e perfetto.
Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.

Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.

Se si capisce che amare è occuparsi dell'altro, nutrirsi della capacità di rendere felice l'altro, automaticamente aumentiamo la nostra autostima.
E quando la stima di noi stessi è alta significa che ci stiamo donando amore e che quindi abbiamo un minor "bisogno" di essere amati.

L'amore che riceviamo diventa così il frutto di tutto l'amore che abbiamo seminato, frutto di qualcosa che dipende da noi stessi e non da altri.
Purtroppo uscire da una qualsiasi dipendenza è una prova durissima, soprattutto se per anni e anni si è agito sempre allo stesso modo.

Una ricetta per guarire, nel senso di una procedura ben precisa, non esiste.
Però penso, se l'uomo è riuscito a volare, cosa che più di 100 anni fa era fantascienza, perché diamine non potete correggere il vostro modo di amare?

La scelta è nelle vostre mani, ma siate consapevoli su come e su chi sfruttare questa droga potentissima, se è la persona giusta potrà darvi benefici.

Però ricordatevi che ci non ha mai amato non ha mai

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