Giunsero di notte, silenziosamente.
Claire dal buio della sua stanza notava il lampeggiante della cella mobile parcheggiata davanti al cortile di casa Pray.
Poteva sentire il battito del suo cuore crescere fino a farle tremare i timpani, quel battere accelerato e scostante non le permetteva di pensare a nulla.
Una cosa era certa, quella notte certamente non avrebbe reso il mestiere semplice a quegli avvoltoi là fuori.
Sarebbe giusto dire che loro svolgevano solo il loro dovere, d'altro canto erano delle splendide macchine dal l'eccellente efficienza : Trackers, così venivano chiamati gli androidi al servizio dell'ospedale psichiatrico Whitestone.I veri condor erano i suoi genitori adottivi Joseph e Angelique Pray : esponenti eccelsi della confessione Uriel.
Mr. e Mrs Pray non potevano permettere che la loro immacolata rispettabilità venisse macchiata dalle verità che Claire conosceva ma che loro e i discepoli si erano impegnati a tenere nascosta agli occhi del mondo.
Quella notte non erano in casa : si susseguirono tre trilli, tre tocchi al campanello senza alcuna risposta.
Il quarto suono fu il rumore della fiamma ossidrica che dissaldava la porta di casa Pray.
Era tutto così calmo, freddo, asettico.Claire, nonostante ogni molecola del suo corpo le gridasse di fuggire , restó inchiodata al letto fissando il suo volto scavato per l'ultima volta nello specchio di quella che era stata la sua camera da letto.
I suoi capelli erano dello stesso colore delle nubi prima di un temporale : a tratti color platino ma color cenere alle radici è vicino al suo volto.
Gli occhi erano due gradi saette a ambrate che bruciavano, occhi che sapevano e cercavano,a costo di scatenare la più grande delle tempeste ,di comunicare la unica Verità.Bussarono cordialmente alla sua porta, lei non disse nulla, ma era certa che i recettori degli androidi avevano già fatto il loro mestiere.
Non dissero una parola, ma qualche segnale di conferma fece illuminare la calotta cranica degli androidi, i quali sistematicamente si avvicinarono a lei , erano in due , la presero per i polsi mentre altri quattro o entrarono con una barella .
In quel momento l'adrenalina fece il suo effetto nel sistema di Claire : si divincolò rapidamente dalla stretta degli androidi che furono colti di sorpresa.
Tiró fuori da sotto i cuscini quella che a noi sarebbe potuta sembrare una semplice pistola , ma in realtà era un'arma smagnetizzatrice in grado di disattivare i chip che comandavano i Trackers e creazioni simili.Due fuori. Pensó.
Non aveva idea di quanti potessero essere, ma la sua fortuna non era nei dintorni in quel momento.
Altre intelligenze artificiali entrarono nella camera buia con la tappezzeria rosa.
I Trackers non potevano uccidere i "pazienti" , questo non voleva dire che non potessero fare del male .Qualcosa la colpì alla schiena ed una potente scossa le fece interrompere le connessioni nervose : la sua spina dorsale scattó inarcandosi e Claire cadde a terra procurandosi un taglio sullo zigomo .
Due mani fredde e lisce le bloccarono le braccia dietro alla schiena, un Tracker le mise le manette provviste di localizzatori: non erano manette normali, l'azienda ospedaliera sapeva bene come sembrare umana.
Erano disgiunte, con un gps e degli aghi che potevano essere arrivati a ti stanza : una sola puntura e si restava Ko per 24h.Claire urló. Più che un urlo parve un tuono che squarció la tranquillità del quartiere lindo ed imperturbabile.
Claire venne sollevata e trattenuta, spinta sulla barella e legata.
Si divincolava con rabbia e coraggio.
Un Tracker le immobilizzò la testa mentre un altro le applicava una maschera che si bloccava alla lastra lucida d'acciaio su cui era stata messa Claire.
Raccolse tutte le sue forse e cerco di fermarli, ma i suoi piedi erano bloccati così come le sue braccia.Venne spinta fuori di casa fino alla cella mobile : si potevano udire ormai solo i grilli.
L'aria era densa e calda.
Nel buio, due occhi che dicevano una sola cosa con un'immensa intensità : io sarò libera .