Bloody Bloody Valentine

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Sfrego in mano la pistola che stringo.
Dio, come fa freddo.
Un gelido che ti entra nelle ossa fino ad arrivare alla testa e svuotarla, lasciando al posto dei pensieri solo fragili fiocchi di neve a riempire il vuoto.
Ma il vuoto vero ce l'ho nel cuore, da quando te ne sei andata.
Calde lacrime mi riscaldano le guancie e bagnano la sciarpa che ho tirato fin sopra il naso.
Sei andata.
Ancora mi fa strano dire queste due parole, che racchiudono tutto, rappresentano la chiave.
Ti amavo così tanto.
Lo sforzo regolare del cuore contro il suo affogare.
Il mio é colpito e affondato ora.
Annerito,circondato da ceneri, bruciato dalle tue parole infuocate.
La tua mancanza mi viene sempre a trovare, é onnipresente.
Bussa alla porta e non mi lascia neanche mormorare un "avanti", si siede accanto a me a colazione e mi ricorda che non ci sei più tu a sorridermi e a dirmi che ho il naso macchiato della schiuma del cappuccino.
La sera si mette dalla tua parte del letto e mi dice che non ho più un viso da accarezzare, lentiggini da contare.
Ogni tanto preme "PLAY" e dal lettore parte la cassetta che mi hai fatto come regalo per il mio compleanno.
Io provo ad urlare di andarsene, ma lei non vuole.
Così mi sono detto basta.
É per questo che sono qui, tesoro.
Prendo un bel respiro e una nuvola esce dalla sciarpa.
Dio, come si gela.
Mi alzo e suono il campanello.
Mi hai aperto tu, dolcezza.
Ti ho sorriso, il mio cuore ha fatto un balzo nel rivederti, sono così felice.
Ma tu non lo sembri.
Cosa c'é ora?
Oh, é la pistola, l'hai vista.
Te la punto alla fronte.
Smettila di urlare, non voglio ricordare il tuo viso in questo stato, sfigurato dalla paura.
Premo il griletto.

Poso una rosa sulla pozza di sangue accanto alla tua testa.
É così rossa, si confonde con il resto.
Ti amo.
Buon San Valentino, amore.

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