Chapter One.

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Le onde si infrangevano negli scogli. Soffiava una leggera brezza. Alcuni bambini paseggiavano con i genitori. E poi c'ero io, seduta sulla sabbia a disegnare.
Amavo stare lì, da sola. Era un po' il mio rifugio, ricordo che da piccola scappavo da casa per venire qui. Erano cambiate tante cose da allora.
La mamma non c'era più e papà non riusciva ancora a superare la perdita. Lavorava tutto il giorno per tenere la mente occupata, nonostante ciò per me è Lizzy c'era sempre.
Lizzy, era la sorella più piccola. Le mancava tanto mamma. Ogni Natale chiedeva di riaverla a casa, noi le dicevamo che non poteva ancora venire da noi, che ci guardava e ci voleva bene comunque. Daniel era il fratello maggiore. Si era chiuso in se stesso , la notte usciva e quando ritornava era già mattina. Ogni volta litigava con papà, " Cosa hai Daniel?! Che problema hai!?" Diceva. Avevo il brutto presentimento che fosse entrato in un brutto giro di droga.
E poi c'ero io. Io, quella che lavorava in una libreria fuori città per racimolare qualcosa per il college, quella che si occupava della casa, di Lizzy e che cercava di capire Daniel per aiutarlo.

Il mio cellulare squillò, distugliendimi dai miei pensieri.
"Pronto" Risposi. "Chi è?"
"Emh, ciao..sono un amico di Daniel, sai dirmi dov'è?" Sembrava preoccupato.
"Oh no, io non sono in casa, aveva lasciato scritto che era con te..non è venuto al pub oggi?"
"No Emi, sono preoccupato."
"Senti, vado a casa a vedere se è tornato. Puoi dirmi il tuo nome? Così registro il tuo numero e ti richiamo."
"Harry, mi chiami Harry."
"Va bene, ciao Harry." Chiusi la chiamata.

Quel coglione mi avrebbe fatto diventare i capelli bianchi a sedici anni continuando così! Rimisi tutto in borsa e corsi verso casa.
In quale guaio si era cacciato sta volta!?
L'autunno era appena iniziato, e le strade erano ricoperte di foglie colorate. Era da sempre stata la mia stagione preferita. Avrei dovuto anche comprare qualcosa per preparare la cena. Ero stufa di mangiare pizza. Non sono mai stata una grande cuoca. Ogni volta che cucinavo io, papà portava le mani alla testa e faceva una di quelle battutine che facevano ridere Lizzy.

" Emily! Emily!" Mi sentì chiamare. Mi girai in tempo per vedere una Katy stanca morta correre verso di me. Scoppiai in una rumorosa risata.
"Cazzo ridi, bionda!?" Disse senza fiato.
"Oddio..Katy..!" Riuscì a dire tra una risata e l'altra. "Avresti dovuto vederti. Comunque, sto andando a casa, vieni, mentre andiamo ti va di raccontarmi il motivo per cui correvi verso di me come se non ci fosse un domani."
"Va bene." Mise il broncio. "Senti, hai presente la casa al lago?"
"Oh sì , è la più bella della città, peccato che sia disabitata."
"Ecco! Al supermercato ho sentito Mrs. Brown dire che una ricca famiglia europea si trasferirà lì. Pare sia una famiglia allargata, e ci sono anche de ragazzi. Verranno a scuola con noi!"
"Non vedo il motivo del perché dovrebbe interessarmi."
"Dio Emily!" Rise.
"Stai zitta e entriamo" dissi, seria.

La casa sembrava vuota, si sentivano solo delle voci provenire dal piano di sopra.
"Sono a casa!" Esclamai, una volta entrata. Salì in camera di Daniel, mentre Katy andò in cucina con il compito di cercare un ricettario.

La finestra era aperta, il letto sfatto e i vestiti in disordine. Mi immobilizzai.
Che. Cazzo. Aveva. Combinato.
Mi affacciai alla finestra, niente. Sul comodino era attaccato un post-it 'vagone numero 5, stazione centrale, ore 00:00.' Diceva.
"ZIA BETH" Gridai. "ZIA BETH CORRI!"
Avevo i battiti accellerati. Presi il telefono e composi il numero di papà. Al secondo squillo attaccai. Era meglio non coinvolgere anche la mia famiglia.
"Emi tesoro, cosa c'è?" Disse mia zia, con una mano sul petto.
"Oh no niente, e che Daniel ha fatto un casino e mi chiedevo se potevi riordinare tu, io devo preparare la cena." Cercai di essere il più tranquilla possibile.
"Ovvio, vai piccola" Rispose, mentre si avvicinava alla finestra per chiuderla.
Corsi di sotto.

"Zucchina, ho trovato il ricettario." Disse Katy, leggendo la frase scritta sulla copertina del libro.
"Perfetto, emh Katy devo uscire adesso. Lizzy sta di sopra a guardare la TV, mia zia sta riordinando la camera di Daniel uh a proposito di lui se torna a casa digli che è uno stronzo e che mi deve chiamare immediatamente. Prepara la cena, mio padre sarà a casa per le 20:30. Non so quando torno, ti voglio benee." Dissi uscendo.

Composi il numero di quel tizio, Harry.
Ti
Ti
Ti
Ti
'Cazzo rispondi!' Pensai.
Ti
Ti
Ti
Ti
"Pronto?"
"Harry! Sono Emily, la sorella di Daniel." Dissi, quasi piangendo.
"Cos'è successo."
"Sono tornata a casa e ho trovato la finestra della sua camera aperta, era tutto sotto sopra e sul comodino ha lasciato un post-it con il numero di un vagone e una data. Ti prego aiutami! Stavate sempre insieme! Saprai qualcosa, no!?"
"Dimmi esattamente cosa diceva il post-it."
"' 5 vagone, stazione centrale, ore 00 : 00. '"
"Passo a prenderti alle 00:00 davanti casa, fatti trovare pronta."
Non mi diede il tempo di rispondere e riattaccò.
Non sapevo se fidarmi, ma era la mia unica possibilità. Dovevo, fidarmi.

Feci un giro al parco per calmarmi, e tornai a casa.
Dall'ingresso si sentiva un profumino...
Lizzy era già a tavola affamata, Katy stava apparecchiando.
"Togli quelle mani piccola peste!" La rimproverò Katy.
"Oh eccola la tua sorellona, dicci, dove sei stata?" Disse non appena mi vide.
Lizzy mi corse in contro e mi abbracciò.
"Sono stata al parco, mia zia?"
"È tornata a casa, è tardi. Ah Emi, mi sono permessa di dire a mia madre che resto qui per cena, tu non venivi e non potevo di certo lasciare da sola quel patuffolo biondo."
"Oh, sí certo Katy, grazie. "

Dopo circa dieci minuti sentimmo suonare al campanello e mi catalultai alla porta con la speranza di trovare Daniel. Non fu così.

Accolsi papà con un caloroso abbraccio, presi la sua giacca e la misi apposto. Aveva l'aria stanca.
"Piccola peste! " disse abbracciando Lizzy "Oh Katy, ciao anche a te! "
Ci sedemmo a tavola e finimmo la nostra cena. Katy aveva nesso da parte un piatto per Daniel, papà mi aveva chiesto dove fosse andato e avevo risposto e era passato da casa prima di cena.

Dopo aver riordinato, salì a farmi una doccia. Dove mi avrebbe portata Harry quella sera?
Dov'era Daniel?
Cosa significava quel post-it?
Queste erano le domande che mi ripetevo da quando ero tornata a casa. Avevo paura, tanta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2016 ⏰

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206 ossa, 1 cuore ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora