twenty five

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Lila era chiusa in camera da più di due ore, chissà cosa stava combinando. Io nel frattempo mi ero messa a leggere sul letto. 
Dopo un'altra ora fece il suo ingresso in camera mia.

"Si può sapere perché sei ancora lì a poltrire?!" sbraitò sbalordita, lei era già pronta.

"Calmati, ora mi alzo e mi preparo" abbandonai il libro sul comodino e mi diressi in bagno per fare una doccia calda, provai a non metterci ore come era mio solito.

Quando uscii, ancora in accappatoio, la mia amica era lì ad aspettarmi furente. 

"Ci hai messo mezz'ora!" urlò isterica.

"Più veloce di così non riesco, e poi i miei capelli sono lunghi da asciugare" dissi

"Oh andiamo" sbuffò prendendomi per un braccio e trascinarmi in camera sua.

"Vestiti" mi ordinò buttandomi in faccia i vestiti che mi aveva comprato giorni prima. Rassegnata me ne andai nella mia stanza e mi vestii. Quando tornai in camera sua mi spinse a sedere su una sedia e iniziò a truccarmi.

"E' davvero necessario?" lei mi rispose annuendo secca e continuò il suo lavoro. Quando ebbe finito mi lanciò dei tacchi neri e mi disse di indossarli. Odiavo profondamente quegli arnesi per la tortura dei piedi, li infilai riluttante. 

"Ora possiamo andare" afferrò la sua giacca soddisfatta e scendemmo le scale. Presi il mio cappotto dall'attaccapanni.

"Sicura che non avrai freddo?" le chiesi riferendomi al suo vestito. Le arrivava appena sopra al ginocchio, ma era novembre.

"Starò bene" iniziammo a camminare per le strade illuminate solamente dai lampioni.

"Derek non ci può accompagnare?" vidi che si fermò irrigidita. Ora capivo il motivo del suo comportamento isterico. "Quindi lo devi riconquistare?" stavolta avevo usato io il tono da nonna impicciona. Lei rise e annuì sconsolata.

La festa, da quel che avevo capito, si sarebbe svolta in una sala. 

Entrando sentii la musica che usciva altissima dagli amplificatori, c'erano persone che ballavano al centro della pista con bicchieri in mano e ai lati tavoli pieni zeppi di alcolici e qualche spuntino. Forse avrei dovuto cenare a casa. Lasciai il mio cappotto affianco alla giacca di Lila sulla grande montagna di soprabiti vicino al primo tavolo da buffet.

Avevo perso di vista la mia amica, perfetto. Io avevo sempre odiato le feste, perché mi ero fatta trascinare? Andai al tavolo per cercare qualcosa da mangiare, il mio odio per le feste era accompagnato da quello per l'alcool. 
Accantonai l'idea di mangiare quando notai che il massimo che c'era erano delle caramelle alla menta e una manciata di patatine. Rimasi ferma al tavolo, appoggiata ad esso, e mi guardai meglio intorno.

Lila era a ballare pericolosamente vicino a Derek, a quanto pare non erano poi così in antipatia. Scorsi alcuni miei compagni di classe dei vari corsi in pista, quasi nessuno era fermo. Ovviamente io facevo parte dei pochi accollati al tavolo a guardarsi intorno smarriti.

"Sei sola?" mi chiese qualcuno di fianco a me, mi girai.

"Oh, ciao Dean. No sono qui con una mia amica, ma lei ha trovato con chi ballare" tirai un sorriso

"Quindi ti va di ballare?" chiese porgendomi una mano. Non avevo nulla di meglio da fare infondo e magari avrei potuto riconoscere D.

"Certo" afferrai la sua mano e in meno di un secondo stavamo ballando, o meglio, saltando come degli idioti. Mi scappò da ridere, ed evidentemente Dean la pensava come me, perché iniziò a ridere anche lui. Quando la canzone stava per finire, si avvicinò al mio orecchio e mi chiese "Vuoi fare una pausa?" annuii e ci facemmo spazio per tornare al tavolo.

"Odio le feste" ridacchiai una volta arrivati. 

"Non hai tutti i torti" prese un sorso di quella che sembrava birra. "Vuoi?" scossi la testa.

Tornai a guardarmi in torno in cerca di D, sfruttando quel poco del suo volto che avevo potuto vedere al ballo, ma non lo trovai.

"Cerchi qualcuno?" mi chiese Dean facendomi sobbalzare.

"Oh, si, la mia amica. Non la trovo" buttai lì.

Neanche a volerlo, Lila mi si presentò davanti e mi prese il polso trascinandomi con lei. Mormorai uno "scusami" a Dean che annuì semplicemente sorridendo.

Mi portò dall'altra parte della sala, poi si fermò in pista e mi fece cenno di seguirla. Feci come aveva chiesto e la raggiunsi.

"Quello era D?" chiese curiosa

"No, era solo Dean del corso di chimica" non appena pronunciai quelle parole sgranai gli occhi.

"E se fosse lui?" disse lei, come a leggermi nel pensiero.

"Potrebbe" constatai

"Allora vai e chiediglielo!"

"E se non fosse lui? Ci farei una gran figura di merda" le ricordai

"Che hai da perdere? Vai!" mi spinse via e dovetti ripercorrere tutta la pista per tornare da Dean.

Lui era rimasto al tavolo, a parlare con qualcuno, un suo amico probabilmente.

"Oh eccoti Ilary! Dov'eri finita?" disse non appena mi vide, constatai che era leggermente ubriaco. 

"Ehm, la mia amica doveva chiedermi una cosa" inventai nervosa, era impossibile che fosse lui. Il suo amico nel frattempo era rimasto lì e guardava la scena. Di punto in bianco Dean si avvicinò pericolosamente a me. Mi sussurrò in un orecchio, come prima, qualcosa che però non capii. C'era troppo rumore.

"Scusa cosa?" chiesi ancora più innervosita dalla sua vicinanza

"Dicevo" ripeté "Che c'è un piano di sopra, ti va di salire?" mi allontanai istintivamente.

"No grazie, declino l'invito" dissi sicura

"E dai" riprese ad avvicinarsi. Era decisamente ubriaco, mi allontanai e mi confusi nella folla di persone che stavano ballando.

Cercai Lila ma ovviamente non la trovai. Sentii una mano afferrarmi al polso, pensando che fosse lei mi girai sollevata.

"Oh grazie a Dio ti ho trovat" mi interruppi quando mi trovai di fronte il ragazzo che poco prima stava parlando con Dean. Aveva il cappuccio della felpa tirato su, ma le potenti luci permettevano una parziale visione della sua faccia.

"Scusalo, non ragiona bene quando è ubriaco" fece un lieve sorriso sincero. Dal polso scivolò verso la mano, per qualche secondo fece intrecciare la nostre dita. Rabbrividii e fissai incantata le nostre mani. Sorrise di nuovo, allentò la presa fino a lasciami e poi sparì tra la folla. Non mi ci volle molto per realizzare che quello era D, avrei riconosciuto quel sorriso in mezzo a mille. 

Iniziai ad incamminarmi nella direzione dove era scomparso, chiamandolo, ma non lo vidi più. Quando arrivai di fronte al portone da cui ero entrata prima mi rassegnai. Almeno l'avevo visto. 

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N/A

PO PO PO PO PO PO *balla* okay, ho fangirlato abbastanza scrivendo questo capitolo ahaha. Spero vi sia piaciuto e nada, alla prossima

-e

burn it down • dylan o'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora