The light of the darkness

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Avevo dimenticato quanta luce c'è nel mondo, fino a quando non me l'hai donata.
(Ursula K. Le Guin)

*

Zayn rideva forte mentre osservava la sua nuova preda guardarsi attorno alla ricerca di qualcuno.

"Sono qui, non mi vedi?" disse prima di scoppiare a ridere di nuovo.

L'uomo si guardò attorno ancora una volta, come poteva sentire nella sua testa così chiaramente quella voce? La musica era troppo forte e nessuno tra le persone presenti gli era così vicino da permettergli di sentire così chiaramente, stava impazzendo forse. Scosse la testa e tornò a ballare, forse aveva bevuto troppo.

Zayn non smise di ridere per tutto il tempo, stava ascoltando i suoi pensieri ed era buffo vedere gli umani farsi tutti quei problemi. Si librò in aria e volò in cerchio, era quasi ora del tramonto, pochi minuti e avrebbe assunto le sue sembianze umane, trovò un posto più isolato e aspettò che il sole calasse. Più il cielo diventava scuro più Zayn sentiva il suo corpo prendere forma, si chinò appena in modo da far rientrare le ali e quando tornò in posizione eretta sorrise. Chiuse i palmi delle mani e poi toccò piano il suo ventre, il suo petto, il suo viso, gli era mancato il suo corpo.

Aveva scelto bene anche l'abbigliamento, i jeans scuri con le ginocchia strappate e la maglia nera con qualche sfumatura bianca lo facevano sentire a suo agio.

Cercò di fare mente locale sulla strada per tornare alla festa, aveva voglia di divertirsi ancora un po'.

Aveva ventidue anni alla fine, poteva concedersi di divertirsi e poi il suo corpo gli piaceva, era minuto ma forte, aveva due grandi occhi color oro e dei capelli neri che portava rigorosamente più lunghi al centro, a formare un ciuffo all'insù.

Non si concedeva spesso di fermarsi nello stesso posto in cui si divertiva a prendere in giro gli umani ma questa volta sentiva il bisogno di farlo anche se non conosceva nessuno.

Era in quella città da più di un anno ma il suo assumere sembianze umane solo di notte non lo aiutava di certo nei rapporti sociali, aveva una vita noiosa, durante il giorno nessuno poteva vederlo, era uno spirito impertinente che amava infastidire gli altri, intromettersi nelle loro teste per leggerne i pensieri e usarli a suo favore, mentre di notte usciva raramente con altri suoi simili, forse per soddisfare i bisogni fisici che il suo essere metà uomo gli imponeva o forse semplicemente perché non aveva di meglio da fare.

Quando aveva sembianze umane riusciva comunque ad entrare nella mente degli altri ma lo faceva molto meno perché richiedeva una forza mentale troppo potente. Scansò un paio di persone e si avvicinò al bancone degli alcolici, non aveva monete dietro, non era solito portarle, così quando si avvicinò guardò semplicemente un ragazzo alla sua destra e "offri un drink al ragazzo moro" pensò parlando in terza persona in modo da non uscire allo scoperto, vide il ragazzo voltarsi a destra e sinistra, poi inquadrarlo, Zayn gli sorrise facendo finta di niente e nascose un ghigno quando "Josh, pagati il mio drink e quello del ragazzo" sentì dire.

Zayn alzò il bicchiere nella sua direzione in segno di ringraziamento poi si allontanò il più velocemente possibile, non aveva nessuna voglia di intraprendere una conversazione.

Camminò per un po', guardandosi attorno alla ricerca di qualcuno dei suoi, ma non ne trovò nemmeno uno da quelle parti. La sua attenzione però venne catturata da un ragazzo dal fisico possente che sedeva distratto in mezzo ad un gruppo di persone che non si curavano della sua presenza. Lo vide abbassare lo sguardo e tirare fuori dai jeans chiari un cellulare.

Zayn si accomodò su una pietra posta al margine della strada, aveva una visuale sull'intera festa, c'era gente che ballava sulla pista improvvisata, ragazze che si fingevano romantiche e guardavano le stelle aspettando solo che qualcuno si avvicinasse, il moro fece una smorfia, le odiava le persone così. Ancora una volta il suo sguardo si posò sul ragazzo, provava qualcosa di molto simile al disagio guardandolo, la sua pelle chiara, i capelli tendenti al biondo, la sua canotta bianca lo attiravano e allo stesso tempo lo facevano tirare indietro.

The light of the darkness | Ziam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora